N.11
regolamento
per la riforma di elementari e medie
Cicli scolastici, ultimo atto
ecco le materie ora per ora

Si aggiorna ogni anno lo standard dei programmi

ROMA - Dopo settimane di roventi polemiche, accuse, fughe di notizie e smentite, ieri il ministro Tullio De Mauro ha firmato lo schema di regolamento che definisce gli ambiti disciplinari, le materie, le ore d'insegnamento dei programmi scolastici della scuola di base. Il nuovo schema didattico diventerà operativo per le prime due classi del ciclo settennale che incorpora le elementari e le medie a partire dal prossimo 1 settembre.

Come già annunciato nei giorni scorsi le linee guida del ministero regolano l'ottanta per cento del monte ore annuale, il restante venti sarà gestito direttamente e autonomamente dalle singole scuole.

Durante l'arco dell'anno scolastico le ore di lezione saranno in totale mille. Nei primi cinque anni della scuola di base gli scolari non affronteranno lo studio di singole materie ma seguiranno gli ambiti disciplinari. Tre nei primi due anni. Quello linguisticoespressivo, vale a dire italiano, prima lingua europea, discipline artistiche, musicali e motorie, per un totale di 832 ore. Il secondo è l'ambito matematicoscientifico: matematica, scienze e tecnologia, con 450 ore di lezione. Il terzo è quello antropologicoambientale: storia, geografia e scienze sociali, per un monte ore biennale di 192 ore.

Nei tre anni successivi gli ambiti disciplinari diventano quattro. Rimane inalterato quello linguisticoespressivo, con 1056 ore di lezione. Nasce l'ambito strettamente matematico: 483 ore in tre anni, a conferma della scelta di riabilitare una materia per decenni considerate di serie B. L'ambito scientificotecnologico riguarda le scienze e la tecnologia, con 384 ore d'insegnamento. Per ultimo quello geostoricosociale, con 288 ore di lezione.

Le vecchie materie ricompaiono nel biennio finale della scuola di base. L'italiano si studierà per 260 ore, arte e immagine per 106, come la musica. Le scienze motorie, l'ex ginnastica, occuperà 120 ore, mentre storia, geografia e scienze sociali avranno un monte ore pari a 220. Ancora la matematica, 240 ore, le scienze 180 e la tecnologia 130. Con il biennio finale parte anche la seconda lingua europea moderna che occuperà studenti e professori per 80 ore.

"In attesa della revisione di alcuni punti dell'intesa tra l'autorità scolastica e la Conferenza episcopale italiana - precisa una nota del ministero - l'insegnamento della religione cattolica (non obbligatorio ndr) è previsto per l'intero settennio, due ore settimanali nei primi cinque anni e un'ora nel biennio finale". La pubblicazione dei nuovi programmi, che devono passare al vaglio del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, sono anche l'occasione per il ministro De Mauro di rettificare alcune notizie apparse di recente sulla stampa sulla cosiddetta onda anomala.

"Lo Stato non obbligherà nessuno dei bambini che frequentano la scuola di base a fare un salto di classe per evitare la cosiddetta onda anomala, prevista per il 2007, con il previsto raddoppio degli iscritti alla prima classe delle superiori. Saranno le scuole a riorganizzare i propri percorsi didattici su obiettivi specifici di apprendimento. Può essere così consentito al momento degli scrutini a singoli o gruppi di alunni il passaggio anticipato alla classe successiva".

Un capitolo a parte, e del tutto nuovo, è quello della valutazione, che si basa su due pilastri: quella didattica, affidata ai docenti; e la valutazione di sistema, affidata alle scuole e all'Istituto per la valutazione del sistema dell'istruzione, che periodicamente dovrà stabilire i nuovi standard di qualità degli istituti scolastici.

(28 febbraio 2001)

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