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VVeduta aerea di Gambatesa (foto M.Casmiro) Ingrandisci Foto
Riccardo non avendo eredi maschi ma solo due femmine ottenne che il suo primo nipote Riccardello, aggiungesse al cognome paterno Monforte anche quello di Gambatesa, nacque così la nuova casata-feudale Monforte-Gambatesa. Con la conquista del regno di Napoli da parte degli spagnoli, il feudo di gambatesa passò, nel 1484, ad Andrea Di Capua, duca di Termoli. Con i di Capua, che adottarono una linea politica di liberalità, iniziò per Gambatesa un lungo periodo di tranquillità, di operosità e di benessere, durante il quale si ebbe un notevole sviluppo della pastorizia accompagnata da una forte crescita demografica. La buona congiuntura socio-economica favorì l'emergere di alcune famiglie borghesi. Tra queste raggiunse la massima notorietà la famiglia Eustachio, per la cospicua attività svolta nel campo della medicina. Venne ad interrompere questo periodo di crescita la terribile peste del 1656-57, che ridusse notevolmente la popolazione locale ad appena 70 famiglie.
STRUTTURE SPORTIVE Gambatesa dispone per la pratica dello sport di un campo di calcio, un campo polivalente calcetto/tennis e una palestra polivalente. |
Gambatesa ha acquisito questo particolare nominativo dal proprio titolare feudale,il cosiddetto Riccardo da Gambatesa il quale aveva un particolare difetto all'arto inferiore da quì il nomignolo affibbiato. Insomma un "Gambatesa" avrebbe fondato il castello, che da lui prese il nome. La parte fondamentale della storia di Gambatesa ha inizio nel sec XIII con appunto Riccardo da Gambatesa, uomo di fiducia che si distinse alla corte angioina di Napoli e in quella papale di Roma. Dotato di grande abilità diplomatica e militare acquistò fama di saggio reggitore e di valoroso condottiero di esercito sopratutto nel governo e nella difesa di Genova contro gli assalti dei fuoriusciti ghibellini, capeggiati da Cane della Scala, Marco Visconti di Milano, e da Castruccio Castracani degli Antelminelli, signore di Lucca. Per questi ed altri suoi meriti ottenne da Roberto d'Angiò, re di Napoli, non pochi titoli e feudi.
Chiesa
di S.Nicola
Chiesa
Madre S.Bartolomeo Apostolo
Banca
di Credito Cooperativo
Durante il sec.XVIII il Comune di Gambatesa dovette subire non poche angherie da parte della nuova famiglia feudale dei Ceva-Grimaldi, per cui molti cittadini furono costretti ad emigrare altrove. Nel 1799 Gambatesa aderì alla Repubblica Partenopea e ne visse i tumultuosi avvenimenti.Nel 1806, con la fine della feudalità, i cittadini vennero sollevati dai gravosi oneri feudali, ma furono caricati da altri oneri non meno pesanti. Inoltre brigantaggio, carestie, terremoti ed altre calamità naturali contribuirono, per tutto il sec.XIX e parte del XX, a rendere dura ed insicura la vita del ceto meno abbiente. Dopo la seconda guerra mondiale Gambatesa si è via via sviluppata ed ha avuto un notevole incremento edilizio; oggi è un centro accogliente con circa 1800 abitanti prevalentemente agricolo, ma con potenzialità di sviluppo verso l'artigianato e l'industria. |