Un fiore

                                                   

                                             

Non era l’intelletto a indurmi a dirle quel che pensavo di lei. era solo l’istinto ad esortarmi a farlo;

Un amore che mi bruciava le labbra e le mordeva fino a farle sanguinare. di un sangue rosso e lucente.

Che voglia avevo di stringerlo fino a farlo soffocare, quel maledetto istinto. di nasconderlo dietro a ferme certezze. inconfutabili e aride, e sempre così vere.

Mi passava davanti e mi prendeva l’anima come un falco potrebbe da una sua preda. sapeva di poterlo fare. e mi dileggiava con ineffabili sguardi castani.

Poco senso alle mie parole che sbiadivano diafane e tragiche sulle increspature delle sue labbra. nessun valore alla ragione che troppo spesso cela la verità dei sentimenti. vivido il ricordo del futuro come un lampo che buca il cervello da parte a parte e lascia gocciolare stille di presente e di passato sul pavimento bianco.

In quel futuro vedevo i miei errori. né mai corretti, né mai corrotti dall’insensibile saggezza. che mortifica il senso della vita.

Raccolsi una goccia di presente con la lingua. un sapore arido e secco mi aderì al palato.

Inalai una goccia di passato. era asciutta ed incolore. e non mi sembrava vera. Era una speranza della quale non serbavo più il ricordo.

La guardai e non le dissi nulla.

Ignobile ragione.    

 

 

autore della prosa:Gaetano Fasano

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 dell' autrice delle  Germana Fasano