Tornato da Roma, nel 1549 cinse di logge il Palazzo della regione che prese il nome di Basilica per volontà dello stesso Palladio.
Come scrive Argan "la Basilica è il cuore della città, il Corso, che segue il filo del decumano romano, la principale arteria della città". Molti dei palzzi costruiti dal Palladio si affacciano sul Corso.
Palladio lavorò anche in campagna dove la nobiltà vicentina che aveva accettato il dominio veneziano, si dedicava alla produzione agricola e in campagna trascorreva una parte dell'anno. Qui Palladio realizzò le ville, grandi case di campagna, i cui saloni erano ambienti destinati ai balli e ai concerti. Il suo capolavoro è la villa Capra detta la Rotonda.
La lezione di Palladio fu ripresa nel Settecnto, il secolo che fece del classicismo la sua cifra artistica e umana. l'esempio palladiano si coglie ancora una volta nelle ville.
Una delle più famose è la Cordellina Lombardi che sorge a Montecchio Maggiore, un comune sito a pochi chilometri dal capoluogo.
Il complesso venne fatto costruire dal veneziano Carlo Cordellina che ne affidò la realizzazione all'architetto Giorgio Massari.
L'avvocato veneziano volle che ad affrescare la villa fosse Giambattista Tiepolo, l'artista che seppe rappresentare uno dei momenti più alti della vita artistica della Serenissima. Tiepolo lavorò nella villa nel 1743.
Ma la sua presenza a Vicenza non si limitò solo alla villa Cordellina. Sue opere possiamo trovare anche a Villa Malmarana, a Villa Loschi Zilieri e naturalmente nel museo di Palazzo Chericati.
Vicenza non è solo Palladio e Rinascimento. Le chiese di S. Felice e Fortunato e di S. Agostino sono un bell'esempio di arte romanica, la casa di Pigafetta del 1481 che mescola il gotico eil lombardo quattrocentesco, Palazzo Porto Breganze e Palazzo Porti Colleoni in contrà Porti sono un esempi di gotico quattrocentesco.Con la basilica di Monte Berico siamo nel barocco.
Il santuario sorge su un colle da dove è possibile ammirare uno splendido panorama della città e dei monti circostanti.
