Scheda bibliografica:

Ivan Illich
DESCOLARIZZARE LA SOCIETA'

(ed. Mondadori, Milano 1983)


1.
Il mero possesso di titoli di studio per accedere a qualcosa e' una discriminazione e va abolita (pag.25); la discriminazione dovrebbe avvenire soltanto in base alle capacita' e non al pedigree scolastico (pag.136).
Il sistema scolastico non eguaglia le possibilita' ma ne monopolizza la distribuzione (pag.27) essendo considerato in tutto il mondo la sola istituzione preposta all'istruzione (pag.21), senza tenere conto che la maggior parte di cio' che un individuo impara lo apprende fuori dalla scuola e spesso casualmente (pagg.27 e 51).
Nei fatti, sostiene l'Autore, "chi esercita una specialita' potrebbe anche insegnarla" (pag.30). Gli stessi adolescenti possono guidare loro compagni all'esplorazione scientifica (pag.32); le attivita' non professionali sono considerate con sospetto mentre, al contrario, l'apprendimento e' in massima parte il risultato "di una libera partecipazione a un ambiente significante" (pag.64).
Di solito invece i professionisti, fra cui anche gli insegnanti, salvaguardano le loro professioni facendo credere che sia molto difficile imparare ad esercitarle (pag.29): chi ha capacita' trae profitto dal non diffonderle (pag.134). Le scuole creano posti di lavoro (pag.53) ed offrono "occasioni illimitate di sprechi legittimi" (pag.74); con la scuola, tutto diventa misurabile (pag.66).
Le scuole sono variabili indipendenti del sistema sociale (pag.113); una societa' scolarizzata puo' persino giustificare guerre pedagogiche (Vietnam, pag.80).

2.
Con la borghesia nasce il concetto di fanciullezza (pag.48) ed il sistema scolastico che, essendo obbligatorio e destinato ad eta' specifiche, giustifica l'esistenza della fanciullezza (pag.50).
Il dibattito critico e specializzato avviene sulla stampa, non dalla cattedra (pag.60). Secondo l'Autore, l'insegnante riassume in se' le funzioni di giudice, ideologo e medico, e pertanto una societa' liberale non puo' fondarsi sul sistema scolastico moderno: "dai rapporti insegnante-allievo sono infatti escluse tutte le salvaguardie della liberta' individuale" (pag.54). Il giudizio di una persona stabilisce cosa e quando deve imparare un'altra persona (pag.68); in piu', ci sono le leggi sulla minorita' giuridica ed economica e che limitano i diritti di riunione e di movimento del bambino (pag.55). Occorre invece, secondo l'Autore, conferire cittadinanza piena ai ragazzi di dodici anni (pag.128).
L'educazione e' il rituale d'iniziazione fondamentale della civilta' mondiale di oggi (pag.63); la descolarizzazione dovrebbe essere la premessa di qualsiasi movimento per la liberazione dell'uomo (pag.75).
Il programma didattico sarebbe riconoscibile solo retrospettivamente (pag.148): Epimeteo era colui che capisce a posteriori (pag.157), uno sciocco, un ottuso?
Il rapporto autentico fra maestro e allievo e' gratuito ed e' un privilegio per entrambi (pag.150). Le scuole, gli ospedali, i tribunali, le chiese, snaturano le professioni in ruoli, con un servizio finale piu' carente, costi piu' elevati, maggiori entrate per i membri meno preparati della professione (pag.152).

3.
L'industria produce ormai manufatti dal funzionamento comprensibile solo agli specialisti (pagg.121 e 124), ed anche molti luoghi pubblici delle citta' sono divenuti impenetrabili (pag.126): la descolarizzazione comporta che i processi di produzione siano accessibili per il loro valore didattico (pagg.126 e 129).
Le istituzioni producono oggi tutto cio' che c'e' di buono (pag.160); il progresso si fonda sul principio folle secondo cui ad ogni richiesta soddisfatta segue  una richiesta maggiore da soddisfare (pag.161): il valore marginale "si autotrascende incessantemente" (pag.167) causando inquinamento ed esaurimento delle risorse, i risultati delle scelte politiche sono spesso opposti ai fini da esse dichiarati (pag.169).
Meeting, riunione, non indica piu' oggi l'atto di incontrarsi con altri ma e' il prodotto istituzionale delle organizzazioni (pag.141).

4.
L'Autore rileva confusione fra servizio e valore: "salute, apprendimento, dignita', indipendenza e creativita' si identificano, o quasi, con la prestazione delle istituzioni che si dicono al servizio di questi fini" (pag.11); ne conseguono stanziamenti sempre maggiori di denaro accompagnati da progressivo degrado (pag.12). Organismi burocratici sono la scuola, "la famiglia consumistica, il partito, l'esercito, la chiesa, i media" (pag.12): le burocrazie stabiliscono sia per i ricchi che per i poveri cosa e' legittimo e cosa non lo e' e sono alla base della moderna versione della poverta', che e' impotenza psicologica oltre che poverta' economica (relativa); si dice allora che il denaro non basta, oppure che e' stato speso male, anziche' cercare soluzioni al di fuori delle istituzioni (pagg.13-16). Inoltre, la discriminazione e i costi aumentano con i corsi speciali, le classi separate, gli orari piu' lunghi (pag.188, escalation scolastica, pag.23).
La crescita come consumo illimitato non porta alla maturita': "l'impegno a un incontrollato aumento quantitativo invalida la possibilita' di uno sviluppo organico" (pag.70).

Servizi e loro prestazioni

Valori

insegnamento

apprendimento

scuola

educazione

promozione

istruzione

diploma

competenza

parlare

dire qualcosa di nuovo

cure mediche

protezione della salute

polizia

sicurezza personale

equilibrio militare

sicurezza nazionale

velocita'

locomozione efficiente

corsa al successo

lavoro produttivo

5.
Sono istituzioni manipolatrici scuola, forze armate, prigioni, manicomi, ospizi, orfanotrofi (pagg.84-86); sono istituzioni conviviali i servizi postali, telefonici, dell'acqua (pag.87), le strade aperte a tutti (pag.91); il sistema autostradale e' invece secondo l'Autore soltanto un accessorio delle auto private (pagg.91-92). L'assistenza sanitaria, il commercio, l'amministrazione del personale e la vita politica sono istituzioni che convergono "all'estremita' manipolatrice del  nostro spettro" (pag.96), la quale trascende le tradizionali distinzioni fra destra e sinistra (pag.85).

la scuola come istituzione manipolatrice

istituzioni conviviali

eta' dei discenti

scambio universale di capacita'

rapporto determinante con l'insegnante
da cui deriva l'apprendimento

inclinazione naturale ad imparare

frequenza a tempo pieno, imbuto

reti o trama (pagg.108 e 115)

programma obbligatorio di studi

si attivano per iniziativa autonoma degli utenti

valore dell'escalation

regolamenti pongono restrizioni al loro uso

obsolescenza pianificata

beni durevoli (pag.99)

vita di consumi

vita d'azione

fabbricazione di prodotti

comunicazione e interazione sociale

etica protestante

etica aristotelica (pag.98)


6.
L'Autore propone di rilasciare ad ogni cittadino, fin dalla nascita, una carta di credito educativo (pag.30); la riforma dell'istruzione deve innanzitutto restituire l'iniziativa dell'apprendimento "al discente o al suo tutore piu' immediato" (pag.34) e togliere l'obbligo di frequenza.
Le leggi devono estendere a tutti la liberta' accademica (pag.135); l'Autore individua quattro procedimenti per accedere alle risorse didattiche (pag.119):
a) servizi per la consultazione di oggetti didattici (con bibliotecari, guide di museo, ecc., pag.127);
b) centrali delle capacita' (dimostratori, pag.132; banca per gli scambi di capacita', pag.136);
c) assortimento degli eguali (pagg.131, 138-139, 144);
d) servizi per la consultazione di educatori (pag.141).
Obiettivi, liberare:
- l'accesso alle cose,
- la trasmissione delle capacita',
- le risorse critiche e creative,
- l'individuo dalla necessita' di adattarsi ai servizi offerti dai professionisti (pag.154).
Eliminando le restrizioni all'insegnamento, spariranno anche quelle all'apprendimento ("liberi centri di preparazione tecnica aperti a tutti", pag.135).

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