Un ricordo di Fabrizio de André

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Fabrizio de André, scomparso di recente, è stato sicuramente uno dei più apprezzati cantautori italiani degli ultimi decenni. La sua opera, più che produzione, ha toccato i temi più svariati; egli ha voluto cogliere situazioni e sentimenti spesso comuni traducendo il proprio sentire in quel linguaggio quasi universale che è la musica.

Ecco come lo ricordo io.

L'avevo riscoperto più o meno nel maggio '98, ma quando avevo circa dieci-quindici anni ascoltavo molto spesso i suoi dischi più vecchi. Canzoni che allora non potevo capire del tutto, come "Bocca di rosa", "Via del Campo", "Il testamento di Tito". Ma anche altre che comprendevo. Canzoni che mi piacevano molto. Forse la prima che sentii, e che mi piacque molto, fu "Preghiera in Gennaio":

"Fate che giunga a voi / con le sue ossa stanche /
seguito da migliaia / di quelle facce bianche /
fate che a voi ritorni / fra i morti per oltraggio /
che al cielo ed alla terra / mostrarono il coraggio."

Dio di misericordia/ il tuo bel Paradiso /
l'hai fatto soprattutto / per chi non ha sorriso /
per quelli che han vissuto / con la coscienza pura /
l'Inferno esiste solo / per chi non ha paura."

Quando attraverserà / l'ultimo vecchio ponte /
ai suicidi dirà / baciandoli alla fronte /
venite in Paradiso / là dove vado anch'io /
perché non c'è l'Inferno / nel Regno del Buon Dio."

E che dire poi della canzone di Marinella?

"Sola senza il ricordo di un dolore / vivevi senza il sogno di un amore /
ma un Re senza corona e senza scorta / bussò tre volte un giorno alla tua porta."

"Dicono poi che mentre ritornavi / nel fiume chissà come scivolavi /
ma il vento che ti vide così bella / dal fiume ti portò sopra una stella."

La strofa più nota, ma forse anche la più bella e significativa.

E "Il Testamento di Tito"?

"Non avrai altro Dio / all'infuori di me / spesso mi ha fatto pensare /
genti diverse / venute dall'Est / dicevan che in fondo era uguale /
credevano a un altro diverso da Te / e non mi hanno fatto del male /
credevano a un altro diverso da Te / e non mi hanno fatto del male."

"Non nominare il nome di Dio / non nominarlo invano;/
con un coltello /piantato nel fianco / gridai la mia pena e il suo nome /
ma forse era stanco / forse troppo occupato / e non ascoltò il mio dolore /
ma forse era stanco / forse troppo lontano / davvero lo nominai invano."

Senza necessità di titoli, ecco altre strofe a me care:

"Dormi sepolto in un campo di grano / non è la rosa, non è il tulipano /
che ti fan veglia all'ombra dei fossi / ma sono mille papaveri rossi."

"Cadesti a terra senza un lamento / e ti accorgesti in un solo momento /
che la tua vita finiva quel giorno / e non ci sarebbe più stato ritorno. /
Cadesti a terra senza un lamento / e ti accorgesti in un solo momento /
che il tempo non ti sarebbe bastato / a chieder perdono per ogni peccato."

"Dormi sepolto in un campo di grano / non è la rosa, non è il tulipano /
che ti fan veglia all'ombra dei fossi / ma sono mille papaveri rossi."

E ancora:

"Dove se ne è andato Elmer / che di febbre si lasciò morire? /
dov'è Erman, bruciato in miniera? /
Dove sono Bert e Tom / il primo ucciso in una rissa /
e l'altro, che uscì già morto di galera?"...

"Dormono , dormono , sulla collina/
dormono, dormono, sulla collina."

E poi ancora:

"Da bambino volevo guarire i ciliegi /perché rossi di sangue li credevo feriti /
la salute per me li aveva lasciati / coi fiori di neve che avevan perduti. /
Fu un sogno, fu un sogno, ma non durò poco /"

Tante altre potrei citarne, alcune molto belle anche per la melodia, basti pensare a "Il suonatore Jones". E ancora:

"Via del Campo c'è una graziosa / gli occhi grandi color di foglia /
tutta notte sta sulla soglia / vende a tutti la stessa rosa. /
Via del Campo c'è una bambina / con le labbra color rugiada /
gli occhi grigi come la strada / nascon fiori dove cammina."

E tante altre. Voglio concludere con una che a me piace molto, "La ballata dell'eroe":

"Era partito per fare la guerra / per dare il suo aiuto alla sua terra /
gli avevano dato le mostrine e le stelle / e il consiglio di vendere cara la pelle."

"E quando gli dissero di andare avanti / troppo lontano si spinse a cercare la verità; /
ora che è morto la Patria si gloria / di un altro eroe alla memoria."

"Ma lei che lo amava / aspettava il ritorno di un soldato vivo /
di un eroe morto che ne farà /
se accanto, nel letto / le è rimasta la gloria /
di una medaglia alla memoria."

Se volete contattarmi per commenti o suggerimenti potete farlo all'indirizzo

f_iacopetti@libero.it

 
Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio 2002, 23.03 HyperCounter