Nicola 71: Avevo 15 anni quando schiacciando il tasto “play” del mio vecchio stereo scassato ho ascoltato per la prima volta la tua voce roca dietro le note di Ogni Volta. Ho consumato quel nastro. Quando i miei genitori non volevano che ti seguissi, che ascoltassi le tue canzoni, ricordo che tenevo lo stereo a basso volume se non ero solo in casa. Ho cominciato a vivere con la tua musica come sottofondo della mia vita, come un consiglio per ogni mio problema, per ogni mio turbamento. Avevo 16 anni quando grazie a Ridere Di Te rubai l’amore innocente di un amichetta. Ne avevo quasi 17 quando piansi due giorni per quell’incidente di percorso che ti costò il carcere. Quanta compagnia mi hai fatto non potrai mai immaginarlo, quanti momenti di sconforto sono stati
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accompagnati dalle tue canzoni. Quanti… Avevo 23 anni quando, grazie a un carissimo amico, provai il brivido di conoscerti, di parlarti di persona per la prima volta. Ricordo ancora il tuo sguardo su di me, mentre ti parlavo. La tua stretta di mano, la tua pacca sulle spalle. E la mia felicità. Sei stato l’amico che c’è sempre stato, il fratello maggiore che mi ha fermato davanti a tante cazzate che ero sul punto di commettere. Oggi vado per i 33 anni. Tanto tempo è passato, sono sopravvissuto (come dici anche tu). Ma sappi che vengo sempre ai tuoi concerti, ti ascolto sempre, ho sempre i tuoi poster nella mia camera. Non ti ho mai sostituito con nessun altro cantante o artista, sei sempre stato il numero uno. Per te ho preso la pioggia, la grandine, il sole cocente. Ma sapevo che alla fine, comunque, ne sarebbe valsa la pena. Eccome! Grazie Vasco, grazie per tutte le emozioni e per tutto quello che hai rappresentato e rappresenti per me e per migliaia di altri fans.
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