La scoperta della croce longobarda sul sarcofago in pietra Lorenzo
Favia
L'antropologa Licia Usai
Verso
la fine dell'VIII secolo dopo Cristo, il re dei Franchi Carlo Magno pone fine
al regno longobardo in Italia e si accinge a realizzare il sogno di riunire
l'Europa continentale sotto un unico scettro. I Longobardi sconfitti vengono
assorbiti nel regno franco, con grande rispetto per la loro cultura che, nel
corso di due secoli, aveva saputo unire sotto il segno della Croce la tradizione
latina e quella alto-germanica. Un'esperienza profondamente vissuta tanto a
Pavia e Milano, quanto a Cividale - primo Ducato longobardo in Italia - ove
si posero le basi per l'ingresso nella cristianità dei popoli slavi. Paolo Diacono
e San Paolino, due alti ingegni cividalesi, furono scelti da Carlo Magno, assieme
ad altri cinque sapienti del tempo, per dare vita all'Accademia ed alla Schola
Palatina di Aquisgrana, straordinarie istituzioni destinate a elaborare le linee
politiche, culturali e religiose del nuovo ordine continentale. Un sistema statale
in cui ciascun popolo avrebbe conservato le proprie identità e tradizioni. Accademia
e Schola rilanciano l'istruzione, gli studi religiosi e quelli classici, l'attenzione
per la matematica, la musica, la medicina, la farmacopea erboristica. Nell'azione
sviluppata si possono individuare le premesse culturali da cui trarrà linfa
vitale la nascita delle Università. Paolo Diacono (un laico) e Paolino (Patriarca
d' Aquileia, teologo, uomo d'arte e di musica) contribuiscono così a definire
il primo concetto di Europa unita fondato sulla matrice cristiana e ad esaltare
l'esclusiva funzione delle terre dell'estremo Est d' Italia, quale storico crogiolo
di fusione e saldatura fra i tre principali ceppi linguistici e culturali europei:
il latino, il germanico e lo slavo. Una valenza geografica e storica che idealmente
erige nella nostra terra una colonna portante dell'antica e moderna Europa.
Vita e opere di San Paolino - di cui ricorrono i 1200 anni dalla morte - e di
Paolo Diacono, indicano oggi la strada per la legittima assunzione di ruolo
della nostra Regione nella costruzione della nuova Europa unita. Perchè in nessun
luogo del Vecchio Continente le diversità dei popoli confinanti hanno saputo
produrre tant ivalori e tante ricchezze. Paolino d'Aquileia (muore nell' 802
d.C.) è il grande mediatore della politica del tempo, il Santo che musica l'
Ubi caritas, uno dei canti conosciuti tuttora dall'intera comunità dei cristiani
(inserito nella liturgia del Giovedì Santo), ma anche poeta, scrittore e teologo
dei concili della Chiesa d' Occidente, oltre che patriarca della Diocesi di
Aquileia che fu seminatrice di cultura cristiana nell' Europa centro-orientale
e nell' Italia del Nord e che rimarrà per secoli uno dei cuori pulsanti dello
stesso Sacro Romano Impero, capace di dare risposte immediate e certe anche
all' Est dell' Europa, da poco inserito nello stesso contesto statuale.
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