ANNO 1647 LA RIVOLTA DI
MASANIELLO
MASANIELLO rivoluzionario napoletano, pescivendolo più volte arrestato per il
rifiuto di pagare ai gabellieri spagnoli gli odiosi balzelli, si pone alla testa
della angariata popolazione napoletana nella rivolta appunto detta "contro
la gabella della frutta e del pesce". Il 7 luglio guida la rivolta dei
popolani contro gli spagnoli, ottenendo alcuni risultati con la parziale e solo
in un secondo tempo totale soppressione del balzello.
L'abolizione di queste odiose misure fiscali, secondo alcuni le ha ottenute con
un compromesso con i nobili (che i popolani ritengono ignobile), secondo altri
lo ha fatto nel timore di una successiva reazione spagnola. In ogni caso si crea
una frattura tra lui e la popolazione.
Per l'una o l'altra ragione o entrambe, viene così organizzata una congiura:
Masaniello viene ucciso dai suoi stessi sostenitori più infuriati, che lo hanno
accusato senza mezzi termini di tradimento quando hanno saputo che Masaniello,
passando al di là della staccionata, ha accettato di diventare capitano
generale agli ordini del vice-re spagnolo.
Ma la vicenda non termina qui; la rivolta prosegue con a capo l'armaiolo Gennato
Annese, fino ad arrivare a proclamare la Repubblica Partenopea, chiedendo la
protezione della Francia, infine proclamando il francese Enrico II di Guisa,
duca di Napoli
Forse per non complicare i già precari equilibri nel centro Europa, dalla
Francia, Mazzarino non appoggia nè la rivoluzione napoletana nè tanto meno il
Guisa.