La "PEP" Pesca (e) Ecologia Padana è una libera associazione di pescatori sportivi padani, dell' arco alpino e del nord-appennino che ha particolarmente a cuore le sorti dei nostri fiumi, dei nostri pesci e del nostro sport. La PEP intende coniugare mirabilmente l' obbiettivo della tutela dei corsi d' acqua (e in particolare dei pesci da essi contenuti) con quello della salvaguardia dell' ambiente industriale e produttivo padano. La sterile battaglia di retroguardia degli pseudo-ecologisti rosso-verdi (un verde di altra tinta...) nella pretestuosa "difesa" di boschi, paludi e brughiere varie che quà e là interrompono l' armonica continuità di alacri aziende, ridenti autostrade, villette a schiera, centri commerciali e relativi parcheggi che costituiscono il vero ambiente del produttivo Nord è ritenuta da noi "Peppisti" strumentale e politicamente indirizzata. La PEP un' associazione libera da condizionamenti politici, anzi a-politica per eccellenza si impegna a proporre alla nuova avveduta e sagace amministrazione espressa dalla volontà popolare di tutelare la nostra pesca sportiva, praticata dai nostri pescatori nei nostri fiumi! In sinergia con le nasciture associazioni di Forza Pesca! e Alleanza Aleutica ci impegnamo a creare un ambiente di pesca sano e produttivo con un corretto rapporto tra le esigenze dei pescatori, delle attivittà produttive e pure degli sponsor. E tra qualche anno vedendo i nostri fiumi direte: Uhh...la PEP...! |
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Riteniamo quindi necessario un incremento dele acque atte a tale elevata attività di stampo veramente "europeo". Una rinaturalizzazione dei corsi d' acqua come proposta da certi sedicenti ecologisti è assolutamente improponibile. La presenza di artistici manufatti in cemento purchè facilmente percorribili dal pescasportivo non crea certo problemi, una minima attenzione alle linee ad alta tensione ed altri piccoli avvertimenti mettono il pescatore in grado di operare senza problemi, allora direte voi cosa manca? Ve lo dice la PEP cosa manca: i Pesci! Il continuo depauperamento del patrimonio ittico ad opera di specie non originarie tipo cormorani, aironi e bracconieri extra-comunitari e/o meridionali ha reso scarsi i nostri pesci. Il nostro piano per l' ambiente fluviale è quindi semplice: più pesci da pescare in un acqua atta alla loro sopravvivenza (almeno fino a che non li prendiamo) e controllo accurato della vegetazione rivierasca che deve fornire ombra nei giorni troppo soleggiati, nonchè attiva opera di prevenzione verso elementi perturbatori dell' ecologia fluviale nord-padana, specie se non-padani. |