Sussidio per l'animazione spirituale
28 agosto - 2 settembre

§0. Questo sussidio è molto provocatorio. Non pretende di aver ragione. Non è adatto ai minori di 14 anni. Non va preso in dosi massicce ma consumato giorno per giorno. Non va assunto passivamente ma discusso e confrontato con la propria e altrui esperienza. Si declina ogni responsabilità per i possibili effetti collaterali sull'attività parrocchiale autunnale. Da consumarsi preferibilmente entro la fine di Emmaus 2000. Accompagnare la somministrazione con mezzo bicchiere di preghiera.

Emmaus 2000

Esperienze parrocchiali

Lunedì 28 agosto

§1. Marco 9,31-32 31Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà". 32Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.

La catechesi

Mattino

§2. Classi

anno 1999-2000
parr. san Giovanni
classi maschi femmine totale catechisti
I elementare 6 26 20 46 9
II elementare 6 25 24 49 14
III elementare 4 16 24 40 9
IV elementare 5 27 26 53 10
V elementare 4 28 20 48 7
I media 4 19 21 40 8
II media 3 22 16 38 5
III media 3 14 16 30 6
totale 35 177 167 344 68
 
I e II superiore 1 ? ? 10 2
III, IV e V superiore 1 ? ? 15-20 4
gruppo giovani (dopo le superiori) 1 ? ? 10 cappellano
totale 3     35-40 6 + 1

Catechisti In maggior parte sono ragazzi dai 16 anni ai 20-24 anni; una piccola parte è rappresentata dai giovani dai 24 ai 30 anni; gli adulti invece sono 3 mamme, 1 papà e 2 suore.

Perché ci sono così pochi catechisti adulti nella parrocchia di san Giovanni? Ti sembra che sia così anche altrove? Chi è "il catechista" e cosa dovrebbe fare? Se sei un catechista ma allo stesso tempo continui a frequentare il tuo gruppo di catechismo: fai fatica a mantenere questo doppio impegno (perché lo fai? qual è il rapporto con i tuoi catechisti, essendo anche tu a tua volta un catechista? ti senti di giudicarli in qualche modo?) ?

L'alto numero di classi catechistiche da "coprire" costringe a reclutare ragazzi sempre più giovani e di conseguenza ad aumentare il loro impegno e la presenza a scapito di un primario e fondamentale bisogno di formazione. A questo punto si crea uno scompenso che coincide con gli anni delle superiori, per cui dalle elementari alle medie:

MOLTI BIMBI >> TANTE CLASSI >> CI VOGLIONO TANTI CATECHISTI

Mentre alle superiori:

POCHI RAGAZZI >> UNIFICAZIONE DI CLASSI DIVERSE >> CI VOGLIONO POCHI CATECHISTI

Testo Si parte dal testo base della Conferenza Episcopale Italiana per ogni anno catechistico fino ad arrivare ai sussidi di Azione Cattolica. I catechisti più motivati ed intraprendenti approfondiscono alcune tematiche acquistando materiale di diversa natura (audio, video, testi, riflessioni, testi di spettacoli...) presso librerie specializzate.

Se frequenti il catechismo: nella tua classe viene utilizzato un testo (quale? ti piace?) ? Se sei catechista: utilizzi volentieri il testo (l'hai scelto tu? ti serve nell'impostare la catechesi? potresti farne a meno?) ? Se non ti piace, prova ad immaginare il tuo testo di catechismo ideale.

Pomeriggio

§3. Orario

ore di catechismo in un anno
catechismo 1h/settimana 33
2 ritiri da 1 giorno e mezzo 30
1 campo da 1 settimana 70
totale 133
 
preparazione comunione 5
preparazione cresima 7
ore di religione a scuola 30

I dati in tabella possono risultare gonfiati in quanto abbiamo considerato una frequenza piena e continua. Per i campi scuola abbiamo considerato che, se un giorno è fatto di 24h, toltene 8 per il sonno e 2 per svaghi personali ne rimanevano 14 da considerare a tutti gli effetti catechesi, anche se non tutta "teorica" (abbiamo moltiplicato questo dato per 5 giorni perché due sono da considerarsi persi per il viaggio di andata e ritorno).

In linea di massima le ore catechistiche si concentrano al sabato pomeriggio; alcune classi la domenica mattina. L'ora di catechismo è strutturata in questo modo: 45 minuti di "parte teorica" e 10-15 minuti di "ricreazione" (nel periodo estivo c'è la tendenza a dare più spazio al gioco nel cortile parrocchiale). Per i ragazzi più grandi il catechismo viene fatto una sera della settimana.

ore di educazione religiosa dalla I elementare alla III media
(sono incluse le ore di religione a scuola)
I elementare 155
II elementare 163
III elementare (comunione) 168
IV elementare 163
V elementare 163
totale elementari 812
I media (cresima) 170
II media 163
III media 163
totale 1308

Ti sembrano molte o poche le ore di catechismo? In quale giorno della settimana e a quale ora fisseresti l'incontro (non pensare solo ai tuoi impegni, pensa anche a quelli dei tuoi amici) ?

Abbandono

Bisogno di:
catechesi dei "10 comandamenti"
(fino alla III media)
catechesi di "vita"
(dalle superiori tolto il gruppo giovani)
mediamente 43 ragazzi per fascia di età mediamente 6 ragazzi per fascia di età
(dopo 1308 ore su Gesù) rimane 1/7 dei ragazzi!

Dalla I elementare alla III media vengono fatte tante ore di catechismo per poi ritrovare alle superiori 1/7 degli stessi ragazzi. Probabilmente influisce sul dato la falsa credenza che il percorso catechistico si concluda con la cresima. Forse anche la maggiore libertà data ai ragazzi di oggi fa sì che si creino gruppi extra parrocchiali preferendo altre attività (quelle sportive in primo luogo) e altri svaghi.

Leggendo le tabelle, qual è il dato più significativo che appare? Quali potrebbero essere le cause dell'abbandono (interne: colpa dei catechisti, dei testi, del metodo utilizzato, ...; esterne: la famiglia, gli amici, la società, ...) ? E tu, perché continui o hai smesso di frequentare gli incontri di catechismo?

Sera

§4. Secondo te, qual è la percentuale di ragazzi che frequentano il catechismo sul totale di quelli che abitano nella tua parrocchia (tieni conto che in tutto il comune di Persiceto, dal 1980 in poi, sono nati mediamente più di 150 bambini l'anno; pensa anche alla situazione dei ragazzi della tua età: quanti di quelli che conosci frequentano il catechismo?) ?

Come spieghi il fatto che oltre i 18 anni (gruppo giovani) alcune fasce di età siano praticamente assenti dalla vita parrocchiale (cosa non ha funzionato nella loro preparazione catechistica? o le cause sono state altre?) ?

Ti preoccupa l'abbandono del catechismo dopo la III media (è giusto preoccuparsene? chi deve preoccuparsene?) ?

Martedì 29 agosto

§5. Luca 18,10-13 10"Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sè: "O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo". 13Il pubblicano, invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore".

Atteggiamento dei fedeli a messa

Mattino

disposizione dei fedeli in chiesa

§6. Osservazioni

ALLA PRIMA MESSA la disposizione appare giusta, le panche sono completamente occupate. Le donne arrivando cercano i posti più vicini all'altare. I maschi più fedeli vengono nel presbiterio. Quelli meno fedeli nella panca in fondo lasciata vuota dalle donne perché lontana e coperta.

Il popolo risponde ad alta voce.

ALLA MESSA DELLE 11 invece i valori sono invertiti. Si tenta di arrivare più tardi possibile. Qualcuno non si fa scrupolo di indugiare apposta sul piazzale per entrare all'Offertorio e risparmiarsi un po' di Messa. Entrati cercano i posti più vicini alla porta (forse per non dover traversare troppa chiesa e dar nell'occhio al prete). Sfuggono le panche perché sarebbero imbarazzati sulle posizioni da prendere nelle varie parti della Messa: seduti alla Consacrazione parrebbe disprezzo, inginocchiati parrebbe fede. Ma siccome è loro preoccupazione non mostrare nè disprezzo nè fede preferiscono star sempre in piedi. Una buona metà delle panche resta così vuota e proprio quelle più vicine all'Altare e meno coperte dai plastri.

In presbiterio non c'è che il gruppetto esiguo dei più fedeli.

Nessuno risponde al sacerdote (e quasi nessuno genuflette entrando) fuorché questi ultimi.

Pomeriggio

§7. Commenti

L'atteggiamento dei fedeli alla Messa delle 11 ha tutto l'aspetto d'una indifferenza pubblicamente ostentata.

Il cappellano pensa che il tollerarla equivalga a una tacita approvazione. Vorrebbe perciò contrapporle un'esterna manifestazione di fermezza che richiami questi cristiani a una scelta (o dentro o fuori).

Per es. chiudere il portone dall'Introito alla fine della Messa.

Il Parroco invece dice che il fatto stesso di venire a Messa è segno d'un qualche residuo di fede. Non vuole perciò che si spenga il lucignolo fumigante.

Preferisce recarsi lui stesso sul piazzale e invitare i ritardatari a entrare, a genuflettere, ecc.

Il cappellano risponde che il lucignolo è già spento da tempo e che quindi non è educativo invitare un adulto a modificare il gesto esteriore quando con tutto il suo contegno ha dimostrato di mancare di spinta interiore.

La Messa e i Sacramenti sono doni di Dio non giova perciò alla loro comprensione il presentarli come obblighi.

Pensa dunque che l'efficacia educativa d'un po' di fermezza compenserebbe la perdita di poche decine di uomini la cui presenza è ormai puramente materiale.

Sera

§8. Condividi queste osservazioni (ti sembra una visione troppo pessimistica?) ? Ti sembra giusto trarre conclusioni sulla fede delle persone in base a queste osservazioni? Cosa pensi dell'altra gente che viene a messa e che non conosci direttamente (è possibile darne un giudizio globale?) ? Hai un giudizio differente a seconda della messa (ad esempio, fra quella delle 8 e quella delle 11.30) ? Secondo te, quali motivazioni influiscono sulla scelta della messa domenicale a cui partecipare (tempi, canti, celebrante, amici, lunghezza...) ?

Perché i primi banchi sono spesso più vuoti degli ultimi? Tu ci andresti senza problemi? Ti imbarazza inginocchiarti o scambiare il segno della pace (quando sei fra gente che non conosci o che conosci?) ?

Sei dalla parte del parroco o da quella del cappellano?

Mercoledì 30 agosto

§9. Fonti Francescane 278 3"Scrivi -disse- quale è la vera letizia". 4"Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell'Ordine [Francescano]; scrivi: non è vera letizia. 5Così pure che sono entrati nell'Ordine tutti i prelati d'Oltr'Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo, ma perfino il Re di Francia e il Re d'Inghilterra; scrivi: non è vera letizia. 6E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io ho ricevuto da Dio tanta grazia da sanar gli infermi e da fare molti miracoli; ebbene io ti dico: in tutte queste cose non è la vera letizia". 7"Ma quale è la vera letizia?".

La pastorale dà i numeri

Mattino

§10. Quando i parroci e i predicatori vedono la chiesa piena e se ne consolano e se ne felicitano col popolo non hanno presente questa scarna realtà di cifre relative. Certe cose non si intravedono neanche grosso modo se non ci si dà la pena di contarle.

Può darsi anche che le chiese siano più piene di ieri (cosa dubbia), ma bisogna ricordare che siamo in popoli di ingente immigrazione e incremento naturale.

Il nostro in un secolo è precisamente raddoppiato. Può dunque permettersi il lusso di dimezzare la sua frequenza alla Messa senza che il prete se ne accorga. E non farà fatica a riempire la chiesa, pur inviandoci meno di un sesto dei suoi maschi, quando la chiesa è quella romanica costruita ai tempi in cui il popolo da servire non raggiungeva un decimo dell'attuale.

In altre parole, supponendo che all'origine la chiesa fosse costruita a misura del popolo e di praticanti, oggi basta un decimo della fede d'allora per ottenere una chiesa altrettanto piena.

Pomeriggio

§11. L’altro giorno, scorrendo Altre pagine, mi è capitato fra le mani l’articolo "I Persicetani a quota 23'608". Ci sono tanti spunti interessanti, fra cui un grafico sul movimento della popolazione del comune di san Giovanni in Persiceto.

movimento della popolazione residente a Persiceto

Mi ha colpito subito l’alto numero di immigrati, cioè di persone che da altre parti d’Italia (magari anche da qui vicino) o dall’estero sono venute ad abitare nel nostro comune. Dal grafico si deduce che nel 1997 sono state circa 650. E’ vero, ne sono emigrate circa 450, probabilmente però non le stesse che sono arrivate. In sostanza 650 facce nuove. 650 persone che, metti pure che vengano solo da Nonantola, sono comunque estranee alla vita quotidiana persicetana. Dove voglio arrivare? E’ dal 1989 che il numero di immigrati è salito bruscamente: da 400 l’anno a quasi 600. Dal 1989 al 1999 la media sarà stata di circa 600 immigrati l’anno: 600 x 10 = 6'000 facce nuove, 6'000 sui 23'608 persicetani di oggi, il 25%! Questo ragionamento non è proprio giusto: può darsi che qualcuno di questi 6'000 sia andato via da Persiceto negli anni successivi.

Premesso che il grafico si riferisce a tutto il comune e non solo alla parrocchia di san Giovanni, fatto sta che ogni anno ci sono 600 persone che non sanno assolutamente nulla della nostra vita parrocchiale. Non sanno che c’è Emmaus oppure non sanno che cos’è. Non sanno che c’è lo spettacolo della Befana. Non sanno che c’è un oratorio anche se probabilmente se lo immaginano. Non sanno che c’è la pesca; non sanno perché la Madonna del Poggio viene qui. Non sanno che la sera del venerdì santo c’è una via crucis per le vie. Non sanno che ci sono i gruppi del vangelo, il Centro Missionario, il Centro Famiglia, la Casa della Carità, l'Azione Cattolica, i Cursillos…

Morale: non dimentichiamoci di loro. Non diamo per scontato che tutti sappiano cosa facciamo. Diamo risalto esterno a certe iniziative che per loro natura vorrebbero o potrebbero coinvolgere quelli che non vengono a messa o ci vengono una volta sì e tre no, come la pesca.

Sera

§12. Quanti di questi "volti nuovi" si sono inseriti nella nostra vita parrocchiale (quanti ne abbiamo conosciuti? quanti abbiamo raggiunto? quanti vengono a Messa? i loro bambini frequentano il catechismo?) ? La nostra azione pastorale potrebbe (ogni tanto) misurare la propria efficacia anche sui numeri?

La presenza di tanta gente, di una chiesa piena, ti aiuta nel vivere con maggior partecipazione la Messa (sei appena tornato dalla Giornata Mondiale della Gioventù?) ? Ti sembra giusto misurare il successo di una iniziativa in base al numero di partecipanti (oltre alla Messa, pensa a: rosario/novene, pesca/festa del patrono, incontro di catechismo, campo scuola, Estate Ragazzi, campo Emmaus, trasmissione televisiva, partita di calcio) ?

Quanta gente può contenere la tua chiesa parrocchiale? Hai mai contato quanti sono i posti a sedere (per la chiesa Collegiata di san Giovanni considera cinque posti per ogni banco, più tutte le sedie) ? Ti aspettavi di più o di meno?

Giovedì 31 agosto

§13. Matteo 12,18-21 18Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunzierà la giustizia alle genti.19Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce. 20La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia; 21nel suo nome spereranno le genti.

Feste e processioni

Mattino

§14. "L'importante è che sian venuti e che seguitino a venire. Quando poi son qui in chiesa qualcosa di bene piglieranno dicerto. E poi c'è la Grazia! Chi può mai prevedere i miracoli della Grazia?".

Eh no, la Grazia fulmina un uomo anche sulla cattiva via di Damasco e non ha bisogno di fulminarlo sulla buona via della predica. La Grazia fulminante quella miracolosa che prende un uomo mal disposto e lo trasforma in apostolo.

Chiedere a Dio ogni giorno di questi miracoli strepitosi è cosa buona, ma pretenderli come via ordinaria, farne la giustificazione quotidiana di tanta parte incoerente del nostro ministero, questa è un'eresia grande quanto quella di non credere alla Grazia.

La via ordinaria dobbiamo ordinarla secondo esperienza e ragione. E la ragione e l'esperienza ci dicono che predicare a chi non è disposto all'ascolto è tempo perso. Ci dicono che la predica giova solo a chi è partito di casa con la disposizione d'animo che occorre. Ci dicono che se non interviene il colpo di fulmine di quelli di cui l'Economia della Grazia non sciala, possiamo essere sicuri che la disposizione d'animo resterà quella della partenza, sia su per la gradinata della chiesa, che sotto il bel portale e, varcato quello, resterà identica anche nell'atmosfera mistica del luogo santo, sotto il martellare delle parole del predicatore.

Se si potesse raccogliere una documentazione statistica anche di questo, ci accorgeremmo che la Grazia non soggiace a regola di sorta, le nostre tabelline non sarebbero che un pittoresco caos perché la Grazia sa colpire i suoi eletti nell'atto in cui scagliano un librone in testa alla moglie (il Beato Colombini) non meno che durante la predica d'un santo.

Certo è che questa Grazia l'amministra Dio e non noi e perciò non ce ne dobbiamo dar pensiero, nè farci conto sopra in nessun modo.

Pomeriggio

la processione del Corpus Domini

§15. PASSA IL SIGNORE. Serenata di fiori, veli bianchi, festa di paese. Trionfo della fede?

la processione del Corpus Domini

Ma il gruppo d'uomini che segue il Signore non è la parrocchia, è solo una chiesuola senza peso. La parrocchia si gode lo spettacolo e si tiene a dovuta distanza.

DUE PREGHIERE. Identico è il pensiero dei due preti in processione: le 93,2% pecorelle che restano fuori. Ma diverse son le loro preghiere.

Parroco: "perdonali perché non son qui con te".

Cappellano: "perdonaci perché non siamo là con loro".

Sera

§16. In genere partecipi alle processioni (ad esempio quelle della Madonna del Poggio o del Corpus Domini) ? Come partecipi (in processione, ai margini della strada, da ministrante) ? Cosa pensi durante la processione? Cosa pensi delle persone ai margini della strada, magari di passaggio (ti senti a disagio?) ? Secondo te c'è differenza fra la processione del Corpus Domini (gli "addobbi") e quella della Madonna del Poggio (partecipi più volentieri ad una delle due?) ?

C'è qualche motivo particolare che ti spinge a non partecipare alle processioni?

Ti è mai capitato di incrociare casualmente una processione? Qual'è stato il tuo atteggiamento?

Chi avrà mai inventato le processioni? Perché?

Venerdì 1 settembre

§17. Matteo 10,34-39 34"Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. 35Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: 36e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa. 37Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; 38Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 39Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.

Religione e scuola

Mattino

§18. Tentiamo ora di riassumere il quadro delle idee base sulla religione che può farsi un nostro ragazzo non appena cominci a sgranare gli occhi sulla vita dei suoi genitori, dei vicini di casa e della chiesa parrocchiale.

  1. La religione è roba da ragazzi.
  2. La religione è roba da donne.
  3. Il peccato originale sull'anima fa meno male d'una infreddatura.
  4. La Confessione serve per fare la Comunione. Lo stare in grazia di Dio non è dunque un problema quotidiano. O meglio: non è il problema quotidiano fondamentale del cristiano.
  5. La Comunione non è un Dono, ma un obbligo.
  6. La religione è solo adempimento di rito e non importa con sè impegni di vita o di ideologia.
  7. La religione è nel suo complesso fatto di insignificante portata: non vale quanto la piega dei pantaloni; non vale quanto una buona dormita; non vale quanto l'opinione degli altri su di noi (tutti i fenomeni di rispetto umano, dalle genuflessioni mancate o storpiate, al modo di stare in chiesa, all'atteggiamento di fronte alla Processione); non vale quanto il denaro o il divertimento.
Pomeriggio

>> don Milani a Barbiana con i suoi ragazzi§19. Come forse qualcuno avrà già intuito, la maggior parte di questo sussidio non è stata scritta pensando alle nostre parrocchie di Persiceto. Diversi brani furono infatti pubblicati nel lontano 1958 da un giovane sacerdote della diocesi di Firenze. Il libro si chiama Esperienze pastorali; per l'autore si trattava di un libro scritto da un prete per altri preti ma, nonostante questo, fu messo all'indice dalla Chiesa per diversi anni. L'autore è don Lorenzo Milani (1923-1967) che, poco prima di morire di cancro, dichiarò più volte che la situazione fotografata da quel libro non era più attuale.

Don Lorenzo aveva scritto Esperienze pastorali per dimostrare che l'unico rimedio a tutti i problemi incontrati nel suo ministero sacerdotale era la scuola popolare. Una scuola che insegni ai giovani (futuri adulti nella fede) ad affrontare la realtà con tutte le sue contraddizioni, una scuola che insegni a pensare di testa propria, una scuola in cui ogni nozione impartita deve avere una finalità pratica ben precisa. Una scuola dove la filosofia, la lettura dei quotidiani, la formazione professionale e lo studio delle lingue giocavano un ruolo fondamentale. Certamente nel dopoguerra molti giovani erano privi di formazione scolartica... ma chissà cosa penserebbe don Lorenzo della scuola di oggi!!

Per dare un'idea della chiarezza morale di don Lorenzo (e della sua capacità di crescere gli altri, anche chi bambino non lo era più, senza forzature) riportiamo una lettera scritta alla sorella che stava per sposarsi.

Cara Elena, sono contentissimo che tu ti sposi e non ho nessun motivo di meravigliarmi o dolermi che tu lo faccia in Comune.

Esser religiosi e esser cristiani è una fortuna, non un obbligo. Mi può dispiacere che tu non abbia questa fortuna, non che tu compia un atto in armonia con quello che pensi. Del resto non sei ancora morta nè te nè Erseo [il futuro marito] e avete tanto tempo davanti a voi per invecchiare, rinfurbire, ripensarci. Ricevete per ora i miei più affettuosi auguri di felicità terrena e ultraterrena.

Sera

§20. Cosa pensi di questo sussidio? Ha toccato temi che ti hanno interessato? Ti sembrano argomenti da "grandi"? Soprattutto se non ti è piaciuto o servito, hai pensato di farlo sapere a chi l'ha preparato?

Ti sembra saggia la scelta di puntare sui giovani (perché?) ? Anche nella tua parrocchia si punta sui giovani (a che riguardo? con le stesse motivazioni di don Lorenzo?) ?

I problemi evidenziati da don Milani sono veri anche oggi a Persiceto? Ti era già capitato di fare qualche riflessione su questi temi (a che conclusioni eri giunto?) ? Il rimedio proposto da don Lorenzo ti sembra valido tuttora? Cosa pensi della scuola che frequenti (cosa ti aspetti dalla scuola? a che cosa deve servire? di cosa deve parlare? sei tu ad avere dei doveri verso la scuola o viceversa?) ? Come pensi che cambierà la tua vita quando avrai finito di andare a scuola (dopo le superiori o l'università?) ?

Sabato 2 settembre

Esortazione finale

§21. Efesini 4,1-6 Vedi il commento figurato.

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Glossario

§22. Ascesi: dal greco àskesis "esercizio fisico", poi nel tardo latino ascesis. Nel suo significato originario la parola indicava qualsiasi esercizio -fisico, intellettuale, morale- svolto con un certo metodo in vista di un progresso. Nel cristianesimo ha acquisito un senso quasi tecnico e indica gli sforzi mediante i quali si vuole progredire nella vita morale e religiosa, nell'intento di realizzare l'ideale di perfezione cristiana proposto da Gesù [da Petrosillo Pietro, Dizionario del Cristianesimo pag. 18; allegato alla rivista Jesus n. 4/2000].

Decima: imposta a favore dei sacerdoti e dei leviti nel santuario il cui ammontare era variabile (il termine decima farebbe propriamente riferimento ad una offerta pari al 10% dei frutti della terra e del gregge). Oggi il Codice di Diritto Canonico raccomanda: «I fedeli sono tenuti all'obbligo di sovvenire alle necessità della Chiesa, affinché essa possa disporre di quanto è necessario per il culto divino, per le opere di apostolato e di carità e per l'onesto sostentamento dei ministri».

Economia della Grazia: dal greco oikonomìa (da oikos "casa" e nomos "regola") "amministrazione, pianificazione". Indica l'imperscrutabile piano di azione con cui la Grazia di Dio interviene negli uomini.

Ellenismo: indica il complesso culturale del vicino oriente nei secoli III-I a.C., fortemente influenzato dalla civiltà greca (diritto, istituzioni, lingua, fusione del patrimonio culturale e religioso) in seguito alle conquiste e all'impero di Alessandro Magno (357-323 a.C.) e dei suoi successori.

Farisei: forse dall'ebraico perisajja "divisi, separati", poi, in greco, pharisàioi. Antico movimento religioso e politico nato nel periodo dei Maccabei (II sec. a.C.). Legati in origine al movimento degli asidei ("pii"), si opposero con decisione sia alle influenze pagane (soprattutto del mondo ellenistico), sia al movimento dell'aristocrazia sacerdotale (sadducei). Furono strenui difensori della Torah (Legge scritta) e della "tradizione dei Padri" (Legge orale), che consideravano indispensabile per salvare l'ebraismo da ogni degenerazione, conservando integro lo spirito nazionale giudaico. Il loro rigore normativo si manifestava soprattutto in tre punti: la purità legale, il pagamento delle decime e il riposo del sabato. Proprio per il loro impegno ascetico (relativo all'ascesi), i farisei godettero del favore del popolo [da Petrosillo Pietro, Dizionario del Cristianesimo pag. 66; allegato alla rivista Jesus n. 7/2000]. Siamo un po' abituati a considerare i farisei sotto una cattiva luce: in realtà essi si interessarono molto a Gesù, che tante volte colse l'occasione di ammaestrare i fedeli stimolato dalle loro questioni.

Indice dei libri proibiti: elenco dei libri che la Santa Sede, per mezzo della congregazione del Sant'Uffizio, condannava in quanto diffondevano idee false, nocive o pericolose per la fede e per i costumi. Il primo indice fu pubblicato nel 1559 da papa Paolo IV. Nel 1966 un decreto della Congregazione per la Dottrina della Fede chiariva che l'Indice, pur conservando il suo valore morale d'istruzione per i fedeli, non aveva però più la forza di legge con le annesse censure. La Chiesa, pertanto, continua l'ufficio di giudicare i libri circa la sanità della loro dottrina; in caso di risultato negativo, l'autore viene invitato a correggere il proprio scritto; qualora ciò non avvenga, la Santa Sede si riserva di condannare e sconsigliare tale opera anche pubblicamente [da Petrosillo Pietro, Dizionario del Cristianesimo pag. 83; allegato alla rivista Jesus n. 8/2000].

Introito: dal latino introitus (derivato di introire "entrare"). E' il canto che accompagna l'ingresso del sacerdote con i ministri all'inizio della celebrazione eucaristica. Sua funzione è di iniziare la celebrazione; favorire l'unità dei fedeli; farli entrare nel mistero del tempo liturgico [da Petrosillo Pietro, Dizionario del Cristianesimo pag. 87; allegato alla rivista Jesus n. 8/2000].

Leviti: appartenenti alla tribù di Levi, terzo figlio di Giacobbe, e addetti al servizio del culto divino. Tale servizio iniziava all'età di 25 anni e durava fino a 50 anni. Nella spartizione della Terra promessa non ebbero un loro territorio, ma alcune città dette città levitiche; al loro sostentamento provvedeva tutto il popolo con una parte del bottino di guerra (Numeri 31,30) e con le decime (Numeri 18,21-24; Levitico 27,30) [da Petrosillo Pietro, Dizionario del Cristianesimo pag. 95; allegato alla rivista Jesus n. 8/2000].

Offertorio: momento della Messa in cui vengono portati all'altare il pane (le ostie) e il vino destinati alla consacrazione eucaristica. Apre la liturgia eucaristica seguendo la preghiera dei fedeli ("ascoltaci o Signore"). Indica anche il canto corrispondente. Oggi si preferisce parlare di presentazione dei doni, in quanto l'offerta vera e propria corrisponde alla consacrazione, quando il sacerdote ripete le parole con cui Gesù offrì il proprio corpo e il proprio sangue.

Ostentato: detto di ciò che viene mostrato in modo intenzionalmente esagerato [dal vocabolario Zingarelli XI ed.].

Parrocchia: dal greco paroikìa "soggiorno in paese straniero, come straniero o esiliato"; letteralmente "abito presso (qualcuno)", da intendere però come opposto ad "abito (a casa mia, nel mio paese)". Nella Bibbia è detto in genere del popolo ebreo che vaga nel deserto senza avere una dimora fissa; nel Nuovo Testamenteo ricorre in Atti 13,7, come aggettivo "straniero" in Atti 7,6, come verbo "essere straniero, forestiero" in Ebrei 11,9 e soprattutto Luca 24,18 (i discepoli di Emmaus).

Pastorale: sacerdotale, del sacerdote in quanto pastore d'anime. In generale la pastorale si occupa di trovare i modi migliori per la guida spirituale della comunità dei fedeli. L'azione pastorale deve tener conto dell'ambiente in cui agisce e necessita quindi di un continuo confronto con i vari membri della comunità, che sono chiamati a collaborare con i sacerdoti nel progettarla e attuarla.

Presbiterio: parte della chiesa circostante l'altare maggiore, spesso sopraelevata di alcuni gradini, riservata al clero officiante (il sacerdote celebrante e i ministri). Il nome deriva da presbitero (originariamente "anziano") "sacerdote".

Proposto: prevosto cioé ecclesiastico che ha dignità di prepositura ovvero ufficio di parroco con speciali privilegi [dal vocabolario Zingarelli XI ed.].

Pubblicani: privati che ottenevano in appalto da Roma il diritto di riscuotere le tasse. Essi dovevano consegnare una somma stabilita e potevano aggiungere una quota per il loro guadagno. A causa del loro ufficio e del loro comportamento spesso disonesto erano molto malvisti dal popolo ed equiparati ai "peccatori" (Matteo 9,10; 11,19) [da Obermayer H. - Speidel K. - Vogt K. - Zieler G., Piccolo dizionario biblico pag. 146, ed. italiana a cura di Minissale A. per la rivista Jesus].

Scialare: distribuire senza risparmio, spendere smodatamente.

Via di Damasco: mentre si recava a Damasco (oggi capitale della Siria) per catturarne i cristiani, san Paolo fu sorpreso da un intenso bagliore e udì la voce di Gesù (negli Atti degli Apostoli ne esistono tre relazioni: Atti 9,1-18; 22,5-16; 26,9-18). Con questo episodio (36-37 d.C. circa) iniziò il suo cammino di conversione, che lo portò poi a viaggiare per l'Asia (l'Asia minore oggi in Turchia), la Grecia e Roma annunciando con la vita, le parole e gli scritti il vangelo di Gesù. Fin dalla nascita, oltre al nome giudaico corrispondente a quello del re Saul ("richiesto" a Dio), l'apostolo ebbe anche il nome latino Paulus ("piccolo").

Fonti e bibliografia

§23. Nel riportare i passi di don Milani sono stati operati leggerissimi tagli per rimuovere accenni specifici alla situazione locale e la trattazione di problemi non più attuali; proposto è stato attualizzato in parroco.

Per saperne di più A chi volesse conoscere meglio la figura di don Milani, consigliamo la lettura della bellissima biografia di Fallaci Neera, Vita del prete Lorenzo Milani (Biblioteca Universale Rizzoli £ 17'500), la cui mole è pari al tono chiaro e discorsivo. Più che leggere subito Esperienze pastorali, consiglieremmo prima gli scritti "minori" quali L'obbedienza non è più una virtù sull'obiezione di coscienza (versione economica ed. Stampa Alternativa a £ 14'000 con altri scritti) o Lettera ad una professoressa che affronta il problema dei ragazzi che non vanno bene a scuola.

Don Milani in internet Curiosamente, non è molto il materiale su don Milani in internet.

§24. Si può proporre don Milani ai giovani? Don Milani è considerato come un autore dai giudizi fin troppo decisi e rigorosi, adatto quindi ad un pubblico adulto. In realtà egli scrisse i suoi libri tenendo sempre presente i suoi ragazzi, che non di rado collaborarono alla stesura: ma quanto sono diversi i giovani d'oggi da quelli di allora?


©2000 a cura di Basello Gian Pietro <gpbasello@eudoramail.com>
san Giovanni in Persiceto, 19-22/VIII/2000

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