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Wolayer See e Rifugio E. Pichl Hutte mt.1959 (E)
Rifugio Lambertenghi Romanin mt.1955
Passo Volaia mt.1977
Clap de Lune
Plan des Stries

Escursione adatta anche alle famiglie.


LE IMMAGINI DELL'ESCURSIONE DEL 8 lulglio 2007.

 

Cronaca, immagini e descrizione di questa meravigliosa escursione in Austria ad un passo dall’Italia.

 

Fotografie di Silvio CORSI e Dorino BON.

 

Come ci si arriva: Autostrada A23 uscita Tolmezzo-Carnia.(UD) Quindi proseguire per Forni Avoltri.(UD)  Arrivati a Forni Avoltri girare a destra per Collina e quindi seguire le indicazioni per i Rifugi.

 

APERTURA:dal 1° giugno al 30 settembre. cenone a capodanno.

GESTORI: Ianese Giampiero e De Rigo Antonietta

via Costa San Nicolò Comelico (BL) tel 0435.62174

IL SITO: www.lambertenghi.it


PUNTO DI PARTENZA: Rifugio Tolazzi situato in località Plan di Val di Bos a mt.1350

 

Telefono: 0433.72017

 

Cartografia: TABACCO 1:25.000 nr.09 Alpi Carniche-Carnia Centrale. TABACCO 1:25.000 nr.01 SAPPADA-S.STEFANO-FORNI AVOLTRI

 

Sentiero c.a.i. nr.144

 

Dislivello: mt.620.

 

Tempo necessario: ore 1.20 (per la salita)

 

Vado in montagna

 perché è l’unico modo

 di volare che conosco.

Dorino.

 

L’itinerario

 

Mercoledì 1° ottobre. Ore 6.30, esco di casa sotto un cielo stellato da “scenografia”. Con il massimo della puntualità mi incontro in perfetta sincronia con “Sior Silvio”, con il quale effettuerò l’escursione al Wolayer See, che si trova in Austria a pochi metri dal confine Italiano . Era molto tempo che avevamo progettato un’uscita nei monti assieme, ma per diversi impegni non eravamo mai riusciti ad effettuarla. Sior Silvio , oltre che ad essere un noto musicista udinese (lui è molto umile e non gli piace vantarsi, ma credetemi io tempo addietro ho avuto modo di assistere ad un suo spettacolo , assieme al suo gruppo musicale, su di una nota rete televisiva nazionale della Mediaset ed ho apprezzato molto la sua bravura ) è anche il papà del Super Matteo e del Super Marchetto, nonché marito della super veloce mamma Nadia. Pochi minuti e siamo in viaggio , a bordo della IBIZAMOBILE, verso la nostra prima meta che è RIGOLATO (UD), uno stupendo paese della incantevole Val Degano in Carnia. Ci arriviamo mentre le montagne si sono svegliate da poco ed iniziano a farsi vedere ai nostri occhi. Il programma è quello di far colazione, come da tradizione, al bar GUSSETTI, nella piazza principale del paese, ma a causa dei lavori di ristrutturazione , il bar è chiuso. Ripieghiamo quindi sul bar-pizzeria CACCIATORI, che si trova sempre nella piazza principale. Mi fermo spesso a Rigolato molto volentieri perché è un paese a cui sono molto legato affettivamente. Le persone che mi conoscono bene, sanno che quando si parla di Rigolato,  mi si accende una luce negli occhi e nel cuore e non riescono a spiegarsi il perché. Il motivo è molto semplice . Rigolato è un paese dove ho vissuto dei  momenti meravigliosi , oserei dire indimenticabili, con la mia Rosetta e il mio Marco e quindi lo considero un paese stupendo a cui tengo moltissimo. Il tempo di fare colazione e ripartiamo alla volta di Collina (UD), passando prima per Forni Avoltri (UD). Dopo circa venti minuti arriviamo al parcheggio del Rifugio TOLAZZI, punto di partenza della nostra escursione, che si trova a mt.1350 in Val di Bos (km 2,5 rotabile da Collina). Scendiamo dalla macchina e siamo avvolti, dalla colonna sonora suonata dalle piccole cascatelle di un fiume, che scorre a pochi passi da noi. Le condizioni meteo sono abbastanza buone anche se il cielo si sta coprendo.Partiamo lentamente imboccando il comodo sentiero che porta al Rifugio italiano LAMBERTENGHI – ROMANIN, sentiero con segnavia C.A.I. nr.144. l’ambiente che ci circonda è affascinante e fa parte di uno degli itinerari più frequentati della nostra montagna. Personalmente considero questa escursione un itinerario d’allenamento e meta da “prima uscita” in montagna. L’escursione è facile e nello stesso tempo ci offre dei panorami in un ambiente particolare che sono stupendi regalando delle bellissime sensazioni. Di solito diventa la meta, quando qualche amico mi manifesta l’intenzione di avvicinarsi alla montagna. Man, mano che sale, Silvio si dimostra un buon camminatore, (FOTO) anche se tutti quelli che lo conoscono sanno che è un amante dei “cavalli d’acciaio”. Passo dopo passo, riflessione  dopo riflessione siamo arrivati già a un buon punto dell’escursione , camminando sugli stessi sentieri dove i nostri “vecchi” hanno combattuto per la patria. Mentre continuiamo a salire discutendo di vari argomenti riguardanti la montagna il discorso cade inevitabilmente sul fatto che in montagna ogni anno muoiono diverse persone riflettendo su di una frase che spesso viene detta “la montagna uccide”. Ed è quando sento questa frase che automaticamente dentro di me sento il desiderio di spiegare a chi sta con me, la mia convinzione che la montagna è paragonabile ad una madre e che una madre non ucciderebbe mai i propri figli, quelli che la amano, che vivono con lei e per lei. Io immagino la montagna come una donna che al limite si affeziona a determinate persone, che per il loro modo di vivere la  montagna, si dimostrano diverse dalle altre e per questo motivo la montagna se ne innamora perdutamente, volendo per sempre la loro anima vicino a lei. Ed è in quel caso che la montagna si appropria per sempre dell’anima di quelle persone, abbandonandone solamente il corpo, facendole rivivere in ogni nuova stella alpina che nasce. Continuiamo a salire di quota percorrendo il sentiero che diventa sempre più selvaggio, ( FOTO) tra la nebbia dei nuvoloni che sono calati (FOTO) . La visibilità è ridotta a pochi metri, ma sono convinto che il Gran Presidente che sta lassù nei cieli, poco sopra alle Grandi Signore che ci circondano, alzerà il sipario consentendo al buon Silvio di assistere , gratuitamente, allo spettacolo dell’essenzialità della Montagna, accompagnato dalla insostituibile colonna sonora della musica del silenzio. Ed infatti (se non ci credete, chiedete pure conferma al Silvio) all’improvviso, come per magia, dalla nebbia appare sempre più nitido, man , mano che ci avviciniamo a lui, il Rifugio LAMBERTENGHI ROMANIN, (FOTO) posto a pochi metri dal passo Volaia a metri 1980. Il Passo Volaia si intravede in mezzo agli ultimi sprazzi di nebbia.(FOTO) Oltre il passo non si vede nulla e come vuole la mia leggenda,(FOTO) spiego a Silvio che ogni volta che si incontra un passo o una forcella, immancabilmente si assisterà al primo grande regalo del Gran Presidente, che si può tradurre anche nella ricompensa a tanta fatica. In poche parole gli spiego, che quello che si vedrà, è paragonabile al “Paradiso”. Più ci avviciniamo al passo e più la nebbia, che fino a poco prima era fitta e non ci consentiva di vedere nulla, si dirada lasciando spazio alla luce del sole e del cielo azzurro. Pochi minuti e davanti ai nostri occhi si apre uno scenario stupendo. Il lago Wolayer See e il Rifugio E. PICCHL HUTTE a metri 1959, (FOTO) sono li a pochi metri da noi, illuminati da una luce magica che li fa apparire come impressi un stupendo quadro. Rimaniamo a guardare quello spettacolo senza dire nulla, lasciando che il silenzio accompagni le scene di quel meraviglioso panorama ,che ogni volta, come fosse la prima, si imprime nella mia mente creandomi nuove emozioni. Immortaliamo queste immagini anche sulla pellicola e Silvio, si accorge, a sue spese, di quanto sia deleterio affidare la macchina fotografica al sottoscritto. Infatti quando ho la macchina fotografica in mano, mi dimentico sempre che solitamente ci sono solamente 36 pose,scattando fotografie a più non posso. Riprendiamo la marcia scendendo su di un evidente e comodissimo sentiero verso il territorio austriaco (si può effettuare anche il giro lago servendosi di un sentiero che lo percorre tutto fino al Rifugio)
 ammirando le sue valli (FOTO). Pochi minuti ed eccoci all’interno  del Rifugio PICHL HUTTE. Un caratteristico ed accogliente Rifugio in legno che da sul lago Volaia (FOTO).  La fame incalza e l’ambiente , molto caldo in tutti i sensi, ci invoglia a mangiare i nostri mega panini (super quello al salame di Silvio) accompagnati dalla mitica birra scura del Rifugio (anche se molto cara!!). Il tempo di qualche riflessione sulla bellezza del Rifugio (FOTO) e dell’ambiente che ci circonda e siamo pronti per ripartire alla volta del vicino Rifugio LAMBERTENGHI ROMANIN. Risaliamo lo stesso sentiero utilizzato in precedenza e in pochi minuti ci ritroviamo al Rifugio dove , come da programma, ci gustiamo due buonissime “sgnapis” al pino mugo. Quattro chiacchiere con il gestore e alcuni clienti che arrivano da Canobbio (un caratteristico ambiente che si trova nelle vicinanze del Rifugio TOLAZZI) e siamo di nuovo pronti a scendere per il sentiero C.A.I. nr.144. Tutto sommato la giornata non è andata male, anche se il cielo lentamente si sta oscurando. Proseguiamo la nostra discesa (FOTO) abbracciati da una natura stupenda carica dei colori dell’autunno mentre le rocce delle Grandi Signore, illuminate dalla luce dell’ultimo sole con il contrasto dell’azzurro che le rendono ancora più affascinanti sembrano salutarci (FOTO). Camminiamo per circa un’ora, servendoci, di tanto in tanto, di piccole scorciatoie ben segnalate, che tagliano il sentiero principale. Senza nemmeno accorgerci, parlando quasi continuamente, arriviamo al Rifugio Tolazzi  (punto di partenza di innumerevoli escursioni. Aperto dal 1° giugno al 30 settembre nonché tutti i fine settimana e le feste di Natale e Pasqua. Telefono 0433.72289 ;  0433.677738;   340.4735281) dove ci beviamo due buoni caffè accompagnati da quattro chiacchiere sulla nostra montagna. Non è difficile accorgersi che il gestore del Rifugio Tolazzi è un appassionato ed innamorato della propria montagna. Ogni parola sprigiona passione e voglia di far decollare idee per valorizzare questo angolo di montagna. E parlando, parlando , il tempo passa velocemente e anche questa escursione è terminata, imprimendo nella mia mente nuove emozioni e serenità, che ogni volta mi danno lo slancio per programmare escursioni nuove in questa meravigliosa montagna del nostro Friuli.

 

Vi consiglio anche l’escursione al Monte Rauchkofel mt.2460 che parte dal Rifugio austriaco del Lago Volaia. (vedi descrizione)

 

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