COrso
per operatore dell’escursionismo. ESCURSIONANDO (Bacheca
virtuale degli escursionisti) |
Rifugio Lambertenghi Romanin mt.1970Passo Volaia Lago Volaia Gruppo Montuoso:Coglians-Volaia (Alpi Carniche) Wolayer See e Rifugio E. Pichl Hutte mt.1959 (E)Escursione adatta anche alle famiglie. Descrizione e immagini dell’escursione. Fotografie di Silvio CORSI e Dorino BON. (per vedere le immagini “cliccare” sui vari “FOTO”) Come ci si arriva: Per
strada asfaltata da Collina (UD) ( 2,5 km). Da Tolmezzo
(UD) seguire le indicazioni per Forni Avoltri.
Arrivati a Forni Avoltri, seguire le indicazioni a
destra per Collina. Telefono: 0433.72017 Cartografia: TABACCO 1:25.000 nr.09 Alpi Carniche-Carnia
Centrale. Sentiero c.a.i. nr.144 Dislivello: mt.620. Tempo necessario: ore 1.20 (per la salita) “ Vado in montagna perché è l’unico modo di volare che conosco.” Dorino.
Mercoledì
1° ottobre. Ore 6.30, esco di casa sotto un cielo stellato da “scenografia”. Con
il massimo della puntualità mi incontro in perfetta sincronia con “Sior
Silvio”, con il quale effettuerò l’escursione al Wolayer
See, che si trova in Austria a pochi metri dal confine
Italiano . Era molto tempo che avevamo progettato un’uscita nei monti
assieme, ma per diversi impegni non eravamo mai riusciti ad effettuarla. Sior
Silvio , oltre che ad essere un noto musicista udinese (lui è molto umile
e non gli piace vantarsi, ma credetemi io tempo addietro ho avuto modo di
assistere ad un suo spettacolo , assieme al suo gruppo musicale, su di una
nota rete televisiva nazionale della Mediaset ed ho
apprezzato molto la sua bravura ) è anche il papà del Super Matteo e del
Super Marchetto, nonché marito della super veloce mamma Nadia. Pochi minuti e
siamo in viaggio , a bordo della IBIZAMOBILE, verso la nostra prima
meta che è RIGOLATO (UD), uno stupendo paese della incantevole Val Degano in Carnia. Ci arriviamo
mentre le montagne si sono svegliate da poco ed iniziano a farsi vedere ai
nostri occhi. Il programma è quello di far colazione, come da tradizione, al
bar GUSSETTI, nella piazza principale del paese, ma a causa dei lavori di
ristrutturazione , il bar è chiuso. Ripieghiamo quindi sul bar-pizzeria
CACCIATORI, che si trova sempre nella piazza principale. Mi fermo spesso a Rigolato molto volentieri perché è un paese a cui sono
molto legato affettivamente. Le persone che mi conoscono bene, sanno che
quando si parla di Rigolato, mi si accende una luce negli occhi e nel
cuore e non riescono a spiegarsi il perché. Il motivo è molto semplice . Rigolato è un paese dove ho vissuto dei momenti meravigliosi , oserei dire
indimenticabili, con la mia Rosetta e il mio Marco e quindi lo considero un
paese stupendo a cui tengo moltissimo. Il tempo di fare colazione e
ripartiamo alla volta di Collina (UD), passando prima per Forni Avoltri (UD). Dopo circa venti minuti arriviamo al
parcheggio del Rifugio TOLAZZI, punto di partenza della nostra escursione,
che si trova a mt.1350 in Val di Bos (km 2,5 rotabile da Collina). Scendiamo dalla
macchina e siamo avvolti, dalla colonna sonora suonata dalle piccole cascatelle di un fiume, che scorre a pochi passi da noi.
Le condizioni meteo sono abbastanza buone anche se il cielo si sta coprendo.Partiamo lentamente imboccando il comodo sentiero che
porta al Rifugio italiano LAMBERTENGHI – ROMANIN, sentiero con segnavia
C.A.I. nr.144. l’ambiente che ci circonda è
affascinante e fa parte di uno degli itinerari più frequentati della nostra
montagna. Personalmente considero questa escursione un itinerario
d’allenamento e meta da “prima uscita” in montagna. L’escursione è
facile e nello stesso tempo ci offre dei panorami in un ambiente particolare
che sono stupendi regalando delle bellissime sensazioni. Di solito diventa la
meta, quando qualche amico mi manifesta l’intenzione di avvicinarsi alla
montagna. Man, mano che sale, Silvio si dimostra un buon camminatore, (FOTO)
anche se tutti quelli che lo conoscono sanno che è un amante dei “cavalli
d’acciaio”. Passo dopo passo, riflessione
dopo riflessione siamo arrivati già a un buon punto dell’escursione ,
camminando sugli stessi sentieri dove i nostri “vecchi” hanno
combattuto per la patria. Mentre continuiamo a salire discutendo di vari
argomenti riguardanti la montagna il discorso cade inevitabilmente sul fatto
che in montagna ogni anno muoiono diverse persone riflettendo su di una frase
che spesso viene detta “la montagna uccide”. Ed è quando sento questa
frase che automaticamente dentro di me sento il desiderio di spiegare a chi
sta con me, la mia convinzione che la montagna è paragonabile ad una madre e
che una madre non ucciderebbe mai i propri figli, quelli che la amano, che
vivono con lei e per lei. Io immagino la montagna come una donna che al
limite si affeziona a determinate persone, che per il loro modo di vivere
la montagna, si dimostrano diverse
dalle altre e per questo motivo la montagna se ne innamora perdutamente,
volendo per sempre la loro anima vicino a lei. Ed è in quel caso che la
montagna si appropria per sempre dell’anima di quelle persone, abbandonandone
solamente il corpo, facendole rivivere in ogni nuova stella alpina che nasce.
Continuiamo a salire di quota percorrendo il sentiero che diventa sempre più
selvaggio, ( FOTO) tra la nebbia dei nuvoloni
che sono calati (FOTO) . La visibilità è ridotta a pochi metri,
ma sono convinto che il Gran Presidente che sta lassù nei cieli, poco
sopra alle Grandi Signore che ci circondano, alzerà il sipario
consentendo al buon Silvio di assistere , gratuitamente, allo spettacolo dell’essenzialità
della Montagna, accompagnato dalla insostituibile colonna sonora della musica
del silenzio. Ed infatti (se non ci credete, chiedete pure conferma al
Silvio) all’improvviso, come per magia, dalla nebbia appare sempre più
nitido, man , mano che ci avviciniamo a lui, il Rifugio LAMBERTENGHI ROMANIN,
(FOTO) posto a pochi metri dal passo Volaia a metri 1980. Il Passo Volaia
si intravede in mezzo agli ultimi sprazzi di nebbia.(FOTO)
Oltre il passo non si vede nulla e come vuole la mia leggenda,(FOTO)
spiego a Silvio che ogni volta che si incontra un passo o una forcella,
immancabilmente si assisterà al primo grande regalo del Gran Presidente,
che si può tradurre anche nella ricompensa a tanta fatica. In poche parole
gli spiego, che quello che si vedrà, è paragonabile al “Paradiso”. Più ci
avviciniamo al passo e più la nebbia, che fino a poco prima era fitta e non
ci consentiva di vedere nulla, si dirada lasciando spazio alla luce del sole
e del cielo azzurro. Pochi minuti e davanti ai nostri occhi si apre uno
scenario stupendo. Il lago Wolayer See e il Rifugio E. PICCHL HUTTE a metri 1959, (FOTO)
sono li a pochi metri da noi, illuminati da una luce magica che li fa
apparire come impressi un stupendo quadro. Rimaniamo a guardare quello
spettacolo senza dire nulla, lasciando che il silenzio accompagni le scene di
quel meraviglioso panorama ,che ogni volta, come fosse la prima, si imprime
nella mia mente creandomi nuove emozioni. Immortaliamo queste immagini anche
sulla pellicola e Silvio, si accorge, a sue spese, di quanto sia deleterio
affidare la macchina fotografica al sottoscritto. Infatti quando ho la
macchina fotografica in mano, mi dimentico sempre che solitamente ci sono
solamente 36 pose,scattando fotografie a più non posso. Riprendiamo la marcia
scendendo su di un evidente e comodissimo sentiero verso il territorio
austriaco (si può effettuare anche il giro lago servendosi di un sentiero che
lo percorre tutto fino al Rifugio) Vi
consiglio anche l’escursione al Monte Rauchkofel mt.2460 che parte dal Rifugio
austriaco del Lago Volaia. (Vedi
descrizione) Il meraviglioso sentiero
Spinotti. (SOLO PER ESCURSIONISTI
ESPERTI!) VOLAIA (Poesia di Moreno De Toffol) Dove s’ode il canto del falco
echeggiare E La marmotta dal muso arruffato danzare La e ancora più in là, per chi sale, c’è un bivio: sentiero Spinotti,Marinelli Coglians, le vie, sempre diritto Lambertenghi-Romanin,
il rifugio. Alzo gli occhi al cielo e mi perdo in un vortice di indaco intenso mentre osservo le cime lastricate di ghiaccio solido e
spesso d’inverno e di granito bianco argentato d’estate. Luoghi maestosi e perenni per qualcuno, per taluni meta di svaghi violati, territori sublimi e incantati come un lago che emerge contornato di verde smeraldo. Poi, un picchiettio mi sorprende
lontano, in un canalone, uno scalatore bardato, bivacchi, ferrate,saette improvvise, ricoveri e casere, mulattiere e malgari, sentieri segnati e franati, abetaie,faggete,larici e stelle alpine cullate dai venti. Ruscelli che una volta ingrossati diverranno torrenti e assaporo Il tempo, questo signore incontrastato e padrone che nessuno, nemmeno l’uomo e la valle ma forse Dio solo può controllare. |