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PRIMI ELEMENTI PER LE SALITE SU NEVE E GHIACCIO

Uso della piccozza e dei ramponi

 

Dal sito: http://digilander.libero.it/vadoetorno

 

“Le gambe sono le mie ali,

la montagna il mio cielo azzurro.”

Dorino Bon

 

(Raccolta di notizie e tecniche sui ramponi e piccozze. Notizie sull’uso dei ramponi e della piccozza. Istruzioni per la manutenzione. Istruzioni base sulla progressione sulla neve e ghiaccio. Raccolta di notizie tratte navigando sui meravigliosi siti visitati in internet)

 

E' di grande importanza saper scegliere l'itinerario che dà la maggiore sicurezza e consente il minor dispendio di energie; di norma, è preferibile salire in linea diretta i pendii di neve o di ghiaccio, se la cosa è appena possibile, piuttosto che a zig-zag. La tecnica per questi elementi deve volta a volta adattarsi alla loro grande varietà di caratteristiche e non è quindi facile stabilire regole ben precise: occorrono soprattutto esperienza e ragionato intuito.

Norme fondamentali per le salite su neve o ghiaccio e per l'uso della piccozza e dei ramponi possono comunque essere le seguenti:

-    in salita evitare il pericoloso incrociarsi dei piedi; far penetrare con energia la punta dello scarpone nella neve indurita, dirigendola leggermente verso il basso; in discesa e su neve molle rialzare invece la punta per affondare decisamente i talloni;

-          tanto in salita, quanto in discesa, evitare di deformare le orme lasciate dal primo del gruppo; fare in modo che la pista non si trasformi assolutamente, per gli ultimi e specialmente se il gruppo di escursionisti è numeroso, in un pericoloso « toboga »;

-     adoperando la piccozza come un bastone ferrato e tenendola quindi impugnata alla testa, il becco deve essere sempre rivolto in avanti, per evitare che diventi un pugnale in caso di caduta; perchè non sfugga, tenere sempre il polso infilato nel laccio con anello scorrevole lungo il manico;

-     risalendo direttamente un pendio di neve molle, la piccozza va piantata ad ogni passo presso a poco all'altezza della cintola, sempre mantenendo in avanti il becco; salvo casi eccezionali non deve mai essere piantata troppo in alto e servire come appiglio per tirarsi su, perché la sua tenuta è sempre aleatoria;

-  in neve dura o ghiaccio bisogna invece piantare con forza il becco, presso a poco all'altezza del viso, col manico aderente al pendio e servendosi della paletta come appoggio;

- nelle traversate di fianco la piccozza va impugnata con entrambe le mani, quella esterna sulla paletta e l'altra sulla parte bassa del manico; prima di muovere un passo la piccozza è portata in avanti, piantandone il puntale nel pendio;

-  per intagliare gradini la piccozza deve essere maneggiata con slancio e sicurezza, in modo da ottenere un buon intaglio senza eccessivo sforzo muscolare; i gradini per la salita devono consentire di appoggiare bene tutta la parte anteriore del piede ed il piano di appoggio deve risultare inclinato verso l'interno, mentre per la discesa devono contenere bene il tallone e sempre con inclinazione verso l'interno;

-          l'uso dei ramponi riduce moltissimo la necessità di lavorare con la piccozza; essi sono di straordinaria utilità e non dovrebbero mai mancare nel sacco di chi effettua salite su neve o ghiaccio, anche di modesta importanza; consentono di superare con facilità e sicurezza anche fortissime inclinazioni, ma per arrivare ad adoperarli correttamente e con disinvoltura occorre fare molti esercizi, in salita, discesa e traversata, su ripidi ma brevissimi pendii, che non presentano alcun pericolo in caso di scivolata;

-          quando si acquistano, i ramponi vanno adattati con precisione alle scarpe e, adoperandoli, bisogna calzarli con molta cura, tirando bene i cinghiòli ed evitando che le loro estremità rimangano libere;

-          coi ramponi ai piedi si ha la massima sicurezza quando tutte le punte mordono contemporaneamente e ciò si ottiene con un ampio gioco di disarticolazione delle caviglie; nel risalire direttamente un pendio di media inclinazione, i piedi vanno tenuti un po' divergenti (a « spina di pesce ») e le gambe leggermente divaricate, per evitare di urtare la gamba ferma col rampone del piede che avanza; per salire obliquamente un forte pendio bisogna ancora disporre i piedi in posizione divergente: quello a valle sempre avanzato e con la punta rivolta verso il basso, quello a monte orizzontale, entrambe le caviglie flesse in modo da portare le suole degli scarponi ed i ramponi totalmente aderenti alla neve, il corpo ben verticale e la piccozza disposta trasversalmente in avanti, col puntale piantato nella neve come terzo appoggio;

-          la stessa posizione dei piedi e del corpo va assunta per risalire di fianco un ripido nevaio, lungo la linea di massima pendenza; brevi tratti molto erti possono essere convenientemente risaliti addirittura all'indietro, cioè con le punte dei piedi rivolte verso valle e maggiormente quella del piede più basso, sempre usando la piccozza come terzo appoggio e ruotando il busto di 3/4 per riuscire a guardare verso l'alto.

In cordata, sul ghiaccio più ancora che su roccia, la sicurezza è in rapporto al grado di esperienza e di affiatamento degli alpinisti.

Il mezzo più semplice e pratico di assicurazione della corda è la piccozza:

-    su neve sufficientemente alta e compatta una buona sicurezza per passare la corda si fa conficcando il manico il più profondamente possibile e leggermente inclinato verso l'interno del pendio;

-   se il manico non può penetrare sufficientemente, piantarlo obliquamente verso il basso, in modo da conficcare nella neve anche il becco; tenendo un piede verso valle in posizione ben sicura, appoggiare il ginocchio dell'altra gamba alla parte sporgente del manico ed una mano alla paletta, mentre l'altra mano manovra la corda. Ricordatevi che ghiaccio e neve non sono immutabili come la roccia: le loro caratteristiche dipendono dalla stagione, dalla temperatura, dall'esposizione, dall'azione del vento e da altre cause e possono improvvisamente cambiare a distanza di un passo.

 

I Ramponi

Dal sito http://web.tiscali.it/scuolaalpiapuane/paginamateriali2.htm

 

 

E’ il secondo attrezzo fondamentale, dopo la piccozza, per ascensioni su neve o ghiaccio.

Andati ormai in disuso i vecchi modelli a 10 punte, i modelli a 12 o più punte (usati solo per cascate di ghiaccio) possono essere di tipo classico, o snodato, adatto un po’ a tutti gli impieghi, oppure rigido adatto alle ascensioni di alta difficoltà e cascate di ghiaccio.

Il rampone classico quindi, è quello più adatto ad un impiego universale, dalle semplici camminate su neve o ghiaccio, alle ascensioni di difficoltà medio-alta. Nella progressione frontale risulta più faticoso di quello rigido, ma è meno soggetto a rotture ed alla formazione di zoccolo.

Il rampone rigido invece è più adatto ad ascensioni di difficoltà elevata essendo più efficiente nella progressione frontale. Per contro è fortemente soggetto alla formazione di zoccolo.

Su tutti i modelli di rampone è conveniente applicare la placca antizoccolo, placca di gomma che si applica nella parte inferiore del rampone, e che aiuta ad evitare la formazione del fastidioso e pericoloso zoccolo. Non è comunque una panacea, ma soltanto un modo per migliorare la situazione.

E’ molto importante controllare periodicamente lo stato delle punte dei propri ramponi, affilandole con una lima a taglio dolce (NON CON UNA MOLA!!) quando necessario.

 

Progressione frontale con i ramponi, punte a piatto. Piccozza in appoggio come bastone.

Dal sito http://www.guidealpine.it/techbook/ita/tc-l1es5.htm

 

PICCOZZA

 

Dal sito http://www.ripadiversilia.uoei.it/sicurezza/attrezzatura.htm

 

Ne esistono di vari tipi adatte alle varie attività. La becca è provvista inferiormente di dentature ed è ricurva verso il basso. Quando la curvatura è più accentuata, e quindi più aggressiva, si tratta di un modello tecnico per cascate di ghiaccio. Tuttavia il modello classico, con la becca con curvatura poco accentuata, è valido anche per canali con pendenze accentuate e difficoltosi. Il manico, solitamente rivestito di materiale antiscivolo nel tratto dell'impugnatura, termina con un puntale più o meno arrotondato. Ogni piccozza è fornita di lacciolo che permette di averla sempre legata al polso, evitando di perderla. Il manico ha un lunghezza variabile; per pendii di neve di modesta pendenza o su ghiacciaio si consigliano lunghezze non superiori ai 60 - 70 cm, da scegliere tuttavia in relazione alla propria statura. Deve essere lavata e bene asciugata dopo ogni uscita, da controllare anche il lacciolo e eventuali lesioni del manico

 

RAMPONI

 

Dal sito http://www.ripadiversilia.uoei.it/sicurezza/attrezzatura.htm

 

Quando la neve diventa troppo dura per essere scalinata con gli scarponi allora diventa indispensabile l'uso dei ramponi. Ci sono modelli mono e bi-punta I bi-punta hanno il vantaggio di una maggiore stabilità. I modelli da cascate hanno invece 14 punte, la seconda e la terza fila anteriori sono molto aggressive. In funzione dell'uso che si intende farne bisogna scegliere il modello più adatto. Per alpinismo classico, ed escursionismo, sono adatti modelli a 12 punte. Hanno attacchi semiautomatici o automatici idonei però solo a scarponi predisposti. Prima di indossarli vanno regolati in lunghezza per adattarli perfettamente alla suola dello scarpone. Per il trasporto in zaino è opportuno dotarli delle apposite protezioni in gomma per le punte. La manutenzione dei ramponi è assai importante.

 

Vita di un rampone

 

Difficile da quantificare; le variabili sono molte. Ecco alcune regole di base:

Uso saltuario: 5 - 10 anni

 

Uso regolare durante l'anno su vie difficili, per qualche cascata: 3 - 5 anni

 

Uso professionale, spedizioni, vie nuove, cascate: tra 3 e 6 stagioni

 

 

 

Decalogo dei ramponi

  • Ramponi e piccozza sono complementari e possono rendere sicuro un passaggio altrimenti pericoloso anche se in ambiente non estremo.
  • E' di straordinaria importanza che il rampone sia ben regolato sullo scarpone.
  • Controllare la regolazione dei ramponi, il serraggio delle viti, le eventuali incrinature e lo stato delle cinghie PRIMA di partire per una salita. Le stesse semplici operazioni diventano un dramma alle 5 della mattina nel buio davanti ad un rifugio.
  • Ricordate che le allacciature classiche con cinghie devono essere chiuse e poi nuovamente regolate dopo alcuni minuti di marcia, come si faceva ai "vecchi tempi".
  • Tutti i ramponi (ed anche gli scarponi senza ramponi) fanno zoccolo in particolari condizioni di neve, l'utilizzo di una suola antizzoccolo è fattore di comodità e sicurezza.
  • Affilate le punte con una lima a taglio fine e mai con una mola rotante per non rovinare il trattamento termico; affilate le punte laterali nella parte anteriore e posteriore e non sui fianchi, le punte anteriori invece vanno affilate sui lati e non sulle parti laterali.
  • Non scaldate il rampone per nessun motivo (...adattamenti...) rovinereste il trattamento termico con gravi effetti sulla resistenza e sulla durata.
  • Non dimenticate i ramponi bagnati e sporchi in una borsa impermeabile; lavateli con acqua pulita, fateli asciugare all'aria, poi ingrassateli (grasso al silicone) con uno straccio o un prodotto aerosol.
  • I ramponi possono essere pericolosi per i vostri vicini (e per noi stessi); teneteli dentro lo zaino o utilizzate una borsa porta ramponi.
  • I ramponi possono essere danneggiati camminando sulle rocce senza attenzione (o correndo sui gradini in cemento delle funivie!) perciò controllateli regolarmente (e ricordate di stringere le viti di regolazione prima dell'uso).

TUTTI I MATERIALI DEVONO AVERE IL MARCHIO "CE" ED ESSERE CONFORMI ALLE NORME EN958

Affiliamo gli attrezzi

Dalsito:

http://digilander.libero.it/guerrigliero/itinerari/ice/ice_affiliamo.html

 

 

Ramponi

 

Non sarà sempre necessario, ma io una limata all'anno ai ramponi la dò volentieri, considerando che comunque i miei sono ramponi allround quindi usati sempre e dovunque, ma anche durante l'avvicinamento o la discesa da una cascata possono "spuntarsi". Prendo in maggior considerazione le quattro punte anteriori alle quali dò una discreta affilata, non troppo comunque perchè la punta del rampone non tiene il filo per molto. Quindi lima dolce e vado ad asportare un pò di materiale sui lati delle punte, mai farlo sulla parte piatta, perchè andrei ad assottigliare la punta e a lungo andare ne indebolirei la tenuta.

 

Piccozze

 

Cominciamo dal facile, il puntale lo si dimentica sempre ma dovrebbe essere affilato anche lui la tecnica è quella usata per i ramponi. Per le lame invece uso la lima più fine che ho cercando di mantenere un angolo ampio perchè se dessimo un angolo troppo stretto, si che sarebbe ben affilata ma il filo non durerebbe a lungo e dopo un paio di battute mal assestate potremo ritrovarci la lama spuntata. Cercate di asportare poco materiale seguendo comunque la natura della lama se non vi trovate bene con lei non è un problema che si risolva con la lima, sarebbe necessario invece cambiare lama.

 

Portare nello zaino piccozza e ramponi.

Dal sito http://www.grivel.com/tec/it/TC-L1ES1.htm

 

 

I ramponi se non si usano si tengono nello zaino avvolti nelle apposite buste di plastica. Le piccozze corte possono stare nello zaino, quelle lunghe nell'apposito porta piccozza o in mano.

Quando occorre avere le mani libere (ad es. durante la progressione su terreno misto), la piccozza va infilata nello spallaccio dello zaino: col pollice si allontana dalla spalla lo spallaccio, si infila il puntale della piccozza fra spalla e spallaccio (disegno n.1), si fa passare il manico della piccozza sopra la spalla e la si posiziona fra zaino e schiena, con la becca dietro al collo e la paletta all'esterno (disegno n.2)

 

Posizione base e utilizzo dei ramponi

Dal sito http://www.grivel.com/tec/it/PT-L4ES3.htm


AMBIENTAZIONE:
breve muretto di ghiaccio con inclinazione sui 70/75°

DESCRIZIONE:


piantare entrambe le piccozze sopra la propria testa, posizionandole alla stessa altezza. Sollevare i piedi da terra mantenendo le gambe leggermente divaricate (disegno n.40)i ramponi dovranno penetrare con le punte frontali nel ghiaccio; la forza del calcio dovrà essere data in funzione del tipo di rampone e di ghiaccio. La suola dello scarpone dovrà essere più o meno orizzontale (disegno n.41)Il rampone dovrà impattare il ghiaccio perpendicolarmente rispetto alla sua superficie.
Una volta posizionati gli attrezzi assumere con il corpo la seguente posizione: ginocchia leggermente flesse, bacino spinto in avanti a contatto con il ghiaccio, schiena piegata all'indietro e spalle ben staccate dalla parete (disegno n.42) La posizione così raggiunta si definisce posizione base, il peso del corpo è portato in gran parte dagli arti inferiori e le piccozze servono principalmente per evitare di ribaltarsi all'indietro.

ERRORI:

  • il rampone non si pianta e rimbalza contro il ghiaccio. Causa: il calcio viene dato con troppa foga o con troppa poca energia; il piede non viene tenuto orizzontale e perpendicolare al ghiaccio.
  • i ramponi (soprattutto quelli tradizionali) tendono a fuoriuscire dal ghiaccio. Causa: il tacco dello scarpone è troppo alto rispetto alla punta che facendo leva sfila le punte anteriori del rampone (disegno n.43)) la stessa cosa avviene se si abbassa esageratamente il tacco, in questo caso sono le seconde punte anteriori che provocano l' effetto leva. Una volta piantato il rampone non bisogna più muovere il piede per evitare perdite di presa delle punte.
  • mancanza di fiducia nella tenuta dei ramponi. Correzione: su un itinerario di pendenza inferiore (max. 65°) salire utilizzando prima solo una piccozza, poi senza alcun attrezzo per le mani.
  • le spalle vengono tenute troppo vicine alla parete e il bacino spinto all' infuori; tutto il peso è sostenuto dagli arti superiori (disegno n.44)
  • le piccozze vengono piantate troppo alte (disegno n.45), troppo larghe (disegno n.46) o troppo vicine (disegno n.47)

 

PROGRESSIONE SU GHIACCIO

Dal sito http://www.ripadiversilia.uoei.it/sicurezza/ghiaccio.htm

All’interno del sito numerose immagini esempio.

Un pendio, di pendenza moderata, con neve in cui affondi un po' lo scarpone va salito direttamente, faccia a monte e sceso direttamente, faccia a valle. Si deve ricercare soprattutto l'equilibrio. Il corpo a piombo avendo cura di non avvicinarsi troppo alla montagna. I piedi vanno tenuti distanziati della larghezza del bacino con le punte leggermente divergenti. In discesa evitare di irrigidirsi e di essere arretrati, il busto deve essere flesso in avanti. Il passo sempre regolare e non troppo lungo per evitare di perdere l'equilibrio, ma non troppo corto per evitare lo sfaldamento del gradino superiore. Il piede va appoggiato energicamente sulla neve; se è inconsistente la si compatta, calcandola più volte col piede, prima di appoggiarsi. Sono molto utili i bastoncini.

Su tratti di pendenza moderata, ma con neve dura che si lascia intaccare dagli scarponi, si procede con gli scarponi di piatto in modo da lasciare l'impronta di tutta la suola. Al fine di ricercare l'equilibrio il corpo deve restare a piombo. Il passo breve, le gambe leggermente divaricate e le punte leggermente aperte. La gamba d'appoggio resta distesa. Si appoggiano gli scarponi con le suole parallele al pendio piegando le caviglie. Con l'aumentare della pendenza si aumenta anche l'apertura delle punte. I bastoncini sono utili.
Si scende piantando i talloni nella neve, caviglie e ginocchia piegate, busto leggermente flesso in avanti, mantenendosi a piombo sui piedi. Il passaggio del peso dal tallone a tutta la pianta del piede provocherà una scivolata, tenete presente che più si alza la punta più il tallone frena. L'equilibrio si mantiene con spostamenti avanti - indietro del bacino. E' consigliato l'uso dei bastoncini.

Se invece la neve è dura, o si è in presenza di ghiaccio morbido, su pendio con pendenza dolce è necessario l'uso dei ramponi. Su lievi pendenze si cammina con le gambe divaricate facendo penetrare le punte dei ramponi. Con pendenze maggiori si avanza piegando le caviglie e aprendo progressivamente i piedi a papera. Trasferire il peso sulla gamba d'appoggio prima di spostare l'altra. Il piede deve essere appoggiato energicamente sul ghiaccio alzandolo in modo che le punte dei ramponi non inciampino nel suolo. Su pendii dolci è preferibile l'uso dei bastoncini ma quando la pendenza aumenta si deve usare la piccozza come bastone. In discese si avanza col busto flesso in avanti, gambe leggermente divaricate e semiflesse e con le punte leggermente divaricate. Appoggiare tutta la pianta del piede, non solo sulla punta o il tallone. Il braccio deve essere disteso lungo il corpo e la piccozza impugnata per la testa, becca in avanti e palmo della mano appoggiato sulla paletta. Il puntale deve piantarsi nella neve, perciò è indicata una piccozza relativamente lunga muovendosi solo quando è ben piantata. Si procede piantando la piccozza e muovendo due passi, quindi piantare di nuovo la piccozza e muovere ancora due passi, ecc., Nella progressione frontale la s'impugna nella mano più comoda e va piantata quando la gamba opposta è avanzata In discesa si impugna sempre con la becca a monte e nella posizione più comoda. Pur essendo una soluzione fortemente sconsigliata, se la piccozza non è sufficientemente lunga, evitare di piantarla tenendola semplicemente in mano per la testa o per il manico.

Sotto lo scarpone può formarsi un pericoloso zoccolo di neve, sia con i ramponi sia senza. Quando il piede è sollevato e la gamba flessa va rimosso con un colpetto secco del manico della piccozza sul bordo dello scarpone. E' possibile utilizzare, con la mano libera, un bastoncino per evitare perdite d'equilibrio. Quando l'estrazione della piccozza è pericolosa, la rimozione può avvenire battendo il tallone del rampone con lo zoccolo sul tallone del piede d'appoggio, facendo in modo da mantenere le gambe a 90°.

Dovendo affrontare brevi muri di ghiaccio morbido, con pendenze non eccessive, porsi con le gambe leggermente divaricate e piegate in posizione naturale d'equilibrio con la faccia rivolta al pendio. Piantare nel ghiaccio solo le punte anteriori dei ramponi con gli scarponi orizzontali. La piccozza piantata di becca e impugnata con la mano più forte, le braccia semiflesse lungo i fianchi. Il baricentro deve stare sul piede d'appoggio. Si solleva quindi l'altro portandolo più in alto del piede di partenza e successivamente lo si carica spostando il bacino sulla sua verticale. Piantare le punte dei ramponi con un colpo deciso e calibrato ricordando che troppi colpi triturando il ghiaccio rendendo inaffidabile l'appoggio. Si scende con la stessa tecnica.

Per usare la piccozza in appoggio di becca il braccio deve essere semiflesso sul fianco. Si impugna la piccozza sopra la sua testa appoggiando il palmo sulla paletta. La becca in avanti ad incidere il pendio all'altezza del fianco col puntale appoggiato. La piccozza, più che piantata, va appoggiata spostandola ogni due passi quando è alta la gamba opposta.

Per arrestarsi, in caso di scivolata su pendio innevato, ci si deve girare con la faccia al monte e con l'altra mano impugnare il manico della piccozza. Piantare la becca nella neve all'altezza dello sterno. Il peso la fa penetrare nella neve rallentando la caduta; tenere le gambe divaricate e i piedi alzati per evitare ribaltamenti. Durante la scivolata è importante mantenersi col capo in alto.

Oltre una certa pendenza la progressione frontale è resa impraticabile dall'impossibilità di piegare ulteriormente le caviglie, si procede allora in diagonale.
Appoggiare sempre energicamente tutta la suola dello scarpone. Il piede a monte, il cui appoggio avviene con una torsione della caviglia, deve trovarsi nella direzione di marcia e in fase di carico tutta la piante deve aderire al suolo. L'altro divergente con la punta a valle, le ginocchia sono proiettate a valle e il busto, leggermente flesso in avanti, va ruotato anch'esso a valle. Ricordate che i piedi piegati verso monte scivolano.

Con i ramponi, la posizione di piedi e corpo è uguale alla precedente. I ramponi vanno appoggiati in modo che le punte siano sempre piantate nel ghiaccio senza rullata tacco-punta. La piccozza, utilizzata con la mano a monte, va avanzata quando il piede a valle è avanzato. E' estremamente importante che tutte le punte siano piantate nel ghiaccio.
Al termine della diagonale girarsi faccia al monte, coi piedi non sullo stesso piano e le punte a papera.. Indirizzare il piede a monte nel nuovo senso di marcia e cambiare le mani appoggiandole entrambe sulla testa della piccozza, solo dopo effettuare il cambio.
Nell' avanzamento in diagonale il piede a valle deve essere portato avanti e sotto a quello a monte, mentre nella progressione incrociata viene portato avanti e sopra. Si inizia col piede al valle con la punta rivolta verso il basso, il piede a monte leggermente avanzato e indirizzato nel senso di marcia. Si incrociano i piedi facendo passare quello a valle sopra di quello a monte sempre con al punta rivolta verso il basso, ritornare quindi nella posizione di partenza. Il piede a valle passa davanti a quello a monte, che fa da perno, quello a monte passa dietro all'altro. Il busto, rivolto a valle, deve essere leggermente flesso in avanti, le ginocchia proiettate a valle e leggermente piegate. La piccozza in appoggio a monte; spostadola quando i piedi sono incrociati.

Alla fine della diagonale per effettuare l'inversione faccia a valle portarsi decisamente faccia a valle con i piedi a papera e ginocchia e caviglie ben piegate. Cambiare mano alla piccozza ripartendo nella nuova direzione incrociando il passo. In cordata Questa manovra consente di non scavalcare la corda. se si procede in cordata.

Su neve dura, senza ramponi si procede in diagonale gradinando con la paletta. Tenendo la piccozza con la mano più forte la si fa oscillare al ritmo del passo di marcia: un passo, un gradino. Dopo il distacco del gradino si ruota il polso verso valle. Su ghiaccio invece si gradina con la becca mettendosi fianco e impugnando la piccozza preferibilmente con la mano a valle, comunque sempre con la più forte. Il gradino va iniziato con colpi orizzontali rifinendolo con colpi verticali. Per superare brevi muri ghiacciati si realizza una tacca nel ghiaccio chiamata "acquasantiera", serve da appiglio per una mano se si ha una sola piccozza. Preparare solo una tacca per volta.

Disponendo di due piccozze, su neve dura o ghiaccio morbido, si utilizzano quattro arti. Si inizia con i piedi e le mani alla stessa altezza, le gambe leggermente divaricate e le braccia semiflesse in appoggio sulle piccozze all'altezza delle anche. Sollevare le piccozze una alla volta piantandole più in alto. Spostarsi sul piede d'appoggio e sollevare l'altro. Ritornare alla posizione di base spostando anche l'altro piede.

 

Progressione frontale con i ramponi, punte a piatto

Uso della piccozza in appoggio come bastone

http://www.guidealpine.lombardia.it/testi/ghiaccio/ghi104.html

 

PICCOZZA E RAMPONI

Dal sito http://www.roncoalpinismo.it/piccozza-ramponi.htm

La piccozza è l’emblema dell’alpinismo; da sempre rappresenta l’attrezzo dell’alpinista. Quando scegliete un modello non considerate solamente il prezzo; l’oggetto rimarrà con Voi per tanti anni, nelle vostre mani, sotto i vostri occhi; è certo meglio se appare anche bello!

Battere la piccozza contro i ramponi per far cadere lo zoccolo di neve, rovina la vernice e la gomma (che andrà cambiata) ma entro limiti ragionevoli non compromette l’integrità dell’attrezzo.

La soluzione migliore, anche dal punto di vista della sicurezza è l’utilizzo di un Antibott per i ramponi.

Non scaldate mai le parti in acciaio di una piccozza per nessun motivo, il trattamento termico ne risulterebbe danneggiato e con lui la resistenza e la durata della piccozza.

Per riaffilare la lama consumata non usate una mola rotante che scalderebbe troppo, ma una lima a mano a taglio fine. Mantenete il taglio sulla mezzeria; una lama molto appuntita è più efficace, ma si consuma più in fretta.

RAMPONI

Dal sito http://www.escursionismo.it

Quando ci si avventura sulla neve o sul ghiaccio è importante portarsi appresso piccozza e ramponi ed inoltre sapere come usarli. A prescindere dal tipo di ramponi scelti, devono adattarsi bene alla suola degli scarponi e si deve avere un metodo completamente affidabile di attacco. Generalmente, ramponi automatici sono meglio usati su scarponi di plastica e ramponi flessibili con cinghietti su scarponi di pelle.

Attrezzatura su neve: I RAMPONI

http://www.montagnapertutti.it/neve/pag_mat_neve/ramponi.html

Attrezzature e accessori proposte:

http://www.emmecisport.com/trekking/novita_offerte/ramponi_picozze.html

 

Il negozio degli SCOUT

http://www.scoutshop.it/ramponi.html

 

 

 

Bollettino della neve

Servizio valanghe

 

IMPORTANTE!!

La descrizione di questa escursione è in linea di massima completa nei suoi dati, ma spesso, a causa di eventi naturali, da un giorno all’altro può subire delle variazioni o interruzioni anche importanti. Invitiamo quindi gli escursionisti che si apprestano ad effettuare un escursione ad informarsi, dove ciò è possibile, sulle condizioni dei sentieri e dell’itinerario, contattando i punti d’appoggio o gli Enti presenti in zona.

Sono gradite segnalazioni su sentieri interrotti o inagibili. Sarà nostra premura pubblicarle su queste pagine a disposizione di tutte le persone che amano la nostra Montagna. (segnalazioni)

 

Grazie e Buona Montagna.

 

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