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Escursioni da Gemona e dintorni.

 

Descrizione delle escursioni da Gemona del Friuli e dintorni, tratto dal sito di Gemona del Friuli. (gemonahomepage.it)

 

Anello del Monte Cuarnan.

 

Punto di partenza: piazzale al termine della strada asfaltata da Gemona

Dislivello: 400 m al m Cuarnan

Tempo di percorrenza: ore 3 complessive

Grado di difficoltà: turistico .

 

Da Gemona alta si segue la strada asfaltata che risale le pendici occidentali del monte Glemine e Cuarnan fino a 967 m in corrispondenza di un ampio parcheggio. Da qui si sale alla malga Cuarnan (1075 m), seguendo il sentiero che costeggia il piccolo impluvio, oppure percorrendo la pista forestale sulla destra. La Malga Cuarnan è situata a valle di Sella Foredor (1089 m) e rappresenta un punto di sosta e di ristoro (grazie alla presenza di una attività agrituristica). Dalla Malga Cuarnan si continua attraverso i pascoli lungo il sentiero fino a raggiungere la Sella Foredor che fa da spartiacque tra la valle del Torrente Vegliato e quella del Torrente Vedronza. Dalla Sella ha inizio il sentiero C.A.I. 714 che risale il versante settentrionale,interessato da una fitta vegetazione di latifoglie a prevalenza di faggio, fino alla cima del M. Cuarnan (1372 m). In questo punto è situata la cappella votiva del Redentore. La vetta costituisce un punto panoramico particolarmente interessante dal quale si può spaziare sull'intera pianura friulana e su parte delle Prealpi Friulane (Catena dei Musi, anfiteatro morenico e valle del Tagliamento). Seguendo per un tratto la cresta sommitale verso Ovest, particolarmente ripida verso la vallle del Torrente Orvenco, lungo il sentiero C.A.I. 715, si raggiunge il Ricovero di M. Cuarnan (1336 m) e più in basso i ripiani denominati Ors di Cuarnan dove si può osservare la presenza di doline di origine carsica. Da qui si abbandona il sentiero C.A.I. 715, deviando verso Nord, e si scende lungo il sentiero C.A.I. 717 attraversando i pascoli e più in basso il bosco di Faggio fino al bivio del sentiero che conduce alla pista forestale per Malga Cuarnan e quindi al parcheggio.

 

Monte Chiampon.

Punto di partenza: piazzale al termine della strada asfaltata da Gemona

Dislivello: 740 m

Tempo di percorrenza: ore 2,30 alla cima

Grado di difficoltà: escursionistico

 

Raggiunta Sella Foredor (vedi itinerario 1), il sentiero C.A.I. n°713 sale ripidamente senza soluzione di continuità con continui tornanti, ad eccezione del breve passaggio di una insellatura, ora "attrezzata" (il cosiddetto "Passo della Signorina"), a 1400 m s.l.m.

Per tutto il tragitto fino alla cima, fra erti prati e rocce sporgenti, si può godere sempre di un vasto panorama, che si estende gradualmente passo dopo passo fino a spaziare dalla Laguna Veneta alle Alpi Carniche, Giulie e alle Dolomiti.

 

Attraversamento Monte Chiampon-Ledis.

 

Punto di partenza: piazzale al termine della strada asfaltata da Gemona

Dislivello: 750 m alla cima del m Chiampon

Tempo di percorrenza: ore 5 circa

Grado di difficoltà: escursionistico

 

Raggiunta la vetta del M. Chiampon ( vedi itinerario 2), scendendo verso Nord si percorre in successione tre caratteristiche balze tappezzate prima da mughi e poi da boschi di latifoglie alternati a rocce affioranti o a prati, fino a giungere agli stavoli di Scric (1230 m).

Da qui, superando il crinale destro della valle seguita sino ad ora e dopo breve deviazione verso est, si scende rapidamente verso Ledis fino ad incontrare la mulattiera proveniente da Forca Tacia (752 m). Superata la forca Ledis si scende poi fino ai Rivoli Bianchi, dov'è necessario disporre di un mezzo per ritornare al punto di partenza.

 

Monte Plauris

 

Il Monte Plauris è la cima più elevata delle Prealpi Giulie e certamente anche la più affascinante, si aper la sua maestosità che per il suo isolamento, lontano da strade rotabili e abitati. La vetta o Spiz di Misdì (1958 m) è la sommità di una lunga e frastagliata catena estesa dal Tagliamento a Musi, le cui cime principali sono il M. Soreli (1781 m), la Cima dei Larici (1603 m), la Cima di Cervada (1781 m), il M. Lavara (1906 m) e, l'estremità orientale. la Cima di Campo ("Cjamp", 1762 m) e il M. Cadin ("Cjadin", 1818 m). Di seguito vengono proposti tre diversi itinerari per la salita alla cima.

 

Dal Versante sud

 

Punto di partenza: Borgo Costa (Venzone)

Dislivello: 1430 m

Tempo di percorrenza: ore 6 alla cima ore 10 complessive

Grado di difficoltà: escursionistico

 

Lasciate le ultime case del Borgo Sottomonte di Venzone, si imbocca la strada asfaltata che risale la Val Venzonassa sino a Borgo Costa (525 m). Si sale con ripido ma agevole sentiero n°705a lungo il costone sovrastante il Gran Rio, fino al ripiano (852 m), ove un tempo si poteva ammirare l'antica chiesetta di S. Antonio Abate, con i suoi pregevoli affreschi del XV secolo (1 ora). Dopo aver incontrato la mulattiera (sentiero n°705) che sale da Mastrui (posto a 376 m s.l.m.), la si segue giungendo, in circa 1/2 ora allo stavolo Zuet (1025 m). Quindi, dopo una serie di curve modellate sui costoni dell'ampia conca prativa di Paluris, si arriva sulla sponda destra del Gran Rio (1200 m). Superato il bivio che a destra conduce alle casere Ungarina (1296 m), Confin (1325 m) e alla Forca Campidello (1461 m), si risale un ripido costone denominato per la sua interminabile lunghezza, "Cueste Lungje" fino alla forca Slips o forcella Lamis (1700 m). Il vasto panorama che si apre sulle Alpi Giulie e Carniche ricompensa la fatica di quasi 5 ore di cammino. Da qui, in 1 ora, costeggiando verso Ovest la cresta di Cuel Mat, si raggiunge la vetta risalendo un canalone che termina in una piccola forcella (1930 m) ad Ovest della cima. Il panorama è impareggiabile: in primo piano verso Ovest la conca di Chiariguart e, verso Nord ed Est l'impressionante strapiombo che precipita dalla Fochie dai Fons e dalle guglie del versante settentrionale del M. Lavara al Rio Researtico. Oltre la Val Resia e il massiccio del Canin, verso Nord si scorgono quasi tutte le maggiori cime delle Alpi Giulie e più lontano le Caravanti, mentre verso Nord-Ovest, alle spalle della Amariana, compaiono il Sernio e la Grauzaria a cui fanno corona le Alpi Carniche e i Tauri. Verso Ovest si spazia sulle cime del Cadore e sulle Prealpi Carniche, che terminano a Sud-Ovest con il M. Cavallo. Verso Sud, dopo un ampio scorcio del corso inferiore del Tagliamento fino al mare, lo sguardo core sulla catena del Chiampon e sul Gran Monte sfumando, oltre il Matajur e il Kern, sull'altopiano di Tarnova e sul M. Re. La discesa si può effettuare in circa 4 ore

 

Dalla Val Lavaruzza

 

Punto di partenza: Borgo Rusciz di Portis (Venzone)

Dislivello: 1700 m

Tempo di percorrenza: ore 6 alla cima ore 10 complessive

Grado di difficoltà: escursionistico

 

Da borgo Rusciz (254 m) il sentiero n°728, a tratti disagevole, conduce attraverso un ripido ghiaione all'imbocco della valle (495 m). Da qui percorrendo alternativamente i ghiaioni di destra e di sinistra si giunge in circa 2 ore ai piedi dei "Pares di Chiariquart" (1050 m). Dopo una faticosa salita di circa 300 m, in 1.30 ore si arriva alla conca di Chiariquart, ampia valle compresa fra le creste del Maleet (1653 m) a Nord e da quelle di Cima Cervada (1781 m) a Sud. Sui prati del"Cjampei", policromi nella stagione estiva per l'abbondante fioritura di piante alpine, sorge il rifugio D. Bellina (1405 m) poco sotto le rovine della vecchia casera. Lasciato il rifugio, portandosi verso il Passo Maleet e risalendo il versante sinistro della valle, in circa 2 ore si giunge alla "Forcje dai Fons" (1800 m). Da qui si può scegliere: o salire lungo i ripidi camini Nord e Ovest oppure percorrere la via più facile che, superata la forcelletta a Ovest della cima (1930 m), la raggiunge aggirandola a Sud

Da Tugliezzo

 

Punto di partenza: Tugliezzo (Stazione Carnia)

Dislivello: 1400 m

Tempo di percorrenza: ore6 alla cima ore 10 complessive

Grado di difficoltà: escursionistico

 

Lasciata la strada statale Pontebbana poco dopo l'abitato di Carnia, si sale lungo la strada asfaltata che, da dietro la caserma, porta alla località Tugliezzo (550 m), amena selletta coperta di prati e contornata da fitto bosco. Da qui, dopo aver risalito il sentiero n°701 che porta al "Plan dai Portolans" (645 m), attraverso una mulattiera che costeggia il Rio Lavarie , si raggiunge in circa 1.30 ore il rifugio E. Franz (1008 m) in località Cuel de Fratte. Quindi lo stesso sentiero, interessato da parecchie frane, conduce al passo Maleet (1653 m), che si affaccia sulla valle di Chiariquart in circa 2 ore, e in altre 2 ore si raggiunge la vetta del M. Plauris.

 

 

Le Malghe di Gemona e dintorni.

 

Malga CUARNAN.

 

Come arrivarci:

La malga è raggiungibile in auto direttamente da Gemona, percorrendo la strada asfaltata accessibile indifferentemente dai borghi di Glesiute, Savalons, Scugielars o Borgut, il cui tracciato supera zigzagando dapprima il vasto conoide di deiezione del Vegliato e poi il versante occidentale del M. Cuarnan. Alla fine dell'asfalto si lascia l'auto nell'apposito spiazzo per il parcheggio, al tornante a quota 967 m, e si procede a piedi lungo la pista a fondo naturale, raggiungendo la malga in circa mezzora.

 

La malga Cuarnan (1075 m s.l.m.) costituisce un esempio di come si possano rivitalizzare le aree più trascurate della zona prealpina. Infatti, su iniziativa di alcuni allevatori del Gemonese, si è costituita una cooperativa per la gestione di questa malga, che con quelle della Val Venzonassa rappresentano l'unico caso di malghe attive di tutta la Pedemontana orientale.

La società cooperativa "Malga Cuarnan" utilizza ormai da alcuni anni i pascoli che si estendono, in parte arborati, che si estendono per oltre 145 ettari lungo le pendici settentrionali del M. Cuarnan (1372 m). Il complesso degli edifici è costituito da un'ampia e nuova casera con primo piano in pietra a facciavista e secondo piano intonacato dove fa bella mostra un piccolo poggiolo. Gli stalloni per gli animali sono a valle della casera, mentre la latteria è ricavata in un vano della stessa. Vengono prodotti formaggio e ricotta fresca. L'interno è particolarmente accogliente e dallo spiazzo antistante la casera è possibile spaziare su un bel tratto del corso del Tagliamento.

L'attività di ristorazione offre prodotti tipici di malga e prodotti delle aziende consorziate; vengono offerti piatti tipici locali (polenta, frico, formaggio, ecc.), ma anche su prenotazione grigliate e carni, naturalmente il tutto inaffiato da buon vino.

Da alcuni anni la cooperativa che gestisce la struttura ha avviato un'attività di agriturismo: il piano terra della casera è adibito a cucina e sala da pranzo, mentre in un vano laterale è stata ricavata la latteria, dove si producono formaggio e ricotta che è possibile acquistare sul posto.

Motivi di attrazione sono costituiti dalla vicinanza alla pianura, dalla bellezza del panorama (si consiglia di fare pochi passi a monte della casera per osservare la valle del torrente Vedronza), dalla possibilità per i più pigri di raggiungere in auto la casera.
Luogo di partenza: piazzale al termine della strada asfaltata da Gemona.

Dislivello:100 m.

Tempo di marcia: 30 minuti

Per informazioni si può rivolgersi direttamente in malga allo
0432.974022-980481

 

Malga Cuar.

 

Luogo di partenza:Bivio di Forchia (890 m)

Dislivello:380 metri all’incrocio con rio di M.Cuar – 50 metri alla casera.

Tempo di marcia: 1h.30’

 

Come ci si arriva:

Punto di partenza è il bivio che si trova nei pressi di Cuel di Forchia (905 m), l'insellatura che separa il M.Cuar (1478 m) dal M. Covria (1160 m), da cui si diparte la vecchia strada militare chiusa al traffico che risale le pendici orientali del M. Cuar. Si giunge alla sella sia provenendo da Avasinis che da Forgaria nel Friuli per una comoda strada asfaltata.
Da Avasinis l'accesso è più breve, e permette di raggiungere il bivio dopo la forcella; da Forgaria si attraversa il caratteristico altopiano calcareo di Mont di Prât, e si incontra il bivio al secondo tornante prima della forcella. Lasciata quindi l'automobile s'imbocca la strada inghiaiata che con una serie di tornanti si porta con pendenza costante in quota attraversando una pineta distrutta da un incendio fino a raggiungere la cresta della dorsale orientale del M. Cuar. Aggirata la dorsale e passati sul versante nord-orientale del monte, dopo essersi innalzati di quota con altri due tornanti all'interno di una rada faggeta, si prosegue in costa salendo ancora con leggera pendenza fino a quota 1271 m, all'incrocio con l'impluvio del rio di M. Cuar, e poi abbassandosi di poco fino alla casera.

Collocata in bella posizione panoramica che spazia dalle catene alpine alla linea di costa adriatica, è la più orinetale delle malghe ancora oggi utilizzate delle Prealpi Carniche. Infatti è posta sui versanti nord del monte omonimo, che si erge sopra gli abitati di Forgaria, Cornino e Peonis, laddove il Tagliamento abbandona la zona montana e comincia ad allargarsi con il vasto letto nell'alta pianura friulana. La malga, di proprietà del Comune di Trasaghis, è costituita da una casera e due stalloni. Tutti gli edifici hanno conosciuto interventi di restauro e si presentano in buone condizioni. L'alpeggio va dal metà giugno all'ultima domenica di settembre con capi bovini da latte, manze, vitelli e capre. Nel caseificio tradizionale vengono prodotti formaggio, burro e ricotta che possono essere acquistati in loco. La casera viene utilizzata anche come ricovero alpino.

Per informazioni si può rivolgersi al Comune di Trasaghis,
0432.970993



Malghe Ungarina e Confin.

 

 

Come arrivarci:


L
'itinerario ha inizio alla fine della strada asfaltata che dall'abitato di Venzone si distacca da Borgo Sottomonte in direzione di Borgo Costa, percorrendo in destra orografica il corso del torrente Venzonassa. Dopo circa 600 m dall'inizio della strada, s'incontra e si lascia sulla sinistra la deviazione che porta in breve alle case di Mastrui (376 m s.l.m.), dove è possibile prendere il sentiero C.A.I. n°705 che porta a Casera Ungarina (3h 30'). Si prosegue quindi lungo il fondovalle fino a raggiungere dopo 3,5 km il torrente Gran Rio, dove si lascia l'automobile e si continua a piedi in quanto la strada è a traffico regolamentato. Superato il torrente e attraversata una galleria, si prosegue in costa tenendosi alti sul corso del rio Bruschie, che segna una valle aspra e selvaggia. Si giunge così, dopo circa 2,5 km, alle poche case di Borgo Prabunello, mentre lungo il percorso si sono lasciati ruderi di altri vecchi piccoli nuclei abitati. Dal Borgo Prabunello si inizia a salire su alcuni tornanti; attraverso il rio Lavinal di Confin si entra in una bella faggeta, e giunti al bivio si svolta decisamente a sinistra per risalire lungo il versante orografico sinistro del rio tutta la valle fin quasi alla testata. Poco oltre i 1000 m s.l.m. si lascia la faggeta e si incontrano i vasti pascoli, in parte ricoperti da bassa vegetazione arbustiva, che si distendono da Casera Ungarina a Malga Confin. Dopo alcuni tornanti la strada raggiunge un bivio, che porta a sinistra a Ungarina e a destra a Confin, per una trattorabile di nuova costruzione che taglia in quota tutta la testata della valle del Livinal di Confin e che congiunge le due casere. Si può scegliere se raggiungere prima l'una o l'altra delle due casere, che offrono diverse opportunità, in quanto Casera Ungarina è posta in posizione panoramica su Venzone e la valle del Tagliamento, mentre Confin è il centro operativo dell'azienda temporanea che alpeggia le malghe.

 

Sono malghe molto vaste dell'alta Val Venzonassa, che hanno ripreso a funzionare, dopo un periodo di abbandono, essendo state completamente rinnovate. Sono state monticate con capi bovini ed ovini da latte.

Casera Ungarina (1296 m) è composta da tre edifici: una piccola casera con tetto in lamiera e mura intonacate, e due stalloni, in pietra a facciavista. Nelle vicinanze della casera c'è una pozza d'acqua che serve da abbeveratoio per gli animali e che deriva dalla presenza di rocce impermeabili del Cretacico, che essendo particolarmente erodibili sono presenti solo nelle zone più riparate, quali ad esempio le insellature.

Malga Confin (1331 m) è collegata alla Casera Ungarina da una strada bianca, che attraversa un vasto territorio pascolivo; è di proprietà del Comune di Venzone, che ha provveduto a ripristinare sia la casera che lo stallone. La casera è simile a quella di Ungarina, ma è preceduta da un avancorpo in assi di abete dove è stato ricavato lo spazio per la latteria.

Il malghese che funge anche da casaro produce dell'ottimo formaggio sia vaccino che caprino, oltre al burro e alla ricotta affumicata, tutti prodotti che si possono acquistare in loco.
Luogo di partenza: Strada della Val Venzonassa, curva del Gran Rio (525 m)
Dislivello:750 m al bivio strada Ungarina e Confin; 20 m a Casera Ungarina; 60 m a Malga Confin.

Tempo di marcia:3h circa (2h30' al bivio strada Ungarina e Confin; 20' a Malga Confin; 5' a Casera Ungarina)

 

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