LIBROLINK - LA B@NCARELLA DELLE PAROLE

MATEMATIK - LA N@VICELLA DEI NUMERI

Laboratori ipermediali di Lingua italiana e Matematica dagli otto ai dodici anni

 

Il dilemma: libro o cd?

Durante questi ultimi anni mi sono dedicato alla didattica multimediale come insegnante specializzato: passare improvvisamente, dopo anni, dalla conduzione della propria classe, dove il contatto con il gesso, il libro, le fotocopie erano frequenti, alla conduzione di più aule multimediali in cui durante la giornata si alternano più classi, non è stato semplice. Non solo occorre sapersi adeguare, riconfigurando il proprio ruolo rispetto a nuove competenze, ma soprattutto è indispensabile una profonda convinzione della valenza formativa delle tecnologie multimediali. Ognuno di noi, probabilmente, ha dovuto affrontare problemi di diffidenza iniziale nei confronti della macchina con le sue periferiche e i suoi prodotti, quasi fosse una mancanza di rispetto verso il Libro, saggio e fedele compagno che ci segue da secoli. Le strutture evolvono ma non le funzioni. Pertanto un libro sarà sempre il Libro ma non necessariamente solo di carta. Infatti non siamo di fronte a semplici strumenti che facilitano compiti di

 

insegnamento - apprendimento, anche se questo aspetto non va sottovalutato, ma di un'innovazione metodologica oltre che tecnologica.

Laboratorio scuola el. Pezzani - Parma

L'ambiente reticolare in cui ci si muove con l'uso consapevole dei nuovi media ci consente di essere in sintonia con i nodi e links. Esercitare la nostra mente ad una varietà di stimoli esterni può essere faticoso, ma, una volta accettata la sfida, si aprono nuovi e più ampi orizzonti cognitivi. La multimedialità e l'ipermedialità sono determinanti in questo lavoro di ristrutturazione delle conoscenze perché ci consentono di utilizzare i codici di comunicazione a noi più congeniali e nel contempo ci consentono di esercitarci laddove siamo carenti allo scopo di migliorare le nostre skills. Le riflessioni appena esposte sono riferite al mondo di noi adulti perché credo che le resistenze maggiori vengano proprio da chi ha utilizzato prevalentemente, per i propri processi di apprendimento, il solo codice comunicativo verbale, ed è stato abituato alla sequenzialità ed alla linearità nella trasmissione delle conoscenze (il libro di testo, la lezione frontale). Sono questi i problemi che mi sono posto sui quali mi sono confrontato nel tentativo di raccogliere il maggior numero di indicazioni o controindicazioni possibili. Una cosa è certa: non ho mai visto nessun alunno, durante tutti questi anni trascorsi tra un laboratorio e l'altro, rimanere indifferente alla presenza di un computer! Perché allora non approfittarne?

 

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