Tropea, laboratorio di ricerca

Tropea templare?

di Del Vecchio Alfonso

  • La Sambucina
  • Zaccanopoli
  • Le maschere
  • S. Margherita


    Nel suo pregevole lavoro del 1983 dal titolo "Templari Misteri e Cattedrali" il Rotundo sostiene la presenza templare in Calabria e nella zona di Tropea. Non risulta al momento che altri si siano cimentati in questa ricerca, né che siano emersi documenti probatori di tale presenza. Da un verso la tesi può sembrare ardita, ma dall'altro merita senza dubbio la massima attenzione. Il prof. Busaglia, presentatore dell'opera, sostiene che riesumare antiche leggende è un modo per avvicinarsi al passato. Nello studio del Rotundo il punto chiave per comprendere appieno il fenomeno templare in Calabria è la conquista normanna, a suo modo avventurosa e leggendaria, dell'Italia meridionale. Da questo insediamento i Normanni vennero a contatto con la cultura locale e con le civiltà islamica e bizantina.

    La Sambucina
    In questo quadro l'abbazia cistercense della Sambucina, centro di altissima spiritualità e cultura, madre delle abbazie cistercensi dell'Italia meridionale, è un punto di riferimento essenziale, e importanti sono i suoi rapporti con le abbazie di tutta Italia. La cultura corrente ha sempre sostenuto lo stile gotico-cistercense si sia diffuso in Italia attraverso le abbazie di Fossanova e Calamari. Il Rotundo ritiene invece probabile che tale stile sia nato e si sia evoluto in Calabria. Partendo dall’architettura della Sambucina, dimostra come l’abbazia, edificata dai Cistercensi, segna il passaggio dall'arte arabo- normanna al gotico cistercense. Inoltre giunge a postulare un'origine meridionale anche per l'architettura romanica. Infine, nell’Italia del sud colloca la nascita dell’Ordine del Tempio, che, con Cistercensi e Basiliani, si integra con l'impero, con il papato, con la cultura islamica , con quella normanna- sveva.

    Zaccanopoli
    Gli argomenti del Rotundo sono nuovi e originali. In un documento del XVI secolo Zaccanopoli, già casale di Tropea, era chiamato Zacharopolis. Ora "Zakorompolis" in greco medievale significa "paese dei Templari". Attorno alla "dimora dei Templari", sorse probabilmente il paese. Zaccanopoli è situato, non a caso, in eccezionale posizione strategica, sopra Parghelia, su aspre muraglie rupestri sfaldate in apocalittici scenari. Questo posto singolare fu abitato nel 1310 dopo la distruzione, per volere di Roberto d'Angiò, del vicino centro greco di Amaroni, in seguito a una rivolta. E' troppo ardito ipotizzare che la rivolta di Amaroni fu originata dalla persecuzione nei confronti dei vicini templari ? Lo stesso toponimo di Zungri con le numerose grotte, segno di insediamenti eremitici, ci poretrebbe alle stesse considerazioni su Zaccanopoli.

    Le maschere
    A Tropea, scolpite sui portali granitici di numerosi palazzi immobiliari, insieme a svastiche, rose e spirali, fanno bella mostra alcune maschere enigmatiche. Farebbero pensare ad una società segreta iniziatica di tipo rosacrociano che in Calabria raccolse l'eredità dell'epoca sveva e carolingia. E’ noto che la Confraternita dei Rosacroce è l'erede diretta dei Templari. Una enigmatica maschera, simile a quella del portale svevo della chiesa di S. Francesco di Gerace, ritroviamo, sbocciante da una rosa, nello stemma che sovrasta il portale del palazzo Granelli a Tropea. Un'altra bizzarra maschera tropeana, situata sul portale barocco del Palazzo Mottola-Casaburi (decorato a rose e spirali) sembra invece richiamarsi direttamente ad una probabile presenza templare a Tropea. A ben guardarla essa rivela un terzo occhio al posto dell'orecchio, un secondo naso al posto dell'arcata zigomatica e una seconda bocca al posto della barba. A detta del Rotundo siamo in piena leggenda del Graal, con un preciso riferimento all'uomo pre-adamitico.

    S. Margherita
    Le tracce templari sono rilevabili, oltre che in alcuni edifici, anche nell'onomastica e nella toponomastica. Il Rotundo individua la sede templare a Tropea nell'ex oratorio duecentesco di S. Margherita, collegato all'attuale ospizio S. Rita. Purtroppo l’edificio è stato violentato da moderni e zingareschi rifacimenti. La tesi del Rotundo pone agli studiosi complessi problemi di datazione e di ascendenze culturali. Nell'attesa che altri vogliano aprire spazi di lettura e svelare i misteri racchiusi in una presenza templare a Tropea, accettiamo con entusiasmo l’immagine che emerge di questa Calabria mitica e magica.



  • al Vestibolo
    Ganci, Lenze e Runcigli