La cerchiamo, la inseguiamo, la invochiamo. La pretendiamo come un diritto. A volte per un attimo la sfioriamo. Allora stringiamo il pugno, per trattenerla. E lei, la felicità, sul più bello ci sfugge dalle mani. La felicità, sembra essere un problema più che una soluzione.Le circostanze della vita, anche le più violente, sono solo scossoni di breve durata. Nel bene e nel male.La tua . . .la mia felicità come quella di tutte le persone, non è determinata da circostanze esterne, ma dal nostro modo di vedere il mondo. Io credo che il felice e l'infelice non si differenziano per gli eventi lieti e funesti che segnano le rispettive vite. . .ma col colore delle lenti con cui filtrano la realtà. E' pur vero che la felicità non coincide necessariamente con la soddisfazione dei nostri bisogni. Vivivamo in un mondo, in una società che garantisce benessere, sicurezza, cure mediche e un'offerta infinita di cose da fare nel tempo libero. Eppure io mi sento triste, e tu anche. La conseguenza ? Fondamentale.Se siamo infelici,non è colpa solo delle vicissitudini della vita, indipendenti dalla nostra volontà, ma dai meccanismi. . .o forse trappole della nostra mente. Io credo che, per prima cosa, per essere felici, bisogna essere convinti di meritarselo.Solo così avremo il coraggio di prendere a braccia aperte, senza pudore ciò che la vita ci offre . . .solo così riusciremo a dare valore a questi regali, una storia d'amore, la nascita di un figlio, un'amicizia sincera. . . .a goderli fino in fondo e a coltivarli perchè crescano. Ad ostacolarci, però, c'è il fatto che la felicità ha un prezzo, che non siamo disposti a pagare "il rischio di perderla".La paura di perdere ciò che è stato mio è più grande del desiderio di ottenere qualcosa che . . .non ho mai ottenuto.Tu sei incapace di amarmi perchè hai il terrore di soffrire. Tante volte ci facciamo male da soli, scappiamo davanti all'amore o ad un lavoro migliore, senza neppure cogliere l'oppurtunità. Insomma, preferiamo essere "non felici oggi"per timore di essere" infelici domani".Quando ci si innamora si gusta il piacere del corteggiamento e dei preliminari e la sproporzione tra l'immaginario e la realtà. Già la realtà. . .spesso è la mia e la tua incapacità di esaminarla a metterci in trappola. Forse abbiamo aspettative troppo elevate, dalle cose e dalle persone.E'come la sindrome del dopo sbornia, o come il disappunto del bambino che ha finalmente il giocattolo tra le mani e si accorge che non è meraviglioso come l'aveva sognato. Credo che l'unico modo di "salvarsi" è smetterla di prescriversi la felicità a tutti i costi."Imporsi" di essere felice, secondo me, è un po' come esortare una persona ad essere spontanea: chi si sforza di esserlo,automaticamente non lo è più. Allora, è meglio prendere la vita come un gioco nel quale vale solo una regola. Per essa ci sono diversi nomi :lealtà, fiducia, tolleranza... Lo sai cosa diceva Epicuro (filosofo greco)
"Non esiste vita intelligente, bella e giusta priva di felicità, perchè le virtù sono connaturate alla felicità, e da queste inseparabili". Ciao,tuo amico.