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Concorso "Progetto di un 10'"
V2 (viquadro)
progettista: Paolo Procesi

V2
(DUE SCAFI PER DUE SCAFI)

Originalità e innovazione: una storia di trattini.
Come è noto non esiste la barca perfetta, ogni barca a vela si adatta bene solo a determinate condizioni di vento, mare e in definitiva, di utilizzo.
I compromessi migliori vengono spesso definiti "all-around" oppure attraverso una doppia denominazione unita da un trattino (come ad es. regata-crocera, crocera-veloce o simili).
L' impostazione di questo progetto nasce dalla ricerca di una nuova strada per sostituire al trattino "-"  un trattino  "+". In altre parole i fattori che determinano i compromessi progettuali vengono portati al limite oltre il quale la loro ottimizzazione produce una nuova architettura. Il risultato è quello che si può definire una  "imbarcazione a geometria variabile".
Lo scopo è quello di realizzare una barca che offra la massima elasticità alle condizioni di navigazione unita a delle buone prestazioni, che sia boliniera e morbida sulle onde (e per un 10' "onde" sono anche quelle del lago), stabile e veloce con vento forte, facile da condurre.
Si è scelto quindi di partire da un' architettura poliscafo per le sue grandi doti di stabilità che si traducono in rilassatezza nella conduzione anche con vento forte e mare. Il tipo catamarano con scafi chiusi, inoltre, garantisce inaffondabilità,  un ottimo momento raddrizzante, scafi sottili e veloci
 

Potenzialità di prestazioni: ossia come coniugare marinità e velocità
Sappiamo che con un 10' di bolina si batte sull'onda che sembra di stare su un cavalluccio a dondolo e nei laschi senti che potresti andare di più ma 3 metri sono veramente pochi ed un qualsiasi laser ti passa con facilità.
Ci vorrebbero due barche: una con lo scafo stellatissimo, a  "v" profonda, che tagli l' onda come un coltello e ti permetta di uscire dalla spiaggia anche con onde di un metro e mezzo; l'altra con il fondo perfettamente piatto per planare insieme ai windsurf e superare così i limiti fisici imposti da una lunghezza penalizzante.
Ed allora?
Cosa di meglio che v2 , un catamarano con scafi a geometria variabile?
 


Con questo tipo di scafo è possibile in navigazione variare la geometria delle carene.
Partendo da esempio da una configurazione dislocante (scafi a "V") ed un'andatura di bolina, si può agire sulla terrazza sopravvento (dove si è probabilmente seduti) e ruotare lo scafo sopravvento per renderlo planante.
Si inizia quindi la virata (per passare ad un'andatura portante) ed una volta cambiate mura si ripete l'operazione con l'altro scafo.
Il periodo di transizione è piuttosto breve e con uno scafo planante ci si trova ad avere immersa anche una deriva, il che facilita la virata che, come sappiamo, per i poliscafi è sempre critica.

Configurazione planante:



Configurazione dislocante:



Facilità di realizzazione: "cuci, incolla, annoda"
Il progetto ad una prima analisi sembra piuttosto complesso: tanti stralletti, bracci, dispositivi di blocco ecc. In realtà utilizza la tecnica del "cuci ed incolla" ed i pezzi sono disegnati per poter essere assemblati facilmente grazie a dei fori di riferimento.

(inserire V2 pezzi.jpg)

Non ci sono paratie e le strallature sono  realizzabili in cavo tessile e nodi (dopo il primo montaggio ci si ritrova già tutto registrato)
La vela è studiata per essere facilmente "autocostruita" in quanto è composta di un ferzo verticale ed una "busta" quindi , a parte le finiture, si tratta di eseguire una sola cucitura.
Il timone "strallato" consente di eliminare agugliotti, femminelle, casse. Basterà realizzare la pala e produrgli tre fori allineati sul bordo d'entrata tra i quali passare delle "drizzette" da fissare alla traversa di poppa. Così il timone potrà ruotare sul suo asse ed alzarsi quando tocca il fondo (P.S. per i più perplessi: un catamarano di 10' è difficilissimo da far navigare su uno scafo solo; quindi un timone è sufficiente)
 

Per ulteriori informazioni:
paoloprocesi@tiscalinet.it