*
Concorso "Progetto di un 10'"
Scheggia 10'
progettista: Dott.Paolo Lodigiani
*

 

Scheggia 10’ è concepita per essere al tempo stesso di facile e rapida costruzione, di alte prestazioni (nell’ambito della classe 10’) e facile da manovrare.
Il primo obiettivo (facilità di costruzione) deriva dal metodo costruttivo scelto, il “cuci e incolla”, il metodo più semplice. La massima rapidità con questo sistema si consegue riducendo il tempo necessario per le rifiniture (stuccatura e levigatura del nastro, laboriosa e difficile soprattutto negli spigoli interni). Nel caso dello Scheggia l’adozione di una coperta e di un pozzetto chiuso con doppio fondo consente di non lasciare a vista in nessuna parte degli interni in cui quindi si può lavorare “sporco” mettendo dove necessario i rinforzi in nastro di fibra di vetro ( o, se si vuole conseguire la maggior leggerezza, anche in carbonio).
Il pozzetto con il doppio fondo viene prefabbricato come se si trattasse di uno scafo autonomo. Anche in questo caso si usa il sistema “cuci e incolla” con nastratura solo degli spigoli esterni, ciò che consente di lasciare l’interno del pozzetto “pulito” senza bisogno di finitura. Una volta costruito lo scafo-pozzetto lo si inserisce incollandolo alle paratie e ai rinforzi.

Per quanto riguarda le prestazioni si è cercato di limitare al massimo la larghezza al galleggiamento (90cm con dislocamento di 122Kg) e la superficie bagnata, che è di 1,85mq con la barca in assetto orizzontale ma diminuisce nettamente, se si naviga adeguatamente appruati. La barca va tenuta per quanto possibile non sbandata in quanto la larghezza del piano di galleggiamento aumenta rapidamente con l’aumento dello sbandamento, ciò che conferisce una notevole stabilità di forma consentendo di portare la superficie velica elevata.

Il piano velico è suddiviso fra randa e fiocco sia per avere una modesta altezza del centro velico pur con una superficie velica vicino ai massimi consentiti dalla stazza, sia per poter usare un albero da windsurf standard.
Questa suddivisione complica un po' la manovra in singolo ma si è cercato di ridurre questo inconveniente prevedendo:
- un pozzetto confortevole, abbastanza ampio (anche per due persone) e totalmente sgombro (la cassa di deriva è a filo con il doppio fondo e funge anche la ombrinale nel caso in cui il pozzetto imbarchi acqua). Per poter estendere verso prua il pozzetto e consentire ad un equipaggio singolo di appruare la barca l’albero è inclinato verso poppa.
- un piano di coperta in cui tutte le manovre sono portate vicine al bordo di prua del pozzetto in modo che il timoniere possa facilmente controllarle con la mano che non tiene la barra.

In caso di vento forte comunque può essere usata anche la sola randa e allo scopo abbiamo previsto una versione cat che con poco lavoro aggiuntivo (piede e mastra in posizione più avanzata) può essere predisposta già in fase di costruzione.






Paolo Lodigiani
Via Ricciarelli 21
20148 Milano
tel. 02 48708331
bcademco@fastwebnet.it