Testi di
SANTA MARIA GIUSEPPA ROSSELLO

 


SUPPLICA ALLA MADONNA DELLA MISERICORDIA

Mia sempre cara Madre Maria,

Ecco, o Madre di Misericordia, ai Vostri SS.mi piedi prostrata la povera, indegna vostra Serva Maria Giuseppa, che implora in questo giorno sacro alle vostre misericordie, grazia e misericordia per queste povere fanciulle della Provvidenza. O Maria! Guardatele come sono povere e abbandonate! Il mondo, appunto perché povere, le rigetta; ma voi, o cara Madre Maria, non le rigettate di certo, perché siete vera nostra Madre, avendoci accettate tutte per vostre figlie sul Calvario. A voi dunque le consacro, creature uscite dalle mani onnipotenti di Dio, redente dal Sangue prezioso del Vostro divin Figlio Gesù. O Maria, non le abbandonate! Insegnate loro ad amare Gesù e servirlo con tutto il cuore. Non permettete che il mondo, il demonio e la carne prevalgano sopra di loro. Vergine Regina delle Vergini, fatele tutte pure e monde, cosicché divengano oggetto di compiacenza agli sguardi purissimi del vostro Gesù. Staccatele da questo misero mondo, e fate che per l'avvenire ad altro non pensino che ad amare e servir fedelmente il Signore.

O Maria, Maria, Maria, fate che il regno di Dio prenda possesso dei nostri cuori, e che la sua santa volontà sia fatta da tutte noi qui in terra, come si fa dagli Angeli in cielo: null'altro in questo mondo vi domandiamo. Otteneteci, o Maria, dal vostro caro divin Figlio, un gran dolore dei nostri peccati, e pregatelo a dimenticarli. Rivolgete a noi, o Madre di Misericordia, i vostri occhi pietosi, e non li ritirate mai da noi finché non ci vedete tutte salve in paradiso.

Vi prego da ultimo, o Maria, a moltiplicare queste figlie della Provvidenza come le arene del mare, e tutte provvederle del necessario, perché so che tutto potete e nulla vi nega il vostro Gesù.

Benediteci, o Maria; e insieme a noi benedite il Sommo Pontefice, il Vescovo, nostro caro Pastore, tutti i nostri benefattori, e tutti quanti avranno intenzione di far del bene a questa piccola Casa della Provvidenza. Siano lodati e benedetti in eterno i santissimi Nomi di Gesù, di Maria e di Giuseppe!

Che tutto il mondo vi ami, o Gesù, o Maria, o Giuseppe!... Con tutto il cuore ve ne prego, fatemi vivere e morire, lavorando sempre alla maggior vostra gloria e alla salute delle anime.



SUPPLICHE A SAN GIUSEPPE

Supplica I

Savona, 10 marzo 1864.

Mio sempre caro S. Giuseppe,

ecco una vostra figlia ingrata sì, ma che vi ama di tutto cuore, prostrata ai vostri santissimi piedi, per dimandarvi grazie e favori in abbondanza. Io peccatrice qual sono, non avrei coraggio a presentarmi a Voi, essendo tanto miserabile e indegna di ottener grazie, ma mi fa coraggio il vostro benedetto Gesù. Egli mi manda da Voi: Ite ad Joseph; la vostra Santissima Sposa sta con le mani aperte per accogliere le suppliche che Voi le presentate a favore dei poveri peccatori; io adunque con grandissima confidenza vengo a Voi, mio carissimo Padre, e Voi son certa che accoglierete le mie suppliche e vi degnerete di presentarle a Gesù e a Maria Vostra degnissima Sposa, e mi otterrete quanto per mezzo Vostro le dimando.

Ottenetemi, o Santo Padre, per me e per tutte le mie Figlie un cuor contrito ed umiliato, fate che il regno di Dio venga nei nostri cuori: una confidenza illimitata nella Divina Provvidenza, un abbandono generoso nelle braccia del Vostro caro Gesù per tutto quello che riguarda le nostre anime e i nostri corpi, una santa purità di mente e di cuore a tutte quante, la grazia di lavorare e operare tutto alla maggior gloria di Dio, la benedizione al nostro povero Istituto; pregate Gesù e Maria che lo proteggano e difendano in questi tempi così calamitosi. Voi vedete, o caro Padre, da quanti debiti è oppresso il povero nostro Istituto, e quanto mi opprimano il cuore; Voi pagateli, o caro Padre; il vostro Figlio è assai ricco e la Vostra Sposa è imperatrice e i suoi tesori non si esauriscono mai; dunque fatemi questa grande carità, pregateli caldamente a pagarmeli, e dite loro che tutti questi debiti li ho fatti per dar da mangiare ai suoi poveri, e alle povere monache che non hanno di dote, acciò possano lavorare nella sua vigna. Vedete, o caro Padre, che quelli che li avanzano ne hanno bisogno e io non posso pagarli; pagateli dunque Voi, o santo mio Padre, e questa grazia son certa che me la farete di sicuro.

Pregate per il Sommo Pontefice, per i bisogni della santa Chiesa, per la conversione dei poveri peccatori, particolarmente quelli che perseguitano la Nostra Santa Religione. Voi siete sentito da Gesù e Maria, dite loro che non permettano che siano disturbati i poveri religiosi dai loro conventi; difendete tutte le Sacre Vergini che si son consacrate a Gesù Cristo; insomma pregate per tutti, ve ne scongiuro in nome di Gesù Cristo Vostro Figlio che tanto amate e di Maria Vostra Sposa Regina nostra carissima Madre di Misericordia.

Vi prego ancora a volervi degnare d'insegnarmi a far bene orazione e ad amare Gesù e Maria. Vi raccomandiamo caldamente il nostro degnissimo Vescovo e tutto il Clero, e tutti i nostri benefattori sì spirituali che temporali, tutte le nostre educande, tutte le figlie della Provvidenza, e per tutti quelli che si raccomandano alle nostre orazioni e a tutte ottenete tutte le grazie che domandiamo per noi.

Addio, mio carissimo Padre, arrivederci in Paradiso.

Vostra indegnissima figlia Suor Maria Giuseppa Rossello


Supplica II

Gloriosissimo mio caro Padre S. Giuseppe,

ecco che vengo a prostrarmi ai vostri piedi in questo giorno solenne, sacro all'Immacolato Concepimento della vostra illibatissima Sposa, giorno di misericordia e di grazie, in cui la nostra cara e potente Madre Maria si compiace più che mai far piovere sulla terra i favori e le grazie del cielo.

Voi vedete, o glorioso S. Giuseppe, la tempesta da cui siamo minacciate; ma potente qual siete, voi volete e dovete salvar me, l'Istituto, la Chiesa e tutto il mondo. Egli è vero, che nulla merito, che coi miei peccati provocai l'ira di Dio; ma voi, Padre amorosissimo, placatelo per pietà. Deh! Qual Mardocheo pietoso, pregate la vostra benigna ed incomparabile Ester a presentarsi al grande Assuero dell'universo per placare la sua offesa giustizia. Se la bellezza e la bontà di quell'antica regina invaghirono a tal segno il cuore del re, che riuscirono a placarne lo sdegno, che non otterrà Maria, la cui bellezza è incomparabile presso Dio, e la cui bontà è tale, che non può essere espressa da lingua mortale! Ah sì buon Padre, voi tutto potete, ed io quest'oggi sento crescere a mille doppi nel mio cuore la fiducia ch'ebbi sempre nel vostro S. Patrocinio. Voi siete il Custode, il Protettore, il Padre dell'intiero Istituto, e voi dovete salvarlo. Ond'ecco che, offrendovi le chiavi di questa casa di cui siete il padrone, vi offro e vi consacro, insieme con tutte le mie figlie, le nostre anime, i nostri cuori, le nostre persone, le nostre case, le alunne dei nostri educandati, le povere Figlie della Provvidenza, e da ultimo tutti i nostri benefattori. Voi tutti accettate, e ricoverateci tutti sotto il manto della vostra possente protezione. Sicura, di tanta grazia, da ora innanzi io non penserò ad altro che ad amare e glorificare Iddio, la vostra purissima Sposa, e voi, mio amorosissimo Padre. Deh! voi, glorioso Patriarca, avvalorate in me questi sentimenti, e piuttosto mi colga la morte, che venir meno al santo proposito. Né vi verranno mai meno, lo spero, quelle religiose che mi succederanno nel governo di questo Istituto, essendo mia ferma volontà che questa dedica di tempo in tempo si rinnovi, e che l'Istituto della Misericordia vi veneri e vi tenga sempre per suo Padre e Protettore e Custode.

Così sia.

Suor Maria Giuseppa Rossello Super. Gener. delle Figlie di N. S. della Misericordia


Supplica III

Mio carissimo Padre S. Giuseppe,

io Suor Maria Giuseppa, ultima delle vostre serve, prostrata umilmente ai vostri piedi, vivamente vi prego per l'amore che portate a Gesù e a Maria, e che Gesù e Maria portano a Voi, ad ottenermi dal Figlio Vostro putativo e dall'Immacolata vostra Sposa queste grazie che tanto desidero per me e per le mie consorelle. Io voglio assolutamente che nel giorno di questa bella festa ci otteniate da Gesù e da Maria una viva fede, una ferma speranza e un'ardentissima carità: che regni sempre fra noi la pace e la concordia; che tutte adempiamo qui in terra la divina volontà, come s'adempie in cielo; che tutte siamo ripiene dello spirito di misericordia, che è spirito del nostro Istituto. Fateci, o caro Padre, conoscer chiaro la volontà di Dio circa l'affare dell'America, e tutti gli altri che abbiamo per le mani. Assisteteci in tutti i bisogni ne' quali versa l'Istituto. Voi vedete, o caro Padre, come mi trovo oppressa dai debiti. Dite a Gesù che nella sua misericordiosa provvidenza mi soccorra; basta una vostra parola e sarò tosto esaudita. Mostrate, caro Padre, mostrate a Gesù e a Maria questa Casa della Misericordia, quella della Provvidenza, piena di povere figlie abbandonate, e l'altra d'Albisola dedicata al vostro Nome, e quella altresì dei poveri Chierici, figli del vostro cuore; e dopo ricordate a Gesù e a Maria le nostre angustie e strettezze, e che vorrei ritirare dai pericoli altre anime, che tanto sangue costarono a Gesù, tanti dolori a Maria Vostra Sposa; ma non posso!...

Deh, caro Padre, che aveste in vita un cuore così pieno di compassione e d'amore, e più ancora l'avete ora in cielo per tutti i vostri divoti, deh, fate che non sia delusa la fiducia che ho posto in voi. Sì, o buon Padre, tutto spero oggi da Voi. Piuttosto voglio morire che perdere questa speranza. Beneditemi con Gesù e Maria insieme con tutte le mie Figlie, e sempre siano benedetti da noi e da tutti col vostro Nome, i Nomi SS. di Gesù e di Maria.

Amen.

Indegna vostra Serva Suor Maria Giuseppa


Supplica IV

(Si ignora la data: forse fu composta al principio del 1866 quando la Serva di Dio pensava già alla Casa dei Chierici e temeva ancora la soppressione dell'istituto)

Santissima Trinità, Padre Figliuolo e Spirito Santo,

io, indegnissima peccatrice prostrata innanzi al trono della Vostra Maestà, intendo dedicare questo mese da noi consacrato allo Sposalizio dell'Augustissima nostra Madre Maria e del nostro Padre S. Giuseppe, al culto speciale di questo nostro potente Patrono. Tutto quello che opererò in questo mese, quello che penserò, che patirò io e tutto intiero l'Istituto intendo che sia a gloria vostra e tutto unito ai meriti di Gesù Cristo, di Maria SS.ma e di S. Giuseppe.

Ora specialmente a voi mi rivolgo, o amatissimo Padre S. Giuseppe, affinché in tutto questo mese, per me, e per tutto l'Istituto vi presentiate al trono di Dio e dell'Augustissima vostra Sposa Maria per ottenere tutte quelle grazie che vengo a domandarvi. Oh Santissimo mio Padre San Giuseppe, io non merito niente per me stessa, essendo una peccatrice meritevole solo dell'inferno; ma da Voi e dalla potente vostra intercessione tutto spero.

Ottenetemi da Dio e Maria SS.ma per me e per tutte le mie Consorelle, una profonda umiltà, un distacco da tutte le creature, da tutte le cose create e da noi stesse. Pregate perché il Regno di Dio venga nei nostri cuori e la sua SS. Volontà sia fatta in cielo, in terra è in ogni luogo e dalle Figlie della Misericordia in particolare. Otteneteci lo spirito del nostro Istituto e le grazie necessarie per adempiere i doveri del nostro stato. Rendete virtuose e custodite sotto la vostra paterna protezione le nostre educande e le figlie della Provvidenza; benedite tutte le nostre scuole e tutti gli ospedali da noi diretti.

Caro S. Padre S. Giuseppe vi scongiuro: per l'amore che portate al Bambino Gesù ed a Maria SS.ma ottenetemi i lumi necessarii per chiaramente discernere la volontà di Dio, circa la nuova Congregazione dei Figli della Misericordia, e se è volontà di Dio che si effettui questo negozio, provvedete ai soggetti e ai mezzi. Voi sapete dove sono i buoni giovani virtuosi, tirateli per i capelli e portateceli; i denari sapete pure dove sono, la vostra Sposa è ricchissima e ve ne dà finché volete, e Voi siete tanto buono che non sapete negarci nulla.

Dunque io spero tutto quello che vi domando, se è volontà di Dio. Voi vedete quanti guai sono per il mondo, quanti cattivi cristiani cercano di trascinare anime all'inferno, rimediate a tanto male, mandandoci dei soggetti che, come agli Apostoli, facciano trionfare il nome e la gloria di Dio. Voi che tanto amate Iddio dovete pur essere impegnato per la sua gloria; dopo Maria è a Voi che più sta cuore la dilatazione del suo regno; dunque, pensateci, perché io spero in Voi.

Oh caro nostro Padre, Voi vedete da quanti mali siamo minacciate dal mondo perverso; non permettete che la soppressione dei Conventi abbia il suo effetto, salvateci, o pietoso Padre, in Voi speriamo. Pregate per i peccatori, ottenete loro la grazia di convertirsi e non offendere più il nostro buon Dio; fate invece che tutti lo conosciamo e lo amiamo. Lo sapete, caro Padre S. Giuseppe, quanti debiti ho e come io non so come soddisfarli, io mi raccomando a Voi, fatevi sovvenire le vostre privazioni nella fuga in Egitto e nel vostro soggiorno alla sacra famiglia in Nazareth, ricordatevi quanto avete patito, e sollevateci nel misero esilio in cui gemiamo. Per ottenere tutte queste grazie presentate a Gesù ed a Maria tutte le vostre fatiche, le vostre privazioni e sofferenze, le vostre mani incallite nel lavoro e sono certa che niente vi verrà ricusato, ne sono sicura, poiché Gesù e Maria ci dicono: volete grazie, ricorrete a S. Giuseppe! Dunque, Santo mio amabilissimo, a Voi ricorro con fiducia di essere esaudita, e le mie speranze, sono certa che non verranno deluse. Vi raccomando i bisogni della Santa Chiesa, del Sommo Pontefice, il nostro Vescovo, tutti i nostri Superiori, Confessori e Benefattori; per tutti pregate in generale e per ciascuno in particolare per i bisogni di ciascuno... Mio caro S. Giuseppe, a voi tutta mi dono dopo Gesù e Maria, voglio che il mio cuore batta d'amore per voi; a Voi, dopo Gesù e Maria, consacro i miei affetti, i miei desideri, i miei pensieri, le mie parole, i miei passi, il mio corpo e tutta me stessa; mi metto nelle vostre mani come un corpo morto e voi fatene quel che volete.

(di sua propria mano) Addio, mio caro Padre, a rivederci in Paradiso che lo desidero di tutto cuore:

vostra indegna serva Suor Maria Giuseppa Rossello