Fan Fiction: Le poesie di Cris (2)

 

 

Poesie per “ Russell Crowe” di Cristina Fusi (christinaf@tiscalinet.it)

 

“Vai via……”

 

Siamo qui tutti e due sulla riva di questo mare che ha assorbito il colore del cielo.

Ogni tanto ti volti e mi guardi con i tuoi occhi colmi di sole.

Avverto il calore della tua pelle, attraverso le mie mani, ed è un calore strano che non mi riscalda.

I tuoi capelli sbattono sul mio viso come piccoli colpi di frusta, e le tue labbra serrate mi preannunciano ore di silenzio.

Eppure avrei desiderato sentire la tua voce ancora una volta, ma se socchiudo gli occhi per un istante ne sento ancora le vibrazioni nell’aria. Le tue parole, così piccole e avvolte immense si intrecciavano continuamente hai miei pensieri. Ingoio a fatica mentre mi lasci le mani, ed ho freddo sulla pelle, un freddo che penetra e scorre lento nelle mie vene. Ti prego vai via, voglio dimenticarti così mentre guardi il mare, guardalo anche per me, che non ho più occhi limpidi per farlo, le lacrime si affollano in continuazione velandomi lo sguardo. Ti prego vai via, ho il cuore che sta cedendo, e non ho qui con me parole per farti rimanere. Torna da lei, sposala fai presto, ti prego fai presto, così che io possa dimenticarti velocemente, così che io possa piangere la mia diga di lacrime. Mi guardi un’ultima volta, e il tuo sguardo è ricoperto di ombre, non riesco più a vederci le stelle…ma è solo una sensazione momentanea. Te ne vai allora, è tutto vero.. adesso ho un po’ di paura, ti ho perso per sempre, il buio scende improvvisamente e mi avvolge le spalle bloccandomi il respiro, non lasciarmi da sola, ho paura del buio, ti prego mia stella torna, e abbracciami un’ultima volta se devo morire voglio farlo così, tra le tue braccia.

 

 

“Sorriso”

 

Ho incontrato il tuo sorriso ieri, era fermo dinanzi alla luce delle stelle.

Era limpido e felice e mi chiamava attraverso la voce della luna.

Mi sono avvicinata a lui, per entrare e toccarlo, ma le tue labbra mi hanno di colpo serrato l’entrata.

Sono rimasta fuori, a guardalo, ed era improvvisamente serio, e muto.

Ho pensato di sfiorarlo con un dito, ma era gelido e distante…

Ho pensato di parlargli, ma il tuo respiro distaccato mi ha impedito di farlo.

Ho pensato di rubarlo e portarlo via con me, ho bisogno del tuo sorriso, anche se adesso è triste.

Non ti preoccupare tesoro, lo porterò via con me, domani, un nuovo sole sorgerà nel cielo e prenderà il posto di queste stelle, lo farò tornare di nuovo a sorridere, ruberò se se è necessario i raggi del sole e te li regalerò, ruberò la luce di nuove stelle e te le regalerò, nutrirò il tuo sorriso con nuove luci, anche se artificiali. Il tuo sorriso, tornerà a sorridermi e non ci saranno più ombre

ad oscurarlo, non ci saranno più parole tristi per farlo tacere, non ci saranno più notti, ma solo giorni di luce.

 

 

“Perché…”

 

Mi chiedo ancora perché, decoravi i miei occhi con la tua luce, perché quel giorno mi hai preso una stella dal nero della notte, perché hai disegnato con le tue dita sulle mie labbra, parole che sapevano di neve. Perché hai fatto scendere sulla mia pelle le tue lacrime calde, perché, mi chiedo, perché, tu non mi appartieni più, le ombre del tuo sguardo hanno flagellato le mie palpebre.

E la tua luce arriva opaca al mio viso, lo vedi? sembro tanto forte, ma sono debole e piccola dentro al tuo abbraccio.

 

 

“Un giorno qualunque….”

 

Un giorno qualunque, mi ripeto oramai da ore, che sembrano non avere una fine.

Il tempo scandisce i miei pensieri, e li rendi minuti che si trasformano in eternità.

Tutto rallenta, anche il mio cuore ha rallentato i suoi battiti, forse per timore, per paura, per non voler morire…

Sento scorrere nelle mie vene un sangue diluito con le lacrime.

Rido e piango e mi distruggo, ma del resto cos’altro può succedermi? Non è abbastanza il tuo matrimonio? Hai messo fine alle mie danze di vita, oramai avverto solo il luccichio dei tuoi occhi ad anello.

E le tue mani oggi con una firma, mettereranno fine, alle mie speranze..

 

 

“Puzzle”

 

Ricordo il puzzle del tuo viso, ogni pezzetto di luce si incastrava perfettamente insieme.

E ricordo quando, mi hai fissato negli occhi, era in un giorno in cui, anche il sole ci mostrava il suo sorriso.

Ma adesso ho solo polvere su di me, e il sole ha smesso di brillare per i miei occhi.

Ricordi, su ricordi si affollano vicino all’entrata del mio cuore.

Ma non gli aprirò, piano, piano si stancheranno e sbiadiranno nella mia mente.

Sono solo uno specchio che riflette e trasforma i miei pensieri, proiettandoli in forme astratte e confuse.

E oramai stringo con le mani, quel che resta della mia anima.

 

 

“Finale”

 

Quanto mi costa crederti di nuovo, ho ferite profonde qui nel mio cuore e basterebbe un’altra tua parola per farlo sanguinare.

Lo vedi? questo belvedere che si vede nella mia anima? è solo un minuscolo luogo, perso nell’oblio del mio dolore.

Io e te un giorno, ci rincontreremo, ed il finale per noi sarà diverso, tu non ti innamorerai di un'altra ed io sarò libera di poterti amare liberamente.

In un'altra vita, lo so, adesso il finale deve essere questo, tu che ti sposi ed io che rimango qui in questa stanza colma di ombre a vergognarmi di piangere per te.

 

 

“Crepe..”

 

Nuove crepe, minano il mio cuore.

Ho paura del crack, finale.

Una diga di sangue, potrebbe sommergermi.

Ed io non voglio morire in rosso.

Respiro, con fatica, ma non è aria quella che entra nei miei polmoni.

E’ il tuo respiro, lo riconosco, è forte e preciso.

E’ va dritto alla meta, colpisce duro, è inesorabile.

Non avrò, altre scelte, di fronte a lui.

Smettila con le tue finte, prendi il tuo ferro e trafiggimi.

Non avere paura, mira all’ultima crepa, è la più piccola, ma la più pericolosa.

Finiscimi qui nel tuo appartamento asettico di luce, affonda nel mio cuore le tue ultime parole a coltello.

O se preferisci, sparami un colpo, netto qui tra i miei pensieri, fa che io non abbia più voglia di pensarti.

Le tue mani sono ferme ora, avanti colpiscimi a morte con le tue labbra di fuoco.

Bruciami, fino a rendermi cenere, e poi cospargimi nei tuoi piatti in bella vista.

 

 

“Il mare di vetro”

 

Il mare su cui navighi è di vetro…guardo il riflesso del tuo sorriso, farsi liquido

nei miei occhi.

Se potessi scivolare sulle tue parole…..

Hai già oltrepassato la boa del mio cuore, e sfiori con le mani, la superficie delle mie lacrime.

La densità del mare, annebbia i miei pensieri, rendendoli opachi.

Mi hai sorriso? non riesco a vederti….lanciami uno spiraglio di luce attraverso un tuo sospiro.

Mi sono persa.

Riesco solo a vedere il tuo nome disteso sull’ampia superficie del mare.

Lanciami una fune di parole ben sicure…e afferrami forte.

Non sono sicura di farcela, il vento sbatte con violenza sulle mie paure, mi vedi? ondeggio.

Aiutami a perdermi tra le tue braccia.

 

 

“La pioggia”

 

La pioggia che scende penetra forte nei miei occhi aperti.

Ma cos’è, quel nero che vedo da lontano? il mio dolore, più oscuro.

Corro.

Le mani mi tremano, non riesco a raccoglierlo, è disteso per terra e mormora parole, senza senso.

Mi hai chiesto di invadermi di nuovo…non riesco a resistere alla malinconia.

Non potevi vedermi felice…il mio sorriso ti tagliava continuamente i polsi.

E così che mi vuoi, satura di dolore…dovessi mai lasciare spazio alla luce del sole.

Il sole, mi guarda ma non mi illumina.

Ladro di luce, sei tu il sole.

Ed io sono pioggia, vorrei anche solo per un momento spegnere i tuoi raggi.

 

 

“Le lettere del tuo nome”

 

Mi sono persa a guardare le stelle giocare con la notte del cielo.

Ed ho sperato che mi lanciassero le loro scie d’argento…

Piccole luci, si incastrano nei miei occhi socchiusi, lacrime di carta stagnola scendono sul mio viso, assumendo le forme dei miei pensieri.

Guardo il cielo, spento e vedo scendere appese a dei fili trasparenti le lettere che compongono il

tuo nome…

 

 

“Lei”

 

Il mio respiro si è fermato vicino al suo viso di carta.

Ho letto le parole, ferme sulle sue labbra.

Mi hanno parlato di te, ho buttato inchiostro nei suoi occhi, ho cercato di scrivere sulla sua pelle, ho provato a cancellare i suoi sentimenti per te.

Ma non ci sono risucita, e sono rimasta in silenzio con le mani sporche di gesti disperati.

 

 

“La barchetta di stelle”

 

Questa piccola barca fatta con la luce delle stelle, mi sta portando lontano…

Me ne vado lentamente verso il buio, ma il mio passaggio lascia una scia luminosa.

Sfioro con le mani i rami lunghi del silenzio, che si intrecciano alle mie parole senza fiato.

E’ dunque questo il dolore del tuo abbandono? rimanere muta e sola, a navigare verso il nero della notte…

La mia barchetta se ne va, continua a navigare…

lo vedi amore?

il mare mi sorregge.

 

 

“Lacrime nel mare”

 

Lacrime azzurre, sgocciolano dai miei occhi..

E si uniscono al mare.

E tu navighi, sulle onde del mio pianto.

Ti lasci accarezzare dal vento, e con le mani, cerchi di mantenere l’equilibrio,

sul filo dei miei deliri.

Il sale delle mie lacrime ti è rimasto sulla bocca e ogni volta che sfiorerai, nuove labbra,

io sarò sulle tue per sempre.

 

 

“La bottiglia di Lancers”

 

La bottiglia rossa del Lancers, mi guarda obliqua.

Ho passato tutta la sera a bere il suo liquido, rosso e zuccherino, sperando di dimenticare il tuo viso…

Ancora ne sento il profumo, avvolgente, penetrante, lesionista.

Mi sono ubriacata delle sue parole alcoliche…

 

 

“Teatro”

 

E dunque sono qui, tra queste quattro pareti buie…

Il nero mi avvolge denso e mi si plasma addosso.

Vedo spiragli di occhi, e sento silenziose parole.

La prima scena, mi cuce la bocca…la paura mi attanaglia l’anima.

I pensieri sono bloccati, al primo movimento.

E tu che mi sorridi in mezzo a tanti visi in penombra.

Avrai modo, di venirmi a ringraziare…

Mi troverai, come tutte le sere nel mio camerino sospeso.

Ed incontrerai il mio cuore appeso ad un filo di parole.

 

 

“ Sei ancora mio…”

 

Sto male amore, ti prego torna…

Fai il tuo ultimo gesto di pietà.

Perché è questo, quello che hai di me.

Ho bevuto l’ultima tazza di rhum, ed ho pregato che mi togliesse i sensi.

Il dolore è difficile da affogare…torna sempre a galla e ti ricorda che è più leggero.

Le tue mani mi toccano tremanti, non avere paura amore, non sono ancora morta.

Il freddo che senti sulla mia pelle, è solo il tuo respiro che si posa sopra.

Sto male, ma avrai pietà di me, non mi porterai tra le invitate al pranzo delle tue nozze…

Hai già deciso se farai mangiare il mio cuore?

La tua sposa è consapevole, del fatto che io ancora ti amo?

Che un pezzettino delle tue giornate è ancora mio?

Che mi appartieni lo stesso…anche se tu non lo sai…

Adesso sto male, amore ma tornerò di nuovo a sorridere …

In fondo lei, ha solo il tuo cuore in prestito.

 

 

“Il tuo sorriso mi sazia”

 

Come mi disperdi...vorrei scriverti sulla pelle i miei pensieri.

Sono un po disordinata tra i miei sentimenti è così difficile stare al passo con la coerenza.

Se solo fossi in grado di volare…mille aerei mi aspetterebbero.

Se solo fossi certa di trovarti, partirei.

La mia anima può contenere ancora un suvenir…

Ma sono pigra e senza forze, infondo il tuo sorriso mi sazia anche da qui.

 

 

“Potrei andarti bene?”

 

Me ne vado, ma i miei occhi rimangono a guardarti.

Il tuo sorriso si aggroviglia hai miei pensieri in fuga.

Che numero porti di cuore?

Ci potrebbe stare un po’ della mia voglia di te?

Lasciami un angolino per comporre il mio amore.

A cosa stai pensando? dammi le istruzioni dei tuoi pensieri..

Potrei essere adatta per te? sono abbastanza bionda per i tuoi gusti?

Se solo lo volessi, potresti trovarmi distesa con indosso solo la tua birra preferita…

E tra le labbra il fumo delle tue sigarette.

Se solo lo volessi se solo sapessi che esisto…

Sono un po’ disordinata con le parole.

 

 

“Questa stanza liquida”

 

Sono rinchiusa in questa stanza liquida, le mie gambe sfiorano l’acqua.

Il tuo viso galleggia accanto al mio letto disteso……

Lo specchio riflette il mio sorriso umido.

Come è strana questa piccola stanza bagnata, percepisco le note della tua voce..

Il tuo silenzio improvviso mi blocca le parole…

Le mie mani afferrano sensazioni asciutte.

 

 

“Finale alternativo”

 

Mi vedi? me ne vado sola per questo lungo cammino di vuoti a perdere.

Il mio cuore è accanto alle tante bottiglie di vetro colorato, messe in fila come per un tiro a segno.

Mi hai dato un nome per potermi chiamare

Mi hai dato la speranza di poterti trovare

Adesso sto pensando ad un finale alternativo

Ti ho visto parlare con lei…

Non posso fare finta che la cosa non mi abbia spaccato il cuore.

Le vostre parole si aggrovigliavano alle mie di puro dolore…

Sto pensando ad un finale alternativo

Ho già comprato le forbici per tagliare il suo velo trasparente…

Ho già messo da parte le mie buone azioni..

Ho già addomesticato le mie mani a non toccarti.

I tuoi gesti sono copiati…

Il tuo sguardo è il suo.

Sei la parte migliore a cui continuamente aspiro…

Cosa potrebbe far cambiare le cose?

Vorrei che la terra girasse nel senso inverso…

Vorrei che questo luogo lontano da te non ti assomigliasse così tanto.

Ho pensato ad un finale alternativo

Passono veloci i miei pensieri e mutano ad ogni parola che scivola sulle mie labbra.

E’ strano pensarti elegante…

Mentre io ho in dosso solo stracci del tuo amore…

Stringono forte i miei occhi, per far uscire la tua immagine in lacrime.

 

 

“Un carello con dentro il mio cuore”

 

Ti ho parlato sotto voce…

Il tuo sguardo mi inghiottiva.

Altrove…

La tua signora spingeva un carello con dentro il mio cuore..

Altrove..

I suoi piedi correvano veloci verso la cassa.

Altrove…

E’ strano immaginarmi lontana da te.

Mi darai un po di scatole con i tuoi sorrisi?

Ho paura di non farcela altrimenti

Altrove…

Questo mio amore è estremo…

Verrò lo stesso a dormire sotto la tua finestra socchiusa.

Mi ritroverai a giocare in un angolo dei tuoi pensieri.

 

 

“Tango”

 

Questo tango sembra non finire mai…

Sono agili le tue gambe che si intrecciano alle mie..

Sei pronto per il grande passo double?

Il tuo viso si muove ritmicamente e taglia l’aria.

Le tue mani stringono forte la mia pelle di porcellana.

Il finale…

un caschè

ma è il mio cuore quello che è rotolato fin laggiù?

 

 

“Vorrei chiudermi al dolore”

 

La scena si è fermata.

La stanza dove sono rinchiusa, è satura di silenzio.

La luce è troppo spenta.

Ho il cuore che mi fa male…

Rovisto alla ricerca di un farmaco appropriato.

E’ complice questo silenzio…

Insieme chiuderemo le parole.

E’ leggero e pesante questo dolore che mi porto appresso..

Avvolte lo vedo danzare nell’aria e ridere e poi piangere e poi ridere e poi piangere…………

Avrei preferito vederti, attraverso un vetro di cristallo.

Così da non poterti toccare è così difficile non sfiorarti.

Sei perfetto oggi, il tuo sorriso è diverso.

Hai il tuo si, legato intorno alla lingua.

La tua sposa ti prende per mano il suo sorriso è gomma su cui rimbalzano le mie grida.

Il suo velo sbatte, sul mio viso bagnato di lacrime, come la vela di una barca in tempesta.

Vorrei chiudermi al dolore.

 

 

“Bacio finale..”

 

A che ora è la cerimonia?

I fiori sono già stesi per terra come tappetto.

La mie scarpe brillano al sole.

Il tuo sguardo mi percorre la pelle…

Mani mi stringono.

A che ora è il tuo si?

Vorrei dirlo adesso o taccio per sempre.

Posso stringerti un’ultima volta?

Non posso lasciarti andare…

Chiedo solo un bacio finale.

 

 

“Miele scivola..”

 

Miele scivola…

Sei etremo con le tue parole.

Ho ancora un piccolo posto dove non sei entrato.

Mi chiudo hai tuoi sospiri.

Miele scivola lento…

La tua bocca mi percorre.

Sono impotente quando mi sfiori.

 

 

“Distenditi”

 

Portami in alto dove ci sono ancora le nuvole…

Non ho paura di guardare il sole negli occhi…

Il tuo movimento è ritmico.

Distenditi sopra il mio cuore.

 

 

“Cerchi”

 

Noi due rinchiusi in questa sottile linea che ci separa leggermente.

Ci tocchiamo a debita distanza.

La tua voglia di fare l’amore è concreta.

Le tue mani danzano nell’aria…insieme al mio desiderio.

Disegna sulla mia pelle grandi cerchi dove far girare il tuo respiro.

 

 

“E’ disarmante”

 

E’ disarmante vederti con lei.

Le mie lacrime sono sufficenti per potermici immergere.

Quanto vale il suo amore per te?

Lo compro.

Elargiscimi pure parole di circostanza.

Sai io non volevo venire a vederti ieri sera..

Ma il tuo giardino mi ha richiamato.

La pioggia scendeva sui miei capelli di seta..

La sera era buia e umida.

Sei rimasto sulla soglia della porta a guardarmi nuotare tra le parole.

Lei si è affacciata a ridere.

Credo che sia giunto il momento di deporre il mio cuore.

 

 

“Il tuo sorriso”

 

Ti sei immerso nella mia vasca piena di forse…

il tuo sorriso

il tuo sorriso

il tuo sorriso, rimane a galla sulle mie labbra, malinconiche.

 

 

“Colpiscimi con il tuo amore”

 

Prendimi ancora tra le braccia e saprò parlarti ancora per il mio cuore.

Sono impaziente difronte al tuo sorriso, il tuo nome m’assomiglia.

I tuoi occhi mi sparano…

Colpiscimi con il tuo amore.

 

 

“Il sole dietro la porta”

 

Sono sola e accovacciata in un angolo di questa stanza dipinta con le ombre della notte.

Il sole mi fa capolino da dietro le spalle piegate.

Sono sospesa a pensare…

Il sole mi scalda.

Vorrei che tu fossi qui…con me.

Come una piccola lacrima che rimanda la sua discesa, sul mio viso.

Mi spezzi e mi ricomponi…con le tue parole.

Mi volto per guardare il sole dietro la porta, e ti vedo improvvisamente sorridermi.

Le tue labbra sono perfette e abbaglianti.

Vorrei dare il tuo nome a tutte le cose che mi circondano.

 

 

“Sogno inreale”

 

Allungami la tua mano…da questa piccola scatola di immagini colorate.

I tuoi occhi oltrepassano la mia flebile voce.

Vorrei venirti a prendere..

Mi serve solo un po’ di coraggio…ma la tua mano si sporge in avanti.

Mi guardo indietro per assicurarmi di non essere guardata..

Mi avvicino allo schermo e penetro nelle tue labbra socchiuse.

Tutto è inreale adesso…

Ma le tue mani mi accontentano nei miei desideri.

Le tue parole sono taglienti e s’infilano nelle pieghe dei miei discorsi precari.

Obbedisco hai tuoi gesti consapevoli, le tue gambe tremano sulle mie.

Sfiori la mia bocca senza toccarla…

Sono sotto i colpi dei tuoi sguardi azzurri.

Mi slacci il cuore con un solo gesto della mano, e ti chini sulla mia anima impedendomi di respirare.

Vorrei restare per sempre così sospesa in questo istante.

 

 

“Pomeriggio”

 

Le rose rosse se ne stanno ammucchiate in un piccolo cestino accanto alla finestra.

Vedo i tuoi pensieri dondolarmi davanti agli occhi.

La pioggia scende sui vetri rigandoli.

Come è inutile questo pomeriggio, il sole ha nascosto i suoi raggi dietro le nuvole.

E il tuo sorriso è offuscato dalla nebbia.

Mi sento così piccola e fragile…al solo pensiero di starti accanto.

Adesso manchi…

Il tuo nome scende insieme alla pioggia bagnandomi il respiro.

I miei giorni senza te sono carta velina..

Passo le ore a riprendere in trasparenza il ricordo della tua voce prepotente.

 

 

“Scrivi il tuo nome”

 

Metti il tuo nome su ogni pezzetto del mio cuore.

La mia anima è velata di polvere…

Srivici sopra, con il dito....

 

 

“Mucchi di parole”

 

Ho mucchi di parole che mi circondano…

Guardo fuori dalla finestra, è notte.

La luna mi illumina da lontano..il suo viso è flebile.

Strano modo di mettersi in mostra..

Le nuvole sbuffano pioggia…

E il tuo viso, scende come polvere di stelle sui miei occhi in controluce.

 

 

“Trasparenze”

 

Trasperenze, i mei pensieri si disperdono nell’aria come antichi decori.

I tuoi lineamenti mi legano l’anima..

Ho subito il fascino del tuo riflesso sul mio specchio…

A cosa aspira la tua anima?

Quale essenza disperdi, per il mio naso?

Formula una frase e intrecciala alla mia ormai alla deriva.

 

 

“Non smettere di sorridemi”

 

La stanza è rossa, il mio cuore si confonde tra i muri.

Ho visto i tuoi occhi cercarmi, tra i fili di una vecchia tenda..

Le tue mani smuovere ricordi.

Come vorrei smettere di creare parole…

Sò che il non parlarti è per te la peggiore delle punizioni.

Ti avvicini con la tua luce che ricama sulle tende smosse dal vento.

Non partire…

Rimani ancora un po’, so che puoi farlo..

Non smettere di sorridermi, non smettere mai.

 

 

“L’acqua mi parlerà di te”

 

Vorrei venirti a prendere….

Ma non so volare.

Se solo mi mandassi due ali ben sicure…spiccherei il volo.

Sei così lontano dalla mia terra…

Questo mare è immenso…ed io sono talmente stanca.

Tutti i pomeriggi mi siedo su questa scogliera a pensarti…

Le onde del mare mi parlano per la tua voce.

Vorrei tanto venirti a prendere…

E nuoterei, se solo ne avessi le forze.

Ma sei così lontano….

Mandami dei fogli a barchetta con le tue parole…

L’acqua mi parlerà di te.

 

 

“Sfera di plexiglass”

 

Sono qui, rinchiusa in questa sfera di plexiglass.

Ruoto le braccia alla ricerca di un qualcosa che non somiglia più alla mia anima.

Sono qui, nascosta diero un fitto manto di dolore e tu che mi guardi da fuori, dimmi!

Sei davvero orgoglioso di questo tuo suvenir?

Girami, girami sono qui.

Capovolgimi, scuotimi, non è neve quella che vedi scendere, ma le mie lacrime.

 

 

“Le tue parole stilizzate”

 

Semplici i tuoi discorsi, creati e ingigantiti da questi giorni dilatati di emozioni.

Indosso le tue parole stilizzate, fragili, e gentili.

Il colore azzurro dei tuoi occhi di vetro si stempera nei miei ricordi stropicciati dal tempo.

 

 

“Desertiche”

 

Il tuo nome bussa alla mia porta pesante da aprire…

Ho rivisto il tuo viso denso di colori

La tua fervida immaginazione è uno spettacolo per i miei occhi spenti.

Vorrei ritrovare l’ eco delle tue parole..

Sono così stanca di aspettarti parlare…

Dipingi i tuoi pensieri sulle tele desertiche dei miei giorni.

 

 

“Schizzi di colore”

 

Cosa mi suggerisci?

Sono in attesa delle tue risposte…

Percorro con la mente linee pulite di discorsi.

I tuoi movimenti sono costruzioni rotonde…

Dove scivolano i miei tentativi di parlare.

Hai tutta una serie di parole in ordine da dire.

Il tuoi occhi sono schizzi di colore…

Impressionami con le tue labbra.

 

 

“Mi sto abituando al suono delle mie lacrime”

 

Mi sto abituando al suono delle mie lacrime…

E scavalco le onde delle tue memorie..

Vorrei preparare piccoli capolavori, con quel che resta del tuo amore.

Mi sto abituando lentamente al suono delle mie lacrime, che scendono come perle dai miei occhi sottili..

Le vedo rotolare giù e perdersi nel labirinto delle mie incertezze.

Sfioro con le dita i bassorilievi del mio cuore..

 

 

“Intreccio le tue parole”

 

Intreccio le tue parole, in trame sottili…

Mi vesto dei tuoi sorrisi.

Ho ancora i tuoi occhi socchiusi davanti..

Mi fanno capolino dagli intarsi di queste ore verticali.

Non ho equilibrio.

Sbando continuamente, nella tua immagine sullo specchio inclinato.

Non ho il controllo del tuo tempo..

Ed oramai ho superato il mio limite.

Ho ancora un biglietto per partire…

Ma sono ancorata su questa sedia capovolta…che mi tiene prigioniera e legata nei ricordi.

Non riesco ad alzarmi…

Aspettami, se puoi.

 

 

“Turista nei miei giorni”

 

Ho cumuli di macerie dei miei silenzi…

Mi incammino lentamente, scricchiolando fogli di pensieri.

Vorrei che rimanessi qui…nella mia città eterna.

Turista nei miei giorni.

Il tuo viaggio è giunto a termine..

Srotolo il mio cuore al tuo passaggio.

 (Layout by Cris)

 

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