FanFiction - Nel bisogno

 "NEL BISOGNO"
tradotta da Taty

Riassunto: Liz Parker è una ingenua studentessa diplomata che non ha mai avuto un fidanzato. Le sue amiche cercano di farle un favore per il suo 23esimo compleanno ed affittano un accompagnatore come suo appuntamento per la serata. Il resto… dovete leggerlo da voi!

Traduttrice: Taty

Titolo originale: In need

Autrice: CarenicoleIQ

Fonte: www.roswellfanatics.net

Capitolo 3

"Aiuto Maria!... Ho bisogno di biancheria intima!" proruppe Liz attraverso la porta della camera da letto della ragazza.
"Cosa?" Maria la guardò dal letto dove si era seduta per mettersi lo smalto alle unghie dei piedi. Fece quasi cadere la bottiglietta aperta dello smalto sulla coperta per quanto sussultò. Erano le quattro del pomeriggio e Liz era di nuovo uscita presto dal laboratorio. Era in crisi, il pensiero di Max e che probabilmente la loro relazione stava facendo un passo in avanti, la faceva sentire tremendamente insicura. Cosa sarebbe successo se lei non fosse stata abbastanza sexy? Cosa sarebbe successo se lei fosse stata troppo ingenua ed inesperta per lui? "Maria, tu devi aiutarmi" disse Liz, camminando avanti e indietro davanti al letto di Maria "Ho un appuntamento con Max stasera e io..." "...e tu hai dimenticato di fare la lavatrice?" finì Maria, cercando di intuire ciò che Liz stava nervosamente cercando di dirle. Liz smise di camminare e la guardò. "No. Io... io voglio essere speciale stasera e stavo pensando che non ho biancheria sexy. Niente. Neanche uno slip con dei fiorellini. Ho solo cose di semplice cotone molto noiose. Non voglio che Max pensi che io sia noiosa. E non c'è assolutamente niente di sexy nei miei slip e..." Maria rise mentre la sua amica frustrata continuava a parlare. "Okay... sono qui per te tesoro. Per prima cosa dimmi a che ora cenate." disse Maria appena Liz si calmò un po'. "Oh… grazie Maria!" disse Liz, afferrando impulsivamente Maria per un abbraccio. "Okay, allora... uhm Max mi ha detto di andare da lui alle 6.30, ma probabilmente dovrò partire presto per essere sicura di trovare il suo appartamento." "Bene. Questo ci dà circa due ore di tempo. Allora, ora ti dirò quello che devi fare. Vai nel tuo armadio e decidi quello che vuoi indossare. Poi rimetti via tutto e scegli qualcos'altro. Ti conosco Liz e la prima cosa che tirerai fuori sarà qualcosa di troppo moderato. Dopo di che fatti un bagno, depilati… le solite cose, insomma. Preparati ma senza vestirti. E mentre tu farai tutto questo, io ti andrò a comprare la tua prima biancheria 'nel caso che'." disse Maria. "Biancheria 'nel caso che'?" chiese Liz con un espressione confusa sul volto. Maria fece un sorrisetto compiaciuto "E' qualcosa di cui tutte le ragazze hanno bisogno, Liz. Questo implica il comprare un paio di mutandine sexy per un'occasione speciale. Naturalmente, non puoi essere sicura di quando avverrà quella occasione speciale. Quelle mutandine servono, nella maggior parte dei casi, per quell'appuntamento speciale, sai, 'nel caso che' fosse necessario stendersi." Il viso di Liz arrossì immediatamente alle parole di Maria. "Oh... Oh… Maria, io..." Liz era agitata ora. Questa non era la sua intenzione per la serata. Voleva solo essere preparata per qualsiasi evenienza. Maria guardò con divertimento la sua amica quando finalmente comprese l'importanza della biancheria 'nel caso che'. Ma Liz era comunque evidentemente imbarazzata. "Rilassati, Liz. Il fatto che tu abbia quel tipo di biancheria non significa che debba per forza succedere quello che pensi. Non importa quello che avverrà, è comunque giunto il momento che tu abbia della biancheria sexy… nel caso che" disse Maria strizzando l'occhio e lasciò una Liz ancora agitata nella sua camera da letto, mentre lei andava al negozio.

******

Tutto era a posto. I fiori erano nel vaso sul tavolo e le candele erano sparse per tutta la casa, pronte per essere accese. Max avrebbe aspettato ad accenderle solo quando sarebbe mancato poco all'arrivo di Liz. Ogni cosa era pronta per la cena; Max avrebbe preparato il tutto alle 6 in modo che all'arrivo di Liz sarebbe stata ancora calda. Stava preparando dell'ottimo pollo fritto con riso alla cinese. Gli rimanevano ancora 45 minuti, così decise di farsi una doccia ed aveva bisogno anche di farsi la barba, nonostante l'avesse fatta alla mattina. Non voleva essere ruvido per Liz. Dopo la doccia e la barba, Max cercò qualche cosa di carino da mettersi. Trascorse qualche minuto davanti all'armadio. Doveva decidersi a lavare tutta quella roba, ma alla fine trovò una maglia grigio scuro ed un paio di jeans. Quando fu vestito tornò in cucina per finire di preparare la cena. Aveva appena cominciato con il riso quando il campanello della porta suonò. Max controllò l'orologio, mancava qualche minuto alle 6. Questo significava che Liz era in anticipo. Bene, avrebbe improvvisato con le candele e con la preparazione del resto della cena. Quando aprì la porta, invece di vedere il bellissimo angelo chiamato Liz, fu salutato dal sorrisetto di Sean Deluca, il suo datore di lavoro. "Sean, cosa ti porta qui?" chiese Max, quasi incapace di nascondere la sua agitazione e la sua sorpresa. "Evans" disse Sean con un cenno della testa e senza attendere l'invito ad entrare, passò di fianco a Max. "Sono venuto per fare una piccola chiacchierata." Sean si fermò di fronte al divano e con un'aria di superiorità diede un'occhiata all'appartamento. Pensò che fosse strano che Max vivesse in quel modo, molto semplicemente. Era il modo giusto per descrivere l'appartamento dove c'era l'essenziale e solo pochi extra. Sean inarcò le sopracciglia quando notò le numerose candele disposte in giro per la stanza. "Sembra che tu abbia qualche piano per stasera, Evans." commentò con un sorrisino. "Non sei venuto qui per discutere i miei piani per stasera Sean, quindi vieni al sodo." gli disse Max, che stava diventando nervoso. Non voleva che Sean fosse ancora lì quando sarebbe arrivata Liz, non sarebbe stato il miglior modo per dirle cosa faceva per vivere. "E' proprio qui che ti sbagli, Evans. I tuoi piani per la serata sono la ragione della mia visita. Vedi, oggi ho avuto un'interessante conversazione telefonica con una delle nostre migliori clienti. Era molto indispettita. E tu sai il perché era molto indispettita?" Max scosse la testa: "Non ne ho idea." "Ricordi la Signora Harding, vero?" Max annuì. Tess Harding. Quella donna era una vera pazza. Non era molto più vecchia di lui, ma era sposata con un uomo sulla cinquantina che era perennemente al lavoro. L'unica volta che Max l'aveva accompagnata ad una cena per un evento teatrale, si era ritrovato in una situazione molto diversa da come era cominciata. Ora lei non lo lasciava più in pace, aveva cercato molte volte di farsi portare fuori da lui, solo che lei offriva un accordo molto differente, accordo a cui Max non era affatto interessato. "Bene, sembra che la Signora Harding abbia cercato di prenotarti per essere portata fuori stasera, ma le è stato detto che tu non eri disponibile. Quando lei ha chiesto il perché, le è stato risposto che tu avevi un impegno precedente. Quello che l'ha irritata di più è che nelle ultime quattro settimane lei ha cercato di prenotarti, ma tu avevi sempre un impegno precedente. Allora ho guardato la tua scheda, Max, ed ho notato che hai avuto esattamente tre appuntamenti in queste quattro settimane e tutti e tre sono stati con la vecchia vedova Jenkins. So perfettamente che quello che fai con lei consiste solo nello stare seduto e giocare a carte, quindi vorrei sapere cosa sta succedendo, Max. Perché devo dirti, dal modo in cui stai agendo ultimamente, che non sono più disposto a tenerti sul libro paga, se continui così." Max controllò la rabbia che provava verso Sean. Quel ragazzo era un pallone gonfiato e Max si ritrovò a pensare che non avrebbe mai dovuto essere coinvolto nei suoi affari. Era così disperato quando l'aveva incontrato, che allora gli sembrò la migliore soluzione. Era stata la via più semplice per guadagnare soldi e lo avrebbe rimpianto per tutta la sua vita. "Hai assolutamente ragione, Sean." Max fece una breve pausa e sul viso di Sean iniziò a formarsi un sorriso. Ma Max riprese: "Me ne vado!" Il sorriso compiaciuto di Sean si trasformò in uno di incredulità alle parole di Max. Non era la reazione che aveva sperato di avere da lui. "Te ne vai?" "Si... me ne vado. Devo trovarmi un lavoro differente, qualcosa che non interferisca con la mia vita privata." "Non te ne puoi semplicemente andare Evans. Tu... tu mi devi dei soldi" lo informò Sean. "Da quando?" "Da... da quella famosa sera di circa un mese fa. Era una serata da trecento dollari e l'avevo preparata personalmente per mia cugina. So perfettamente che non ho visto un soldo di quella serata" gli disse Sean. Cugina?... Max ci pensò per un momento. Deluca... Maria. Lei e Sean erano cugini. Santo cielo. Naturalmente! Ed accantonò momentaneamente quel pensiero."Ti ho già detto cos'è successo quella sera. L'appuntamento è stato annullato all'ultimo momento. Non c'erano soldi da darti visto che non sono stato pagato neppure io." disse Max, raccontando quello che gli aveva suggerito Kyle, il suo migliore amico. "Non m'importa. Maria non mi ha mai chiamato per dirmi che aveva cancellato l'appuntamento, quindi chi mi dice che tu non abbia mantenuto l'appuntamento e che ti sia tenuto i soldi? "Non lo avrei mai fatto e tu lo sai." disse Max in tono difensivo. "Rimane il fatto che mi devi risarcire. Facciamo un accordo: tu fai ancora tre appuntamenti, io prendo il 60% e tu te ne puoi andare. Non esisterai più per me." Max scosse la testa: "No. Io ho chiuso ora, Sean. Non posso più farlo." "Tu non hai chiuso finchè non avrai fatto quei tre appuntamenti." "Allora dimmi quanto vuoi. Ti darò i soldi per risarcirti." disse Max. Era più che lieto di pagare quel denaro per l'appuntamento con Liz. Era solo un piccolo prezzo da pagare per finirla con quella parte della sua vita. "Allora non mi hai capito, Evans. Tu prenderai quei tre appuntamenti e l'accordo sarà concluso. Altrimenti dovremo trovare qualcos'altro, qualcosa che potrebbe compromettere i tuoi piani futuri." Max sapeva che Sean stava facendo una sottile insinuazione. Questo lavoro non era esattamente qualcosa che le persone aspiravano ad avere nella loro vita. Infatti, associarsi con gente simile, era come commettere un omicidio. Ecco perché veniva svolto con la massima discrezione. Ma Sean stava dicendo a Max, senza mezzi termini, che il suo impiego sarebbe diventato di pubblico dominio e la cosa sarebbe potuta diventare molto dannosa per il futuro. "Va bene." disse Max stringendo la mascella. "Tre appuntamenti." Sean fece uno falso sorriso. "Mi fa piacere che abbiamo raggiunto un accordo. Ti contatterò per dirti le date. Tieniti libero." e si avviò alla porta, aprendola per uscire. Ma la sua uscita ebbe un attimo di incertezza, quando incontrò un'altra figura che si apprestava a bussare. "Uhm... Ciao" disse Liz nervosamente.
"Ciao" disse Sean allusivamente guardando dall'alto al basso la ragazza che gli stava di fronte. Era senza dubbio molto carina. Capelli lunghi scuri e setosi che le ricadevano sulle spalle come una cascata. Indossava una gonna bianca con una maglia color rosa pallido che inavvertitamente accentuava le sue curve. Liz tossì nervosamente: "Sto cercando Max Evans..." cominciò a dire. Max andò subito alla porta non appena sentì la sua voce. Pensava che Sean se ne fosse già andato ed era andato ad assicurarsi che la cena non si stesse bruciando. "Liz..." disse, afferrando velocemente il braccio della ragazza e portandola all'interno dell'appartamento. Sean guardò con interesse la posizione protettiva di Max nel fare entrare Liz. La ragazza, una volta passata la sorpresa, guardò Max con ammirazione e Sean vacillò nel vedere tutta quella dolcezza. Ora tutto aveva un senso. Evans aveva una ragazza, ecco perché si tirava indietro e voleva farla finita. Sean avrebbe scommesso che Liz non sapeva niente del lavoro di Max. Interessante. Sean se ne andò annuendo, chiudendo la porta dietro di sé. Max guardò per un momento la porta chiusa prima di tornare a guardare Liz. "Chi era quello?" chiese, facendo qualche passo verso Max. "Solo qualcuno per cui lavoro" disse Max alzando le spalle. Il modo in cui lo disse, lasciava pochi dubbi sul fatto che quello era un argomento di cui non voleva parlare e Liz lo rispettò. Non era lì per parlare di qualcosa di spiacevole. Lei era lì per trascorrere del tempo con Max. "Okay" disse lei alzando le spalle. Alla sua reazione, Max decise di dirle tutto. Le stava per dire tutta la verità, anche se questo significava perderla. Lei meritava di sapere la verità. Ma poi Liz gli sorrise e gli andò incontro. Sentirla abbracciata a lui era così perfetto che Max non riuscì a dirle niente. Non ancora. Voleva avere ancora un notte perfetta insieme a lei. La strinse ancora di più a sé e pensò che tutto avrebbe funzionato. Che tutto sarebbe andato a posto.

"Sei qui." disse Max con un sorriso e stancandosi leggermente dal loro abbraccio per vedere il bel viso di Liz.
Liz ricambiò il sorriso e ridacchiando dolcemente confermò: "Sono qui" poi riprese: "Allora... cos'hai intenzione di fare con me?" il suo sorriso divenne allusivo, prendendo Max un po' in contro piede. Si inclinò verso di lei rubandole un piccolo bacio prima di rispondere: "Ti darò da mangiare." le disse. Liz rise: "Suona bene." Max le prese la mano e la condusse in cucina. La fece sedere al tavolo e Liz lo guardò accendere tutte le candele sparse per la stanza. Poi Max sparì per qualche istante, e quando riapparve con un sorriso le servì la cena. Gli occhi di Liz si illuminarono di gioia, non riusciva a credere a tutto il lavoro che Max aveva fatto. Max stava per mettere in tavola due piatti quando Liz gli diede un'occhiata interrogativa seguita da un sospiro di delusione: "Credevo che TU mi avresti dato da mangiare" gli disse facendo il broncio. Max ridacchiò. Le si avvicinò e la fece alzare dalla sedia e prendendo il suo posto, la fece sedere in braccio a lui. "Credo che riuscirò a sistemare le cose." Liz, che rimase leggermente sorpresa dalla pronta reazione di Max, era più che soddisfatta ed eccitata da questa nuova situazione. La serata stava sicuramente cominciando nella giusta direzione. Cominciarono a mangiare. Max scelse di usare i bastoncini cinesi che aveva disposto sulla tavola e con quelli portò un po' di cibo nella bocca di Liz, che accettò volentieri il boccone, raccogliendo poi con lingua un chicco di riso rimasto sulle labbra. Max deglutì a fatica, guardando, rapito dall'incanto, quando gli occhi di Liz si chiusero brevemente mentre masticava. Quando gli occhi di lei si riaprirono, incontrarono i suoi e sorrise: "Sei un bravo cuoco, Max. Credo che dovrò tenerti sempre intorno." scherzò. "La pensi così, eh?" Liz annuì, mordicchiandosi il labbro inferiore. La cena fu un esame di auto controllo per Max. Liz era così stupefacente da guardare e lui non riusciva a riprendersi da quanto era bella. A parte qualche bacio rubato tra un boccone e l'altro, riuscirono a finire la cena, facendo a turni per imboccarsi. Come per un tacito accordo cercarono di prendere le cose a cuor leggero, sapendo entrambe che se non l'avessero fatto, avrebbe perso subito il controllo. Avevano quasi finito e Max fu sollevato del fatto che Liz non si fosse accorta di quanto fosse eccitato da tutta quella esperienza. Le stava dando l'ultimo boccone quando lei spostò il sedere contro il suo grembo. Il movimento fu molto leggero, ma attraversò il corpo di Max con la conseguenza che il ragazzo perse la presa sui bastoncini. Il risultato fu che la maglia di Liz era piena di riso e verdure. "Oh mio Dio, Liz... mi dispiace tanto." esclamò Max che immediatamente prese un tovagliolo e cominciò ad aiutarla a pulirsi, ma dovette fermarsi quando la sua mano sfiorò un seno. A questo contatto così intimo, gli occhi di Max guardarono istantaneamente quelli di Liz. Rimasero a guardarsi per un attimo, gli occhi di entrambe riflettevano il loro crescente desiderio. Max sapeva che se l'avesse baciata ora, non avrebbe più voluto fermarsi. Doveva toccarla e per una volta stava per farlo...Ma Liz fu la prima a tirarsi indietro, decidendo per lui. "Uhm... dovrei pulire la macchia… così non rimarrà nulla." disse e lasciò che i capelli le scivolassero davanti al viso, facendo da tenda al suo rossore di imbarazzo e di desiderio.
Max l'aiutò ad alzarsi e le mostrò dov'era il bagno. Appena la porta si chiuse, Max crollò su di una sedia nella sala da pranzo prendendosi la testa fra le mani. Liz Parker sarebbe stata la sua morte e lei non aveva la minima idea di quello che gli stava facendo. Liz stava combattendo la sua battaglia. La cena era stata incredibilmente eccitante. Non sapeva il perché, ma c'era stato qualcosa nel modo in cui Max continuava a guardarla, come se la stesse divorando con gli occhi. Le aveva causato un fremito dentro, animato sensazioni e sentimenti che non aveva mai provato prima. La impaurivano leggermente, ma allo stesso tempo ma gli piacevano. Si tolse la maglia e cercò di pulire la macchia. Le ci volle un po', ma alla fine riuscì a toglierla. Il solo problema era che ora la maglia era quasi completamente bagnata. Non era sicura su cosa fare, non poteva certo trascorrere il resto della serata solo con il corpetto che aveva indossato sotto la maglia. Per quello che copriva, poteva andare anche in giro in topless. Questo era stato un parte dell'acquisto di Maria di qualche ora prima. Maria aveva detto che un indumento intimo trasparente sarebbe stato perfetto perché era sexy e rivelava quanto bastava. Liz dubitava seriamente dell'ultima parte, indossava questo corpetto trasparente color carne e il colore scuro dei suoi capezzoli risaltava da sotto il tessuto. Liz sospirò perchè questo era proprio quello che aveva chiesto. E aveva anche messo una cintura intonata. Non le era neanche passato per la testa che la ragione per cui Max avrebbe visto la sua biancheria intima sarebbe stata una macchia. Questo non era esattamente romantico.
Fece un respiro profondo e decise che, a parte il suo nervosismo, non poteva lasciare Max da solo ad aspettarla tutta la notte. E poi voleva che le cose andassero oltre. La testa di Max si alzò rapidamente non appena udì la porta del bagno aprirsi e spuntò la testa di Liz: "Max... uhm pensi di avere una maglietta da prestarmi?" chiese dolcemente. "Uh… sicuro, solo un secondo. Vado a cercare qualcosa." Andò in camera da letto e si avvicinò all'armadio. Tirò fuori molte magliette rimettendole poi tutte dentro, erano troppo grandi per Liz. Dopo un momento, finalmente trovò una vecchia maglietta del liceo. A lui non andava più bene, ma per qualche ragione l'aveva conservata. L'afferrò e poi bussò alla porta del bagno, che si aprì appena. "Ti ho trovato qualcosa" disse." La porta si aprì un po' di più la mano di Liz fuoriuscì dalla fessura. "Grazie" gli disse. La porta si richiuse ed un minuto dopo tornò ad aprirsi e Liz uscì. La maglietta era ancora troppo grande per Liz, tanto che sembrava farle da abito. Max riusciva a malapena a vederle la gonna perché il bordo della maglietta era lungo. Liz vide cosa Max stava guardando e sorrise: "Non il è il massimo della moda, ma… funziona" gli disse. Max sorrise e le allungò la mano. Le candele nella stanza erano tutte accese, brillando vivacemente quando Max la condusse al centro della stanza. La mise proprio al centro e le disse di rimanere lì, mentre lui si allontanò verso il piccolo stereo che teneva sopra alla TV. Subito la musica riempì il piccolo appartamento. "Posso avere questo ballo?" chiese Max teatralmente. "Oh... certamente" rispose Liz sorridendo mentre Max la sospingeva fra le sue braccia attendendo la sua risposta. La musica suonava e Max la fece danzare attorno alla stanza facendola ridere con la sua allegria. Era bellissimo stare così, godendo solo della loro reciproca compagnia senza interruzioni. Liz amava ogni momento che trascorreva con Max. Lui le faceva sembrare migliore ogni cosa. Max non riusciva a credere a quanto fosse fortunato a stare con Liz anche solo in quel modo. Liz era talmente incredibile che sapeva di non meritarla.
Ballarono per molto, non facendo attenzione alle canzoni, solo pensando a loro e a come era bello abbracciare ed essere abbracciati. Ma quasi subito l'umore cambiò. L'allegria cominciò a trasformarsi in un qualcosa di serio. Max era rapito dalle emozioni degli occhi di Liz ed istintivamente se l'avvicinò di più, stringendola più forte. Le braccia di Liz si strinsero di più attorno a Max mentre la musica riempiva la stanza. Liz fece un respiro profondo, cercando di calmare il battito del suo cuore, ma il respiro lo fece solo battere ancora più forte perché aveva respirato il profumo di Max. Dio… era così… incredibile. Poteva a malapena credere che lui la volesse. Max stava sperimentando la stessa cosa. I suoi sensi erano quasi sovraccarichi con il profumo e la sensazione di Liz che lo circondavano. Il suo corpo, che aveva cercato di tenere controllato per tutta la sera, ormai non gli dava più ascolto e stava reagendo a tutto quello che riguardava Liz. Si allontanarono entrambe nello stesso momento, nessuno dei due era più capace di trattenersi oltre. Le loro bocche si incontrarono immediatamente. Il bacio fu dolce e gentile nonostante il desiderio che entrambe provavano, ma presto si approfondì e subito i loro corpi si ritrovarono pressati l'uno all'altro, ormai non danzavano più. Liz sentì cedere le ginocchia quando le labbra di Max lasciarono le sue per tracciare soffici baci lungo la sua guancia e poi lungo il morbido collo. Era fantastico. Era come se il suo tocco stimolasse cellule nervose che Liz non sapeva nemmeno di avere. Si sentiva viva e allo stesso tempo si sentiva annullata. "Max... forse dovremmo sdraiarci." suggerì, cercando di respirare. Max si allontanò appena un po' ed annuì brevemente. Liz trattenne il respiro quando lo guardò negli occhi. Erano diventati scuri e non riusciva quasi a definire le emozioni che vi leggeva. Un momento dopo erano là, sul divano, continuando a baciarsi. Le mani di Liz cominciarono a vagare. Riusciva a sentire i muscoli tesi sotto la sua maglia. Ma non era sufficiente, lei voleva vederli e toccarli senza la barriera degli abiti. "Max..." boccheggiò tra baci infiammati, "…puoi toglierti la maglia?" Max fermò il suo assalto, deglutendo a fatica prima di annuire. Armeggiò per un attimo prima che il suo cervello raggiungesse il resto del suo corpo. Alzò velocemente la maglia e la portò oltre la sua testa.
Liz assorbì avidamente la vista di Max e del suo magnifico torace. Voleva solo guardarlo... no, lei voleva toccarlo. Max la guardò respirando a fatica mentre lei lo osservava. Poteva vedere la curiosità e il desiderio nei suoi occhi. Poi Liz allungò la sua mano calda e l'appoggio sul petto di Max, toccandolo. Lui trattenne il fiato al contatto. "Sei così bello, Max" sussurrò con timore mentre continuava la sua esplorazione. Le emozioni che fluirono attraverso Max dalle sue carezze gentili erano alquanto travolgenti. Max le lasciò campo libero per un attimo, ma quando le mani di Liz cominciarono a vagare più in basso la fermò. "Io... voglio vederti anch'io, Liz" sussurrò. Liz annuì, facendo un timido sorriso. Le mani di Max andarono velocemente sull'orlo inferiore della maglietta che Liz stava indossando, la sollevò e la tolse. I capelli di Liz ricaddero in disordine sulle sue spalle. Di nuovo Max trattenne il fiato, non preparato a quello che stava vedendo. Liz indossava un corpetto sotto la maglietta che lasciava ben poco all'immaginazione. Max poteva vedere le curve dei suoi seni, poteva vedere come si muovevano ad ogni respiro che Liz faceva, e il colore scuro dei capezzoli risaltava attraverso il tessuto. Oh... Dio. Max sapeva di essere perso. Liz era così bella. Max avrebbe voluto che succedessero molte cose tutte in una volta sola, ma era così insicuro su cosa fare che fece l'unica cosa di cui era veramente convinto. La baciò. E in quel bacio Max fece convergere tutto quello che stava provando; quanto l'adorava e quanto teneva a lei, quanto la voleva. Liz ricambiò il bacio e si mise in una posizione più confortevole, sdraiandosi sul divano e lasciando Max sopra di lei. Le labbra di Max erano letali e Liz lo sapeva bene. Le facevano venire le vertigini, le facevano pensare al modo in cui si sentiva, non voleva nient'altro al mondo se non lui. Liz era senza fiato quando le labbra di Max si allontanarono dalle sue, per iniziare l'esplorazione della pelle che era stata appena scoperta. La sua bocca sfiorò il collo di Liz, soffermandosi brevemente per succhiare la pelle dove pulsava il suo cuore e, mentre lo faceva, le mani di Max la stavano toccando in un modo che nessuno aveva mai fatto prima. Molto lentamente Max cominciò la sua carezza, cominciando dai fianchi e muovendosi verso l'alto, raggiungendo lo stomaco e proseguendo ancora oltre. Max riusciva a sentire la pelle di Liz sotto il tessuto sottile del corpetto. Il piacere di Liz aumentò quando le dita di Max sfiorarono la cassa toracica ed istintivamente si inarcò per il desiderio di sentirlo più vicino. Liz si lasciò sfuggire un leggero ansimo quando la mano di Max le sfiorò il seno. E di nuovo la bocca di Max era sulla sua, sollecitandola con la lingua ad aprirsi a lui. Lei accolse la sua richiesta e le loro lingue si incontrarono, duellando fieramente. Le calde dita di Max sfiorarono nuovamente il seno di Liz, questa volta prolungando il contatto e Liz gemette durante il bacio. Sembrava che lui volesse stuzzicarla e lei non voleva essere stuzzicata, voleva solo sentire il suo tocco su di lei, come aveva immaginato fin da quando si erano conosciuti. Liz aveva paura che Max si potesse fermare, così spostò la sua mano che era rimasta sulla schiena di lui, prese la mano di Max nella sua e l'appoggiò in modo che racchiudesse completamente il suo seno. Max interruppe il bacio e la guardò. Le labbra di Liz erano ardenti, gli occhi chiusi e i capelli in disordine. Era perfetta. Poi guardò la sua mano. Il seno Liz si adattava perfettamente al suo palmo, come se lei fosse stata fatta per essere toccata e amata da lui. "Oh Max…" gemette quando lui massaggiò la soffice e docile carne appena scoperta. Liz era così ricettiva alle sue carezze. Ogni tocco suscitava un gemito o un sospiro dalle sue labbra. Era come se non fosse mai stata toccata così prima d'ora. Attraverso la nebbia di desiderio, Max registrò il suo pensiero. Liz non era mai stata toccata così prima. Questo era tutto nuovo per lei. Respirando a fatica, Max prese la sua decisione, anche se a malavoglia. Interruppe il bacio, alzandosi lentamente da lei e sostenendo il suo peso sugl'avambracci. "Cosa c'è… che non va?" chiese Liz senza fiato. "Noi... dobbiamo... rallentare." disse Max. "Perchè?" Perchè? Per un momento, continuando a guardarla, Max fu insicuro. Negli occhi di Liz vide incertezza e insicurezza, ma ricordò. Anche se il suo corpo era pronto, il cuore di Max continuava a dirgli che stava andando troppo veloce. Appoggiò la fronte contro quella di Liz per un momento, cercando di recuperare il fiato. Poi si rialzò, baciandola leggermente sulle tempie. Liz lo guardò confusa ed improvvisamente timida. "Ho fatto..." cominciò a dire. "No... NO... Io stavo solo pensando che dovremmo rallentare. Non abbiamo bisogno di affrettare le cose tra di noi, Liz. Ho progettato di trascorrere molte notti con te in futuro. Non dobbiamo affrettare la parte fisica. Mi capisci?" "Non sono io, allora?" chiese. Max scosse la testa con sicurezza: "No... Tu... tu sei bellissima e magnifica e incredibilmente sexy. Non vorrei altro che andare avanti, ma... voglio che le cose proseguano naturalmente non appena ci conosceremo meglio. Voglio che arriviamo al punto in cui non ci siano segreti tra di noi, dove sai cosa sto pensando e io so cosa tu stai pensando. E quando saremo completamente in sintonia, quando niente e nessuno potrà intromettersi tra di noi... allora faremo l'amore e sarà stupefacente." Quando finì la frase, la voce di Max era poco più che un sussurro. Alle parole di Max, Liz sentì le lacrime affacciarsi agli occhi. Era un testamento a come lui teneva a lei, e stava rallentando la parte fisica della loro relazione. Per Liz era tutto così nuovo ed era così grata a Max per essere così meraviglioso e comprensivo. Liz gli sorrise: "Credo che questo significhi che dovremmo passare insieme più tempo possibile. Voglio conoscerti, Max. Voglio sapere tutto di te." Max sorrise e le diede un breve bacio. "Anch'io. Anch'io voglio che tu mi conosca, che tu sappia tutto."


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