FanFiction - Nel bisogno

 "NEL BISOGNO"
tradotta da Taty

Riassunto: Liz Parker è una ingenua studentessa diplomata che non ha mai avuto un fidanzato. Le sue amiche cercano di farle un favore per il suo 23esimo compleanno ed affittano un accompagnatore come suo appuntamento per la serata. Il resto… dovete leggerlo da voi!

Traduttrice: Taty

Titolo originale: In need

Autrice: CarenicoleIQ

Fonte: www.roswellfanatics.net

Capitolo 1

"Pensi che sia davvero necessario?" Liz Parker chiese alle sue migliori amiche ad alta voce, cercando di farsi sentire attraverso il rumore dell'asciugacapelli. Guardò nello specchio mentre Isabel e Maria sorridevano ed annuivano energicamente. Era il suo ventitreesimo compleanno e loro erano determinate a far sì che fosse il più memorabile di tutti. Questo significava andare tutte fuori. Isabel e Maria avevano trovato Liz al lavoro nel suo laboratorio di ricerche e l'avevano rapita nel primo pomeriggio. Dopo averla portata a pranzo, erano andate tutte e tre a fare shopping, forzando Liz a provare un abito dopo l'altro finchè Isabel non dichiarò che aveva trovato quello perfetto. Maria ed Isabel non avevano nemmeno lasciato che Liz lo vedesse, gliel'avevano solo fatto provare. L'unica tregua di Liz fu il bagno profumato che le amiche le fecero fare. Rimase immersa nell'acqua calda per quasi un'ora prima che Maria colpisse la porta, dicendole di depilarsi le gambe e lavarsi i capelli. Ora Liz stava seduta su di una sedia di fronte alla sua toletta, guardando nervosamente le amiche mentre le asciugavano i capelli e la valutavano. Liz poteva praticamente vedere le parole scritte sulle lori fronti. Lei amava le sue amiche, ma credeva che non sarebbe mai stata affascinante o trendy come loro. Lei non si era mai presa cura dei suoi capelli o del trucco, aveva sempre voluto essere una scienziata. Loro, però, avevano altri piani per lei.

"Liz… smettila di guardare come se tutto questo fosse penoso…" comandò Isabel. "…vogliamo solo che tu oggi ti diverta. Specialmente stasera." Prima che Liz potesse fare qualche domanda ad Isabel, Maria prese il controllo della situazione.
"Okay, ecco il piano. Mentre io lavoro sui tuoi capelli, Isabel si occuperà del tuo trucco. Poi… dopo che avremo finito, tu andrai in camera tua ed indosserai lo splendido abito che abbiamo comprato oggi. Poi, stasera, andremo tutti fuori per festeggiare il tuo compleanno. Ti piacerà. Ti divertirai." Liz vide lo sguardo di speranza negli occhi delle amiche e decise: che diavolo, compi 23 anni solo una volta nella vita. Almeno cerca di divertirti. "Allora… cosa faremo esattamente stasera?" trovò il coraggio di chiedere. Maria la portò lontana dallo specchio ed ora le stava di fronte, prendendo alcune ciocche di capelli della chioma color cioccolato di Liz ed avvolgendole sul ferro per arricciare i capelli. Isabel era nell'altra stanza per fare… qualcosa. "Stavamo pensando di andare a cena e poi forse a ballare." disse Maria. "Chi altro verrà? Avete invitato Michael ed Alex?" chiese Liz. Aveva supposto che parte della serata avrebbe incluso anche i fidanzati di Maria ed Isabel. Erano diventati tutti buoni amici, visto che le ragazze avevano deciso di divedere un appartamento. "Uhm… sì." disse Maria distrattamente. "Isabel… vieni qui," gridò alla ragazza ed Isabel arrivò correndo.
"Che c'è?" chiese, leggermente senza fiato. "Stavo pensando di raccoglierle i capelli. Cosa ne pensi?" 
Isabel studiò Liz da vicino per un momento prima di annuire e, mettendosi a sorridere, disse: "Sarebbe perfetto." 

Un'ora dopo, entrambe le ragazze stavano di fronte a Liz, bloccando la sua vista allo specchio. Era pronta. I suoi capelli erano stati raccolti in cima alla sua testa, lasciando che qualche ciocca scendesse qua e là. Il suo trucco era minimo ma impeccabile grazie ad Isabel. E il suo abito… il suo abito era mozzafiato. Aderiva alle curve di Liz, enfatizzando la sua figura graziosa. Il colore, un borgogna scuro, metteva in risalto il colore della sua pelle scura e liscia. Era davvero sbalorditiva. "Oh…Liz, sei incredibile." disse Isabel. "Davvero, sei incredibile." Liz si sentì arrossire al complimento diventando sempre più nervosa. Ora voleva solo vedersi allo specchio. Doveva vedersi. Maria ed Isabel si fecero da parte, permettendo a Liz di vedersi per la prima volta dopo ore. Ansimò appena si vide nello specchio. Non riusciva a credere a quello che vedeva. Lei, Liz Parker, straordinaria in scienze, era bellissima. Non poteva negarlo. Isabel e Maria aveva lavorato sui suoi capelli marroni fino a farli diventare dei boccoli di seta. E nel suo complesso lei era perfetta. Non aveva niente a che fare con le solite cose che era abituata a portare in laboratorio. La sua pelle era radiosa e i suoi occhi erano luminosi e scintillanti. E il suo abito… la faceva sembrare come una stella e sexy. Liz non potè fare a meno di lasciare formare sul suo viso un largo sorriso. "Ragazze, l'avete davvero fatto voi stesse? Grazie. Grazie mille per aver fatto questo, per avermi fatto prendere il tempo per divertirmi. Questo significa tanto per me." Liz si entusiasmò girandosi verso le sue amiche. Fino a quando realizzò che lei era l'unica ad essere pronta per la loro serata.
"A che ora usciamo? Non dovete cambiarvi, ragazze?" chiese. "Beh, vedi Liz, c'è qualcosa che abbiamo dimenticato di dirti." cominciò Maria. Il campanello della porta dell'appartamento suonò, indicando l'arrivo di qualcuno. "Isabel… puoi spiegarle mentre vado ad aprire la porta?" disse Maria e velocemente uscì dalla stanza. Liz alzò le sopracciglia in modo dubbioso, aspettando una risposta a quella che credeva fosse una facile domanda. "Uhm… Liz," cominciò tentennante Isabel, "Maria ed io non ci uniremo a te stasera…"

Max Evans era in piedi fuori dalla porta dell'appartamento 118. Aveva appena suonato e stava per bussare quando la porta si aprì, rivelando una ragazza bionda veramente carina. Sembrava sulla ventina d'anni. Non esattamente nella norma per le sue clienti. "Salve!" disse vivacemente. "Sei tu Max Evans?" chiese. Lui annuì e sorrise. "Sì. E tu devi essere Liz." Lei scosse la testa e lo spinse indietro vicino alla porta completamente dietro di lei. "No, ascolta, probabilmente dovrei spiegarti qualcosa. Liz… lei, uh, lei non sa nulla riguardo a questa sera. La mia amica ed io abbiamo progettato tutto questo per lei. Vedi, lei non esce quasi mai. Infatti, non ha mai avuto un appuntamento in tutta la sua vita. Così, per il suo compleanno, abbiamo pensato che avremmo potuto regalarle questa esperienza. Così questo è quanto, vogliamo che questa serata sia un appuntamento al buio. Tu porti fuori Liz e la fai divertire, okay? Trattala come una regina. Corteggiala… fai che i suoi sogni diventino realtà…" Max la interruppe. "Ascolta, ehm…?" "Maria, sono Maria Deluca" "Ascolta, Maria, io non sono... quel tipo di ragazzo, okay. Io accompagno fuori le clienti in modo che loro abbiano compagnia per la serata. Io non… faccio servizi extra" cercò di spiegare Max. "OH! NO! Non era quello che intendevo. Volevo solo dire… che potresti darle il bacio della buonanotte. Niente di che, solo un bacetto sulle labbra. Lei ha 23 anni e non è mai stata baciata. Ha bisogno di imparare a vivere un pochino e non mi aspetto assolutamente che succeda altro, anche perché altrimenti ci sarebbe un sacco da pagare. Lei ha bisogno di iniziare lentamente." Max cercò di non ridere del suo stesso imbarazzo e dell'espressione sul viso di Maria. Quella ragazza era certamente divertente.
"Okay, ora che tutto è a posto, questo è il denaro per la serata e per il tuo pagamento. Grazie mille per quello che fai e ti prego di non dire a Liz che ti abbiamo assunto. Potrebbe darle un'idea sbagliata" disse Maria allungandogli una busta piena di denaro. "Penso di potermela cavare." assicurò Max. "Bene. Ora spetta qui. Vado a vedere se Liz è pronta."

Nel frattempo, Isabel stava dicendo a Liz "dell'appuntamento al buio", quando Maria tornò all'interno dell'appartamento.
Max rimase in piedi là, guardando di nuovo la porta. Scossò la testa. Non gli piaceva per niente questo lavoro. Le donne erano carine, la maggior parte delle volte. Loro erano solamente sole e cercavano la compagnia di qualcuno. Ma Max odiava essere assunto per essere il loro appuntamento. Solitamente le donne avevano il doppio della sua età e dopo un paio di drink, cercavano di rivivere gli anni della loro gioventù e cercavano di impadronirsi di lui. Diversamente da alcuni uomini con cui lavorava, Max non le aveva mai lasciate fare. Lui parlava con loro e le ascoltava. Alla fine questo era quello che volevano realmente, qualcuno che le ascoltasse, ma ugualmente odiava questo lavoro. Se non avesse avuto un così disperato bisogno di soldi, non gli sarebbe interessato, ma suo padre era morto di cancro, lasciando una montagna di conti ospedalieri da pagare e questa era l'unica via che Max aveva trovato per saldare tutto e finire il college. Stava ricordando mentalmente a sé stesso che aveva quasi finito. Solo ancora un paio di mesi e le fatture sarebbero state pagate e poi avrebbe potuto concentrarsi completamente sugli studi, dimenticandosi di questo lavoro.
La sua mente vagò per un attimo a quella serata, cercando di pensare a cosa avrebbe potuto fare con quella ragazza. Avrebbe dovuto cambiare i suoi piani. Lei era indubbiamente più giovane delle sue clienti abituali e non gli sarebbero piaciute le stesse cose. Stava per usare il suo telefono cellulare per cancellare la prenotazione che aveva fatto, quando la porta dell'appartamento si aprì. Maria lo introdusse in casa e lo fece accomodare sul divano.

"Liz… vieni, farai tardi per la cena," gridò Maria.Max guardò mentre un'altra ragazza bionda, più alta di Maria, uscì dalla camera da letto, praticamente trascinando qualcuno con lei. Spinse la persona che era dietro di lei verso Max e poi fece qualche passo indietro. Max non riusciva a credere ai propri occhi. La ragazza di fronte a lui era come una visione. Non aveva mai visto nessuna così bella prima d'ora. Era di statura media e snella con capelli marrone scuri e la carnagione olivastra. Max era completamente ipnotizzato da lei. Sapeva di dover dire qualcosa… qualsiasi cosa, ma era troppo distratto dal modo in cui lei si stava mordicchiando il labbro inferiore. "Uhm…" fu tutto quello che Max riuscì a dire.
"Ciao" disse finalmente Liz. La sua voce fu più uno squittio che altro. Era così sbigottita da quel ragazzo avvenente di fronte a lei che riusciva a stento a formare un pensiero coerente. Quando Isabel le aveva detto che l'intera cosa era stata progettata per un appuntamento, avrebbe voluto piangere per come sembrava crudele tutta questa faccenda. Il suo compleanno non doveva essere il suo primo appuntamento, un appuntamento al buio. Ma questo non se l'aspettava proprio. Come avevano fatto le sua amiche a trovare quel magnifico esemplare di uomo, non l'avrebbe mai saputo.
"Liz… è… è un piacere conoscerti finalmente. Sono Max Evans. Maria mi ha detto così tanto di te che non potevo più aspettare a conoscerti di persona. So che questo è imbarazzante, ma… mi piacerebbe davvero portarti fuori questa sera per il tuo compleanno e ti prometto che ci divertiremo." le disse sinceramente. Max non aveva mai dato tanto significato a quelle parole in tutta la sua vita come in quel momento. Voleva veramente portare fuori quella ragazza e mostrarle realmente come era possibile divertirsi. Il nervosismo di Liz cominciò a dissiparsi quando vide il suo viso impaziente. I suoi caldi occhi ambrati l'attirarono e lei seppe, sentendo le sue parole, che sarebbe stata una bella serata. "Okay, andiamo allora." disse dolcemente. Offrì a Max un timido sorriso che venne ricambiato e poi lui prese la mano di lei, conducendola fuori dalla porta.

Isabel e Maria guardarono i due uscire e si lasciarono scappare un sospiro di sollievo. "Non riesco a credere che ce l'abbiamo fatta". disse Maria. "Lo so… ma hai visto lo sguardo di Liz? Le è bastata un'occhiata verso di lui ed è rimasta stregata. Non voglio proprio essere la persona che le dirà che era tutto progettato, che noi abbiamo pagato quel ragazzo perché la portasse fuori. In più… se non le diciamo niente e a lei piacesse Max e si divertissero, le si spezzerà il cuore quando lui non la chiamerà per uscire di nuovo. Inizio a credere che sia stato tutto un errore." disse Isabel, lasciandosi cadere sul divano. "Non è certo colpa mia se il ragazzo è un Adone. Pensavo seriamente che lui fosse un ragazzo normale e che ci saremmo fatte tutte delle grosse risate dopo. Ma ora... Ad ogni modo, non dobbiamo preoccuparci. Max mi è sembrato, beh, mi è sembrato stregato anche lui." disse Maria con un mezzo sorriso. "Tu credi?" "Ti prego, se lo sguardo eccitato che lui ha dato a lei non dice niente, quei due si saranno impegnati l'un l'altra entro l'anno prossimo."
"Come vuoi Maria. Sei così divertente a volte." disse Isabel con una risata. "Forza, chiamiamo i nostri uomini e vediamo cosa stanno facendo" rispose Maria. Sapeva che avevano bisogno di una distrazione mentre aspettavano che Liz ritornasse dal suo primo appuntamento.

Max non riusciva a credere a quanto, improvvisamente, fosse diventato nervoso. Santo cielo, uno sguardo a Liz ed era diventato uno stupido balbettante. Era come se avesse di nuovo 16 anni, di nuovo al suo primo appuntamento. Si sentiva realmente come se fosse al suo primo appuntamento. Ironicamente, lui faceva questo lavoro per vivere e non era mai stato nervoso. Naturalmente c'era una grossa differenza tra le donne che lo assumevano per la sua compagnia e Liz Parker. Liz Parker era riuscita a farlo diventare un ammasso di poltiglia nei primi cinque minuti e tutto quello che lei aveva dovuto fare era stato prendere la mano che lui gli offriva. Sapeva, senza ombra di dubbio, che si trovava in un grosso guaio. Prima che la serata avesse termine, i limiti sarebbero stati irrevocabilmente trapassati e le cose per lui stavano cambiando. Ma non gli importava nulla, anzi diede il benvenuto a quel cambiamento. Liz guardò timidamente Max con la coda dell'occhio. Si stava ancora meravigliando di quanto fosse attraente il ragazzo che sedeva nel posto dell'autista di fianco a lei. Avrebbe potuto studiarlo un po' meglio qui, in macchina, mentre lui guidava. Aveva decisamente un profilo piacevole. Un naso perfettamente diritto ed una mascella forte. I piani del suo viso si univano simmetricamente in un modo che risultava molto più che interessante. Gli occhi di Liz si soffermarono sulle sue labbra. Si ritrovò a pensare per la prima volta in tanto tempo come sarebbe stato baciare un ragazzo. Più specificatamente, come sarebbe stato baciare questo ragazzo. Forse, se stasera fosse andato tutto bene, lo avrebbe scoperto. Il pensiero fu sufficiente per farle riempire lo stomaco con una folata di farfalle nervose. "Spero ti piaccia la cucina italiana perché abbiamo una prenotazione da Santini, in Haymarket" le disse Max. "Non ci sono mai stata prima. Sono sicura che sarà stupendo" rispose Liz. Lui riusciva praticamente a sentire il suo sorriso. Max si sforzò di tenere gli occhi sulla strada. Il desiderio di girare la testa e guardare Liz era veramente grande. Disse a sé stesso che se avesse avuto il piacere di guardarla, probabilmente non avrebbe sentito la sua voce. "Liz, perché non mi parli un po' più di te," suggerì nell'intento di farla parlare. "Beh, non sono così interessante. Inoltre…" disse con una risata, "…sono sicura che Maria ti ha già parlato abbastanza di me." disse Liz. "Sono sicuro che ci sono ancora un sacco di cose che puoi dirmi di te che io ancora non conosco. E sono assolutamente sicuro che nessuna di quelle cose sia noiosa." Erano fermi ad un semaforo quando Max parlò e finalmente fu in grado di guardarla. Fu leggermente sorpreso nel trovarla a guardarlo direttamente. I loro occhi di incontrarono e nessuno dei due riusciva a guardare da un'altra parte. Erano come intrappolati nei lori sguardi.
Il suono di un clacson di un auto dietro di loro li risvegliò entrambe. Max diede uno sguardo dietro di lui e poi di nuovo avanti, vedendo finalmente che la luce del semaforo era verde. Nessuno di loro disse una parola fino a quando arrivarono al ristorante. Max aiutò Liz ad uscire dall'auto, di nuovo le prese la mano e la condusse all'interno del ristorante. Quando furono portati al loro tavolo, lui fece fatica a rilasciare la presa su di lei, ma alla fine si sedettero.

Persero un po' di tempo a consultare il menu, entrambi consci l'uno dell'altra. Liz continuava a lanciare occhiate furtive a Max da sopra il menu. Una volta lui catturò il suo sguardo e lei piegò la testa, mordendosi il labbro. Max dovette sforzarsi di guardare altrove. Non riusciva a capire perché quel semplice gesto aveva mosso una tale reazione in lui. Finalmente arrivò il cameriere per prendere le loro ordinazioni, portando effettivamente via lo scudo che entrambi stavano usando. Così ora sedevano lì, guardandosi l'un l'altra. Quando Liz realizzò che lo stava fissando apertamente, sentì le guance arrossarsi con il suo imbarazzo. Non c'era da stupirsi, lei non aveva mai avuto un appuntamento ed agiva come una teenager quando incontrava i ragazzi. Liz si schiarì la voce nervosamente. "Max... perché non mi parli un po' di te. Uhm... Io non so nulla di te e mi piacerebbe sapere qualcosa" ammise. Max sorrise. "Beh, ho 24 anni. Sto finendo il mio ultimo semestre qui e l'UNM (N.d.T. probabilmente un corso di studi, un master o cose simili). Sono originario di Albuquerque quindi non sono andato molto lontano da casa. Sto per laurearmi in Tecnologia Medica, con specializzazione forense. Spero, dopo essermi laureato questo semestre, di iniziare subito a lavorare." Quando ebbe terminato il viso di Liz si illuminò ed i suoi occhi cominciarono a brillare. Un largo sorriso apparve sulle labbra della ragazza e Max pensò di non aver mai visto nessuna così bella in tutta la sua vita. "Davvero? Questo è incredibile. E' quasi la stessa cosa che ho fatto io, solo che invece della laurea in Tecnologia Medica, io ho una laurea in Chimica. Ora sto lavorando al Master in Forense." Max era quasi senza parole. Avevano cominciato questa conversazione solo da 5 minuti ed avevano già trovato i loro maggiori comuni interessi. Non poteva essere solo una coincidenza. "E' incredibile" disse Max. "A che punto sei? Quanto tempo hai ancora prima di aver finito?" Liz sorrise. "Ero sicura che Maria ti avesse già detto tutto di questo." riflettè. "Beh... C'è qualcosa che devo ammettere." Max stava per dirle tutta la verità. O comunque la maggior parte di essa. Al diavolo ciò che Maria gli aveva detto. Poteva definitivamente vedere che questo appuntamento stava diventando qualcosa di più, e non voleva cominciare con una bugia. Prima che potesse continuare con la sua spiegazione, il cameriere li interruppe portandogli i loro drinks. Liz diede un sorso al suo bicchiere e poi guardò Max con aria di attesa, aspettando che lui finisse quanto stava dicendo. "Beh, uhm, Maria e l'altra tua amica hanno progettato tutto questo. Io non so veramente niente di te. Loro... loro volevano che questo fosse un regalo per te per il tuo compleanno, così hanno fatto questa prenotazione in questo ristorante e si sono prese cura di ogni cosa." Il viso di Liz mostrò disappunto alle sue parole e lui non si era mai sentito così colpevole in tutta la sua vita. Istantaneamente Max rimpianse di aver aperto bocca. Doveva assolutamente fare qualcosa per mantenere il sorriso sulle labbra di lei. Quasi istintivamente raggiunse ed afferrò la sua mano attraverso il tavolo. "Però, devo dirtelo, che dal primo minuto in cui ti ho vista... beh, io non ho mai voluto stare tanto con qualcuno in tutta la mia vita. Sapevo che questa serata sarebbe stata speciale. Così anche se le loro azioni sono state così forvianti e imbarazzanti… sono davvero felice che abbiano fatto quello che hanno fatto. Le parole di Max le causarono i brividi ed un rossore che si espansero su tutta la pelle, cominciando proprio sotto la scollatura del suo abito. Max guardò come la pelle di Liz cambiava nelle varie tonalità del rosa e la sua mente vagava in territori che Liz doveva ancora scoprire. Velocemente Max si ridiede un'aria composta, focalizzandosi ancora una volta sul bellissimo volto di Liz. Ciò che Max aveva detto l'aveva scaldata fin nel profondo. Non aveva mai pensato che qualcuno potesse essere attratto da lei in quel modo. Il modo in cui Max la stava guardando, con... desiderio nei suoi occhi, le fece subito passare l'arrabbiatura con Isabel e Maria. Anche lei era grata che le avessero fatto quel regalo. "Andiamo fuori di qui." disse Liz improvvisamente. Il viso di Max era attonito e deluso e stava per pregarla di dargli un'altra possibilità quando sentì Liz stringergli la mano. I loro occhi si incontrarono e lei parlò di nuovo: "Credo che dovremmo ricominciare di nuovo questa serata. Voglio fare qualcosa che tu avresti scelto per noi, non qualcosa che Maria ed Isabel hanno scelto." "Suona come un'idea fantastica". Max lasciò i soldi sul tavolo per pagare i loro drinks e si alzarono. Con la mano di Liz saldamente attaccata alla sua, lasciarono il ristorante.

Circa due ore dopo, i due erano ancora in Haymarket, ma la loro posizione era leggermente differente. Invece di trovarsi nel lussuoso ristorante Santini, erano in un piccolo bar leggermente affollato. Entrambi si erano considerevolmente rilassati e Max aveva slacciato la cravatta ed aveva sbottonato il colletto della camicia, prendendo il vantaggio dell'idea che doveva essere una serata perfetta. Così, invece di avere un primo appuntamento perfetto, avevano concentrato la loro attenzione l'uno sull'altra. Liz aveva raccontato molti dettagli di lei mentre mangiavano un cestino di patatine e sorseggiavano una cherry-cola. Max era completamente affascinato da lei. Amava guardarla parlare. Era così vivace, tutto il suo viso si illuminava quando parlava, in special modo quando parlava del suo lavoro. Era ovvio che le piaceva quello che faceva. Era altrettanto passionale anche quando parlava dei suoi amici e della sua famiglia. L'orgoglio e l'amore che Liz provava per quelle persone così vicino a lei era chiaramente evidente. Ad ogni parola, Max si lasciava attrarre sempre più profondamente. Una piccola pausa nella conversazione, li fece trovare seduti fianco a fianco, con il braccio di Max appoggiato allo schienale della sedia di Liz, mentre ascoltavano una band che si stava esibendo nel piccolo palcoscenico del bar. Le loro gambe erano premute insieme per assicurare un qualche tipo di contatto tra di loro senza essere estremamente ovvio, ma Max avrebbe voluto essere in grado di toccarla liberamente. Dopo un paio di canzoni, Max decise che avrebbero dovuto muoversi. Erano quasi le dieci e la notte era ancora giovane. Non voleva che il loro primo appuntamento consistesse solo nello stare seduti in un bar. "Allora... hai qualche idea su cosa fare adesso?" chiese a Liz. Max non aveva realizzato quanto fossero vicini fino a che non girò la testa per guardarla. Nello stesso momento lei si girò per rispondere alla sua domanda e si ritrovarono con i loro nasi a pochi centimetri di distanza. Max potè sentire il suo inatteso respiro e non voleva fare altro che chiudere quella breve distanza tra di loro e baciarla. Si dovette fermare non appena gli tornarono in mente le parole di Maria. Questo era per Liz il primo appuntamento e non era mai stata baciata prima. Le farfalle nello stomaco di Liz tornarono in piena forza ed arrossì al pensiero di Max che la baciava. Era sia sollevata che dispiaciuta quando Max si allontanò, ma lui la stupì lo stesso quando, invece di baciarla, le prese una ciocca di capelli e gliela mise dietro all'orecchio. Non ne era sicura, ma sentì le dita di lui esitare un attimo quando le spostò la ciocca dal suo viso. "Allora... nessuna idea per il seguito della serata?" chiese Max e prese il suo tempo per riappoggiare la mano sul retro della sedia di Liz. Liz si mordicchiò il labbro inferiore, mentre pensava alle varie possibilità per il resto della serata e non si accorse del modo in cui gli occhi di Max erano stati attirati dalla sua bocca. Max non riusciva a riprendersi pensando a quanto fossero piene e morbide le labbra di Liz. Non voleva fare altro che prendere qual labbro che Liz si stava mordicchiando nella sua stessa bocca e... "Cosa ne pensi... del golf?" chiese Liz, interrompendo i suoi pensieri. "Golf?" Max alzò le sopracciglia interrogativamente. Liz accennò con il capo: "Si. Golf in miniatura. C'è un nuovo posto a circa 4 isolati da qui. Credo stiano aperti fino a tardi. Potrebbe essere divertente, non ho mai giocato a golf prima. Potrebbe essere la sera delle prime volte. Cosa ne dici?"
"Perché no, sembra interessante." Max l'avrebbe seguita ovunque.

Il golf si rivelò un'esperienza illuminante. Liz decise che, nel tentativo di far parlare Max, avrebbero giocato con le loro regole, così per ogni colpo sbagliato, ognuno di loro doveva rivelare qualcosa di loro stessi. Ma la cosa si ritorse contro Liz quando scoprì che Max era un buon giocatore. Così, mentre Max rimaneva l'uomo del mistero, Liz era un libro aperto. Al secondo tentativo di lancio all'ultima buca, Liz era ormai a corto di cose da dire e quando mancò di nuovo il colpo, quasi lanciò a terra la mazza per la frustrazione: "Cos'altro posso raccontarti?" chiese a Max. Il ragazzo si strinse nelle spalle: "Dimmi perchè... tu non dai mai appuntamenti. Isabel e Maria mi hanno detto che non esci mai, perchè?"
Liz si sentì arrossire ed alzando le spalle disse: "Non lo so. Nessuno me lo ha mai chiesto." Nel parlare Liz sembrò un po' triste e lui era sicuro che quella domanda aveva portato alla luce molte insicurezze. "Non vedo come possa essere vero" iniziò Max "Non penso di avere mai incontrato nessuna più sorprendente di te" le disse sinceramente. Liz arrossì ancora di più e velocemente si schiarì la voce. "Ora tocca a te" gli disse. Max si posizionò per fare il suo tiro, mentre Liz si spostò verso l'altro lato; accidentalmente Liz urtò contro Max causando il fallimento del suo colpo. Liz guardò e rise. "Ah... ora sei tu a dovermi raccontare qualcosa!" Max annuì: "Cosa ti piacerebbe sapere?" Liz ci pensò per un momento. "Descrivimi il tuo appuntamento perfetto" disse dopo una breve riflessione. La risposta di Max arrivò senza esitazione: "Tu." Si avvicinarono entrambi l'uno all'altra. "Anche tu sei il mio appuntamento perfetto" disse Liz dolcemente. Con questo Max completò la sua idea. Stava per baciarla. E lo avrebbe fatto, se un gruppo di ragazzini chiassosi non li avesse raggiunti.

Si spostarono sull'ultima buca e Liz fece il suo tiro senza mancarlo. Ora era il turno di Max. Non appena egli si fu posizionato per fare il suo tiro, Liz pensò a quanto aveva appena detto. Era stato facile per lei dire che lui era il suo appuntamento perfetto. Lui lo era davvero. Liz non avrebbe mai immaginato di divertirsi così tanto con qualcuno. Ma lui… lui sicuramente aveva avuto appuntamenti migliori di questo. Max era pronto per tirare quando Liz gli fece la sua prossima domanda. "Tu hai molti appuntamenti, Max? Alla sua domanda, Max quasi perse di mano la mazza: "Uhm... alcuni." le rispose. Era una dichiarazione incompleta e si sentì terribile per essere farlso con lei circa il suo lavoro. "Mi dispiace, non sono affari miei..." cominciò a dire Liz. Max la interruppe. "Non devi essere dispiaciuta. Posso onestamente dire che non importa quanti appuntamenti abbia avuto. Nessuno di quelli è stato neanche un decimo memorabile quanto quello di stasera. Per cui ti devo ringraziare... per aver reso memorabile questa serata." Max le prese la mano e guardò il sorriso che si formò sulle labbra di Liz.

Dopo aver restituito le palline e le mazze, Max portò Liz a prendere un gelato e guidò fino all'appartamento della ragazza. Odiava veder finire quella serata, ma Liz aveva detto che aveva del lavoro da fare la mattina seguente e lui non voleva che fosse stata troppo stanca. Liz stava ancora mangiando il gelato quando raggiunsero la porta dell'appartamento. Liz si girò per guardare il viso di Max. Non sopportava l'idea che la serata fosse finita. Era stata così perfetta. Tutto di Max era incredibile. Lui le sorrise ed i suoi occhi si illuminarono e non per la prima volta, Liz si meravigliò nel constatare quanto belli fossero i suoi occhi ambrati. "Mi sono divertita davvero tanto, Max" gli disse dolcemente. Il ragazzo sorrise e si avvicinò di più a lei. "Anch'io. Spero che... non sia stato così terribile passare in questo modo il tuo compleanno. Liz scosse la testa: "No... È stato stupendo." "Mi piacerebbe davvero vederti ancora" disse Max speranzoso. Liz guardò timidamente verso il basso, mordicchiandosi il labbro inferiore. Poi tornò a guardare Max e sorrise: "Mi piacerebbe molto" Max non potè trattenersi oltre. Si inclinò lentamente, trattenendo il fiato quando le sue labbra sfiorarono accuratamente le labbra di Liz. Quando Max si allontanò, capì subito che un solo bacio non era sufficiente. Così, prima che lei avesse il tempo di riaprire gli occhi, lui la baciò nuovamente. Questa volta lasciò che le sue labbra indugiassero di più, crogiolandosi nella morbidezza e nel tocco delle labbra di Liz premute contro le sue. Molto gentilmente persuase Liz a rispondere alle dolci carezze contro la sua bocca. Lei capì immediatamente e quando si separarono, Max era completamente senza fiato. Egli non cercò nemmeno di nascondere il sorriso di soddisfazione che apparve sul suo volto. Poteva vedere quanto Liz fosse stata presa da quel bacio. Liz era in paradiso. Non aveva mai immaginato che un bacio potesse essere così fantastico e stupendo. Quando sentì le labbra di lui sfiorare le sue la prima volta, rimase eccitata e allo stesso tempo delusa. Eccitata perché era anche meglio di quanto avesse sempre immaginato. Delusa perché non era durato abbastanza a lungo. Prima che lei si potesse riprendere da tutto ciò, lui l'aveva baciata di nuovo e questa volta lei lo aveva ricambiato. Liz riusciva ancora a sentire la pressione delle loro labbra e quanto fosse stupendo. Liz non era sicura che il cuore sarebbe mai tornato a battere normalmente. Max stava per gettare al vento tutte le cautele che aveva avuto fino a quel momento, quando un rumore di qualcosa che sgocciolava catturò la sua attenzione. Non voleva che qualcosa sgocciolasse addosso a loro e così si guardò attorno in cerca della fonte di quel rumore. Guardò in basso sul pavimento ed iniziò a ridacchiare quando si rese conto di quanto era successo. "Uh... Liz, tesoro, credo che il tuo gelato si stia sciogliendo." le disse. A Liz, che stava ancora cercando di riguadagnare il controllo sui suoi sensi, ci volle un po' per capire quello che Max le stava dicendo. "Huh... cosa?" mormorò incoerentemente. E poi notò le piccole gocce di gelato alla vaniglia che si stavano formano sul pavimento di legno. "Oh... no!" disse la ragazza. Max rise e si chinò per baciarle teneramente la fronte. "Credo che lo prenderò come un complimento" le disse. Liz si sentì arrossire di nuovo ma rise nonostante il suo imbarazzo. "Credo sia meglio che vada a prendere qualcosa per pulire" disse Liz e stava cominciando ad aprire la porta quando si fermò e si girò di nuovo verso di lui. Si alzò in punta di piedi ed appoggiò le sue labbra contro quelle di Max. Fu così dolce ma così breve che Max non era sicuro che fosse successo. Ma lo sentì fin nella sua anima. "Buona notte Max. Grazie per questo magnifico compleanno" disse dolcemente Liz e con questo la ragazza sparì all'interno dell'appartamento.

Max era un uomo spacciato. Ma così spacciato che quando la porta si riaprì qualche minuto dopo, lui era ancora lì pensando a Liz e a quel bacio. Maria fu la persona che lo riportò alla realtà. Lei era uscita per pulire le gocce di gelato mentre Liz si faceva una doccia veloce. "Max... hai dimenticato qualcosa?" gli chiese. Maria notò la sua espressione leggermente intontita e non potè fare a meno di fare un piccolo sorrisetto compiaciuto. "Sì,… attualmente sì," rispose e mise la mano in tasca della giacca per estrarre la busta piena di denaro che Maria gli aveva dato quella sera stessa. Non li aveva usati. "Voglio ridarti indietro questa. Stasera è stato tutto piacere mio. Non ho bisogno di essere pagato per portare fuori una ragazza come Liz. E mi sento veramente fortunato per averne avuto il privilegio." Max si lasciò dietro una Maria sbalordita. Lei non riusciva a crederci. Max le aveva appena restituito trecento dollari, e non ne aveva toccato neanche uno. Un grosso sorriso apparve sulle labbra di Maria al pensiero di come Liz era apparsa qualche minuto prima. Si... quei due sarebbero stati definitivamente impegnati entro l'anno.


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