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10-10-2006

Incontro su "Paese di legno"
Assessore assente, strali dal convegno
CostaltArte: «Evidente ostilità»

E' stata una intensa giornata di studio sull'edilizia lignea, quella tenutasi sabato scorso a Costalta , seguita da tecnici del settore, studiosi e professionisti, ma anche dai ragazzi delle medie di Santo Stefano, che gli insegnanti di storia dell'arte, scienze e storia hanno accompagnato ad assistere alla mattinata di relazioni dedicata alla storia dell'architettura rurale europea. Organizzato da CostaltArte e dalla Regola di Costalta , il convegno è stato patrocinato dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Belluno, dal Gal Altobellunese, dall'Ordine degli architetti, dalla Fondazione Angelini, dalla Comunità Montana del Comelico e Sappada. Spiccava l'assenza del Comune di San Pietro, che non ha mandato nessun rappresentante del consiglio a presenziare all'incontro, che focalizzava l'attenzione di studiosi e professionisti su una parte del suo territorio. Una anomalia segnalata pubblicamente dai rappresentanti di CostaltArte: «Oltre a non aver mai deliberato un euro di contributo - hanno detto- per la manifestazione "Una statua di legno, in una casa di legno, in una paese di legno" in sette anni di attività di CostaltA rte, l'assenza di qualsiasi membro del consiglio comunale a questo convegno dimostra come l'amministrazione guidata da Silvano Pontil Scala prosegue la sua azione ostile nei confronti del paese di Costalta ». Ma la polemica contro l'ente locale è stata confinata ai margini della interessante giornata di studio, che ha inteso volare alto, offrendo ai convenuti, oltre centocinquanta persone nell'arco delle otto ore di riunione, relazioni di docenti universitari, come Santino Langé e Paolo Bossi del Politecnico di Milano, Davor Salopek, dell'Università di Zagabria, esperti di insediamenti sulle Alpi, come Luigi Dematteis e Michela Mirici Cappa. Nel pomeriggio l'attenzione è stata focalizzata sulla realtà locale, con gli interventi di Alberto Peratoner sulle borgate di Sappada e di Viviana Ferrario sul cambiamento avvenuto a metà del 1800, con l'introduzione in Cadore del rifabbrico in pietra al posto dell'edilizia lignea.
Il paese che più ha resistito a questa innovazione è stato quello di Costalta , che fino a metà del 1900 era ancora quasi interamente costituito da case di legno. Della sessantina di case esistenti nei primi decenni del Novecento, ne sono rimaste una trentina, che costituiscono un patrimonio di storia e cultura architettonica tradizionale. Per salvaguardare e valorizzare questo patrimonio si devono utilizzare le opportunità della legislazione europea e regionale. Su questo aspetto hanno puntualizzato i loro interventi Guido Trento, Max Pachner, Graziano Martini Barzolai per la Regione Veneto e Valerio Piller Roner, presidente della Comunità montana del Comelico e Sappada.
Lucio Eicher Clere

 Il programma del convegno


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"ACCADE A COSTALTA..."


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