Il Gazzettino di Belluno

4-05-2004

Da giorni alcuni strani e incomprensibili manifestini vengono appesi e poi fatti scomparire in Comelico

Messaggi in codice
appesi nelle bacheche

Si annuncia l'arrivo di una "santa". I carabinieri aprono un'inchiesta per cercare di dare una risposta ai molti interrogativi

Strani e incomprensibili messaggi in codice compaiono e scompaiono da alcuni giorni nei territori comunali di Santo Stefano, San Pietro e Sappada. Su un foglio bianco, formato A3, misteriosi mittenti hanno scritto con il carattere arial black: La santa è tornata. Quindici lettere, sufficienti per seminare ovunque dubbi ed interrogativi. Chi mai può aver scritto una frase, apparentemente senza senso? Perché? Verso chi? Cosa o chi sarebbe questa santa che è tornata in Comelico? Per ora la popolazione non può che limitarsi a fare congetture e supposizioni. Il primo manifesto, simile per dimensioni come gli altri ad un'epigrafe, è apparso martedì 27 aprile nella bacheca della centralissima piazza Roma, a San Pietro, nell'area tra la chiesa parrocchiale e Villa Poli. E subito sono partite le ipotesi sugli autori e sull'arcano significato del messaggio. Se molti hanno inteso la frase come un qualcosa di personale, nell'ambito della sfera sentimentale, rivolto magari alla fidanzata fuggita e poi ritornata, altri, invece, sono andati più in là, ricercando una motivazione politica, anche in considerazione dell'avvicinarsi delle elezioni e dell'apertura della campagna elettorale. Attorno a mezzogiorno del giorno seguente, il foglio però era già sparito dalla bacheca sampietrina. Il tempo di trascorrere una notte che qualcuno ha deciso di strapparlo dal pannello dove sono rimaste le sei puntine nuove, quattro blu e due rosse. E con il dissolvimento del foglio tutta la storia sembrava essersi fermata, dando ragione a chi pensava che fosse semplicemente uno scherzo. Ma nell'ultimo fine settimana i misteriosi fogli sono ricomparsi, con un raggio ben più vasto. Gli autori hanno affisso le loro opere d'arte anonime nelle bacheche, per esempio, di Sappada, vicino alla chiesa di Santa Margherita, su un muro lungo la strada provinciale che sale a Costalta , e nel centro di Santo Stefano. Tutti uguali, con la stessa scritta, che chiunque può aver realizzato con un normalissimo computer e una stampante. Pare, comunque, di poter escludere che essa si riferisca ad una questione collegata alla droga. In molti, infatti, ritengono che non avrebbe alcun senso sbandierare ai quattro venti che la roba è tornata, ammesso che in passato sia stata presente e poi sia sparita. Il suo eventuale uso limitato ad una piccola cerchia non giustifica che il messaggio sia messo nelle piazze di mezza vallata. Anzi, ciò sarebbe controproducente. Le quattro ermetiche parole non sarebbero nemmeno collegabili ad una questione religiosa. Sul caso, intanto, stanno indagando anche i carabinieri della stazione di Santo Stefano, cercando risposte alle molte domande.


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"ACCADE A COSTALTA..."

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