Il Gazzettino di Belluno

14-6-2003

Il Consiglio comunale ha approvato venerdì un duro ordine del giorno indirizzato all'ex Provveditorato agli Studi

Appello da S.Pietro: "Riaprite la materna"

I 10 iscritti sono considerati "pochi" per avviare l'attività didattica

SAN PIETRO. Continua e anzi si inasprisce il braccio di ferro tra il Comune di San Pietro e il Centro servizi amministrativi (ex provveditorato agli studi) di Belluno a proposito dell'annunciata chiusura della scuola materna di Costalta. Venerdì sera il consiglio del paese comelicese ha approvato un duro ordine del giorno, con cui chiede l'immediata riapertura dell'istituto.
La scuola attualmente ospita una decina di bambini, un numero giudicato "insufficiente" dal Csa in vista di un proseguimento per il 2003 - 2004 dell'attività didattica.
Oltre all'esplicita richiesta di dare via libera alla scuola, il sindaco Varzi Pradetto Battel e i colleghi dell'amministrazione di San Pietro si fanno promotori "di un urgente incontro con l'assessore provinciale all'Istruzione, la dirigenza dello stesso Csa e il preside del locale Istituto comprensivo, per discutere in merito ai recenti, gravi provvedimenti".
Né vengono risparmiate critiche a chi, nei giorni scorsi, ha ufficializzato la soppressione della struttura: "Esprimiamo disappunto", fa sapere l'assemblea civica, "per le modalità con cui l'Istituto comprensivo e il Csa hanno provveduto alla chiusura della scuola, senza ascoltare preventivamente al riguardo il parere dell'amministrazione comunale", ribadendo, come motivazioni, "le attuali difficoltà organizzative, di mezzi (un unico pulmino scuola-bus, ndr) e di risorse umane atte a gestire un efficiente ed efficace servizio di trasporto degli alunni della materna presso la scuola di via Dante nella frazione di Presenaio, dati i grossi impedimenti logistici e ambientali che caratterizzano Costalta e creando rilevanti problemi ai cittadini nella fruizione dei servizi collettivi".
"Una gestione del servizio d'istruzione tesa al drastico taglio delle piccole scuole di montagna", insiste il documento approvato in consiglio comunale, "finisce con l'impoverire il già fragile tessuto sociale dei piccoli Comuni, limitando l'accesso ai servizi minimi essenziali da parte dei residenti, creando ulteriori difficoltà per chi vive e lavora ad alta quota e prescindendo dalla tutela della specificità della montagna e dei suoi servizi, per cui sono previste deroghe ai parametri ministeriali".
Il consiglio di venerdì è stato inoltre caratterizzato da una lunga discussione sulla manutenzione locale di strade e strutture pubbliche. Al centro dell'attenzione una relazione commissionata (su ispirazione della minoranza, il cui capogruppo Pontil ha però abbandonato la seduta per protesta) all'ufficio tecnico del municipio.
Per quanto riguarda la materna di Costalta, nei prossimi giorni sono attese nuove puntate della vicenda.

Y.T.


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"ACCADE A COSTALTA"

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