Chlamys (Proteopecten) glabra (Linné,1758)
a-p = 49; u-v = 46; l-t =14 - Lido di Venezia
È
questa la più nota e comune specie della famiglia
reperibile sui nostri lidi. L'estrema variabilità della forma
e soprattutto della colorazione rendono interessante la conchiglia
e meritevole di una illustrazione approfondita.
Occorre precisare innanzitutto che tra i nostri esemplari si riscontra
un numero di costole variabile dalle cinque alle dieci-dodici in
tutte le gradazioni intermedie (immagini a fianco), ciò che
ci ha impedito di distinguere con chiarezza la specie glabra
dall'affine proteus, a meno che non volessimo adottare un
criterio arbitrario che, in mancanza di ulteriori riscontri, risulterebbe
di scarsa validità scientifica.
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Bisogna
inoltre considerare come il numero di costole, al quale i testi
da noi consultati si rifanno per discriminare le due entità,
non sia univocamente determinabile nel caso di alcuni esemplari (come
quello di sinistra nell'immagine a fianco) che presentano poche costole
grandi intervallate da altre decisamente più sottili, ma effettivamente
presenti: la forma complessiva è allora propria di C.
proteus, ma il numero di costole effettivo è invece
proprio di C. glabra.
Infine, anche dal punto di vista cromatico nessuna differenza aiuta
a distinguere le due specie.
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Simili
considerazioni hanno indotto a presentare in questo lavoro
l'unica specie C. glabra, illustrando però anche
esemplari che secondo la sistematica attuale andrebbero classificati
quali C. proteus. Questo, naturalmente, nella speranza di
poter provvedere quanto prima a risolvere in un senso o nell'altro
la questione.
La sagoma della conchiglia è rotondeggiante, potendosi tuttavia riscontrare una certa, modesta, variabilità nell'allungamento in direzione umbo-ventrale. Le costole, della cui forma e variabilità si è già parlato, sono sempre molto evidenti; esse sono accompagnate da sottili |
cordoncini
radiali che investono tutta la superficie della conchiglia, comprese
le orecchiette. Queste ultime sono diverse nelle due valve,
come accade di norma nel genere Chlamys, e quella anteriore
della valva destra porta un profondo intacco alla base, lasciando
lo spazio al foro del bisso.
La colorazione è la più varia che si possa dare, potendo
comprendere tutti colori che abitualmente ornano le conchiglie, uniformi
o associati con screziature spesso molto contrastate. La valva sinistra
è in questo senso più vivace, mentre la destra è
spesso bianca.
La specie è estremamente comune e se ne possono reperire anche buoni esemplari spiaggiati completi. |