TEATRO:

 

RITA – corto teatrale

di e con: Raffaella Giancipoli

luci: Tea Primiterra

 

SCHEDA ARTISTICA :

 

E' un monologo che utilizza quasi completamente il dialetto ma si rende comprensibile perchè usa molto gesti e azioni tipiche della gente del sud. E' la storia di una donna anziana che ricorda e racconta il suo primo amore. E in questo racconto incontriamo le contraddizioni di una ragazza 'ribelle' ma allo stesso tempo soggetta alle restrizioni di una società maschilista e patriarcale come la nostra. e soprattutto come la nostra negli anni '50, anni in cui è ambientato il ricordo:

 

‘Rita non ha più vent’anni ma nei suoi occhi rivive quei giorni. Attraverso la sua lingua madre e tutti i gesti di cui essa si nutre, Rita viaggia tra presente e passato, immersa in un tempo che sa di terra e di sole. La Murgia, il primo amore, il dolore. E nel fluire delle parole, all’improvviso, diventa donna. All’anzi crdiut. Senza che nessuno mai le abbia spiegato come’.

 

 

 

 

CORRI CORRI CORRI – bozzetto teatrale

di e con: Giuseppe Berardi e Raffaella Giancipoli

musiche: Giuseppe Berardi

 

SCHEDA ARTISTICA :

 

Questo lavoro è un bozzetto teatrale, ovvero un primo studio su un testo di Stefano Benni 'Blues in sedici'. Dal testo sono state estrapolate delle parti, montate seguendo quello che per gli autori è il campo di ricerca: l'abbandono e l'assenza. E' la storia della fine di un amore tra due giovani amanti e il loro è uno scorcio sulla solitudine di ognuno, uno parla all'altro ma non si sentono, due mondi vicini e distanzi come solo può essere quando un amore finisce.

Il chitarrista esegue sue musiche originali più due pezzi conosciuti, il tono dello spettacolo è poetico ed evocativo è un lavoro molto intimo e intimistico, molto fragile nel senso di delicato.

 

' C'era una volta l'amore e c'è ancora direbbe qualcuno, ma non è più questo che conta quando una storia finisce, quel che conta è ciò che resta, e ciò che resta ha le forme dell'assenza, dell'abbandono, del dolore. Perchè anche l'assenza ha una forma: la forma dell'altro che non c'è più. Un buco nero dentro e attorno e servono corde alle quali aggrapparsi per non cadere ancora più giù.

C'era una volta l'amore. Adesso invece ci sono solo ricordi e due corpi lontani che continuano a parlarsi senza potersi sentire, che continuano a vivere senza potersi raccontare all'altro. C'era una volta l'amore di una vita, l'unico e solo, quello per sempre. si credeva.

C'era. Ma adesso che non c'è più... adesso?

Si può ancora essere felici? Si può volare un'altra volta ancora?'


 

POESIA:

 

REQUIEM PER CIRO

di e con: Giuseppe Goffredo

Musiche originali di e con : Giuseppe Amatulli

 

Lettura della poesia REQUIEM PER CIRO scritta dal poeta Giuseppe Goffredo, carissimo amico di Ciro Arcadio, il 18-19-20/08/2006.

 

 

 

 

 

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