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Appena
arrivati abbiamo colto una sensazione di freschezza. Laria
pungente sfiorava il nostro viso con forti ventate. La sabbia
su cui camminavamo era soffice e friabile; le onde si infrangevano
lentamente sulla battigia lasciando una traccia leggera di schiuma
bianca e frizzante.
Lorizzonte era coperto da unopaca e fitta nebbia.
Pochi gabbiani, forse incuriositi dalla nostra presenza, planavano
maestosi ed eleganti raggiungendo il pontile, di cui si scorgeva
appena la fine.
Ci soffermammo a osservare le cose trasportate dalle ondate continue
del mare.
Conchiglie di ogni tipo sporgevano dalla sabbia umida, coperte
da alghe verdi e rossastre; toccandole si poteva sentire che non
tutte erano intatte, molte erano scheggiate, altre del tutto frantumate
a causa dellacqua che le sbatteva violentemente sulla battigia.
Diverse stelle marine giacevano sulla riva bagnata in attesa di
essere inghiottite dalle acque gelate dellAdriatico. I colori
grigiastri del mare rispecchiavano le nostre ombre che si increspavano
per il vento che soffiava da nord.
Un intenso odore di salsedine si confondeva con il salmastro delle
alghe. Tutto era tranquillo, si poteva ascoltare il fischio del
vento e lo sciabordio continuo delle onde che giungevano calme
e placide a riva. |
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Quando ci siamo recati in spiaggia, dopo una lunga camminata
resa difficile dal
freddo pungente e dal vento del nord che soffiava violentemente
e che si insinuava allinterno degli indumenti congelandoci
il corpo, non abbiamo potuto avere una visione completa del paesaggio
perché una barriera di alluminio ce lo impediva. Dopo aver
trovato unapertura labbiamo superata e abbiamo potuto
vedere il mare in tutta la sua bellezza.
Camminando verso la riva abbiamo iniziato a raccogliere le
conchiglie e a fotografare i gabbiani che planavano sul mare in
bassa marea.
Cerano vari tipi di conchiglie, si trovavano anche stelle
marine di varie dimensioni. La maggior parte delle conchiglie
erano ruvide e ondulate, la sabbia invece soffice e friabile.
Il mare era un po agitato e lacqua molto fredda; i
gabbiani sul pontile si riscaldavano a vicenda anche se poco potevano
contro il forte vento.
La spiaggia era quasi deserta, si sentiva solo il rumore del vento
e del mare insieme a quello dei gabbiani.
Allorizzonte il mare si confondeva con il cielo e sembrava
ununica grande massa grigia che avvolgeva la terra.
Sul bagnasciuga si erano accumulati i detriti trasportati dai
fiumi in mare e depositati sulla riva. |
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In
spiaggia il tempo non era bello, il cielo era nuvoloso e grigio
e era difficile resistere al freddo.
La spiaggia deserta e liscia sembrava un paesaggio lunare. Il
mare era piuttosto mosso ed il suo colore rendeva il paesaggio
tenebroso, ma il suono era comunque rilassante.
La battigia era ricoperta da pesci e molluschi ormai morti, alghe,
pezzi di legno, reti da pesca e bottiglie.
In mezzo alla spiaggia, abbandonati, mosconi, lastre di cemento
e una bicicletta.
Tutti pensavamo di tornare a scuola al caldo, ma eravamo troppo
attirati dalla ricerca di oggetti e dalla voglia di divertirci
sulla spiaggia.
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Il
mare increspato infrangeva le sue schiumose onde contro la spiaggia
su cui noi camminavamo affrontando la fredda tramontana.
Il pattino arenato era ricoperto da una spessa coltre di sabbia
giallastra.
I bianchi e leggiadri gabbiani planavano con meravigliosi volteggi
sopra la torbida acqua
marina. La battigia era bagnata da tenui onde che trasportavano
conchiglie di ogni genere che emanavano un pungente sapore marino.
Muniti di sacchetti, noi andavamo lungo la riva a raccogliere
conchiglie dogni tipo.
Camminavamo lentamente ascoltando il frastuono del mare che arrivava
alle nostre orecchie ormai gelide per il vento, cercavamo inutilmente
di ripararci con guanti, berrette e cappucci ma il vento torturava
le nostre membra stanche.
Finalmente il ritorno a scuola.
Sembravamo iceberg vaganti, ed ebbe inizio la frenetica corsa
ai termosifoni che in quel momento apparivano come la nostra unica
salvezza. Con le ultime forze rimaste selezionammo le conchiglie
raccolte.
Mai giornata fu più appropriata per scaturire sensazioni
e raffreddori! |
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Il vento soffiava di prima mattina sui banchi
di sabbia, mentre i gabbiani sorvolavano il
mare solcando le onde che si increspavano sulla riva.
Lacqua fredda del mare invernale accarezzava le fragili
conchiglie.
Noi, colpiti dal vento freddo e pungente, ci incamminammo sulla
riva per raccogliere conchiglie e molluschi; molti con il gelo
invernale erano morti.
I gabbiani ci osservavano incuriositi, ma nello stesso tempo impauriti
dai rumori e dalle urla, indecisi se spiccare il volo o meno.
Stremati dal freddo ci ritirammo dietro una robusta barriera di
metallo e lì riprendemmo le nostre energie mangiando e
bevendo; ci recammo in un bar, particolarmente caldo, dove sorseggiammo
allegramente una cioccolata o un tè caldo.
Tornati a scuola laula fu ricoperta da profumi marini e
anche da odori poco piacevoli, avendo portato con noi un numeri
infinito di sacchetti con creature marine ormai in decomposizione.
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