INCONTRO CON LEGAMBIENTE
Giovedì 7 febbraio 2002.

Una giornata speciale: l'incontro con "Legambiente".
Con la lavagna luminosa e i documenti materiali l'esperta ci ha spiegato e ci ha fatto scoprire il fascino di alcuni aspetti legati al mare Adriatico e al "mare" in generale ma soprattutto ci ha fatto venir voglia di esplorare i fondali marini per scoprire i tanti segreti e misteri nascosti.

La lezione è iniziata con la narrazione di un episodio realmente accaduto per dimostrarci l'intelligenza degli animali marini, nella fattispecie dei "polipi".
In un laboratorio americano hanno studiato il comportamento di un polipo. Di notte, esso usciva dalla sua gabbia per andare a svitare il coperchio di un barattolo che conteneva un granchio, fonte del suo nutrimento.
Dopo averci sbalorditi con il suo racconto, ha continuato parlandoci del Mar Nero e del Mar Mediterraneo, delle testimonianze rimaste del vecchissimo e grande Oceano "Tedide"; del Mar Egeo e che intorno alla sua zona, la determinazione di una forte spinta fece nascere il sud della nostra penisola. Lo documentano i resti "fossili" presenti nei più antichi strati rocciosi delle Dolomiti, gli antichi resti della scogliera dell'oceano di Tedide. Il nome di Dolomiti deriva, infatti, da "Dolomia", acido solforico. Ci ha mostrato quei documenti materiali "fossili", una grossa conchiglia "bivalva" ed altre più piccole, ed un corallo "madrepora", dimora di minuscoli abitanti marini. Le loro abitazioni, collegate con tunnel, apparivano come passaggi segreti.

Poi ci ha parlato del fenomeno delle "maree" provocato dalle fasi lunari "l'alta e la bassa marea". Durante l'alta marea il mare avanza lungo la costa, mentre al contrario, durante la bassa marea si ritrae a mostrarci i meravigliosi cambiamenti del paesaggio lungo le coste: alte e rocciose, basse e sabbiose.
Le prime sono maggiormente popolate da vegetazione (alghe) e fauna (molluschi) marina e sono caratterizzate dalla creazione di fenomeni dovuti al movimento delle onde e delle correnti sottomarine "i faraglioni ". L'erosione sgretola la roccia formando come dei cucuzzoli sporgenti dalle acque.
E' stato interessante sentire parlare del nostro mare Adriatico.
Questo si può definire diviso in tre parti.
Quella "Alta" parte dal Golfo di Trieste e arriva circa a Rimini; la "Media" fino al Molise e la "Bassa" fino al Canale d'Otranto, dove c'è la pozza più profonda dell'Adriatico.
Manuel ha affermato che sull'Adriatico spirano forti venti gli "Alisei" che nel versante della ex Jugoslavia corrodono le coste, provocando:
l'erosione delle stesse;
la trasformazione di alcuni tratti in "faraglioni";
la formazione delle coste basse e sabbiose "Sesse" create dal trasporto e dall'accumulo dei detriti sul versante italiano.
Lo stato del nostro mare Adriatico non è tra i migliori. L'inquinamento è stato una tra le cause dello sconvolgimento dell'ecosistema, determinandone l'eutrofizzazione. La crescita abnorme delle alghe causa il calo d'ossigeno e la morte di gran parte dei pesci.