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USA, NASCE UNA IMMENSA RETE DI SPIONAGGIO

di Stefania Podda

da "Liberazione" del 24.11.02

Il logo del progetto è un grande occhio che scruta il pianeta. Accanto, il motto latino che recita «la conoscenza è potere». Immagine e slogan eloquenti per la nuova arma escogitata dall'amministrazione Bush nella lotta a tutto campo al terrorismo. Lotta già costata agli americani pesanti restrizioni alle libertà e ai diritti civili maltrattati senza riguardo nella nuova legislazione antiterrorismo che va sotto il nome di Patrioct Act. E ora l'ulteriore accelerazione, impressa con il Total Information Awareness System, un sistema informatico che si avvale di uno sterminato database dove verranno conservate tutte le informazioni riguardanti gli acquisti effettuati dai cittadini americani. L'idea alla base di questa iinquietante rete di spionaggio consumistico è di tenere sotto controllo movimenti o transazioni considerate sospette. A esempio, l'acquisto di un biglietto di sola andata per un viaggio in aereo o in treno, i kamikaze - deve aver pensato la squadra di Bush - non dovrebbero preoccuparsi del ritorno. O ancora, il brusco ritiro di tutto il contante dalla propria banca, il noleggio di macchine o elicotteri. Persino prendere in prestito libri giudicati particolari e sospetti a giudizio insindacabile dei servizi potrà essere sufficiente per meritarsi la qualifica di sorvegliato speciale. Una rete di spionaggio dalla inquietante pervasività, un'ingerenza pressoché senza limiti nella vita di una nazione che ha fatto della privacy uno dei cardini della propria tradizione civile. Il governo, forte anche delle altre leggi emanate subito dopo l'11 settembre, finisce con l'avere un potere senza precedenti. Un potere eccessivo e fuori controllo, denunciano le associazioni di tutela dei diritti civili che già da tempo hanno respinto il ricatto del patriottismo come giustificazione di ogni abuso e hanno protestato contro la nuova legislazione. «Quello in via di realizzazione - accusa Marc Rotenberg, direttore di una di queste organizzazioni, l'Electronic Privacy Information Center - è il più vasto piano di spionaggio dei cittadini americani mai concepito dagli anni Sessanta. C'è un confine molto sottile fra la protezione della sicurezza interna e la costruzione di uno Stato di polizia. Noi stiamo oltrepassando quel confine». Anche dal Cato Institute, autorevole think tank conservatore, arrivano critiche sferzanti: «Si sta parlando di fare del nostro paese un paese di sospettati - dice l'analista politico Chuck Pena - e mi dispiace, i cittadini degli Stati Uniti non dovrebbero vivere nel terrore del loro stesso governo. E questo è esattamente ciò che sta accadendo». Il progetto è supervisionato dalla Defense Advanced Research Projects Agency, guidata dal viceammiraglio, oggi in congedo, Joh Poindexter, consigliere per la sicurezza nazionale durante la presidenza Reagan. Curioso che proprio questo ex militare - che finì sotto accusa per aver mentito alla commissione di inchiesta del Congresso che indagava sullo scandalo Iran-Contra - sia ora a capo di un progetto così delicato. La sua agenzia si occuperà - su diretto mandato dell'amministrazione Bush - di sviluppare la tecnologia necessaria a permettere a Cia ed Fbi di ricomporre tutti i dati relativi a e-mail, siti internet visitati, viaggi e spostamenti, chiamate telefoniche, transazioni con carta di credito, operazioni bancarie, cartelle mediche e ogni tipo di informazione pubblica e privata - in quello che il Pentagono ha definito un «unico e grande archivio centralizzato». Il tutto - insiste il governo statunitense - con lo scopo di prevenire le mosse dei terroristi, di evitare un nuovo 11 settembre. Un nuovo tassello in un mosaico che, cominciato con il Patriot Act, domani si completerà con la firma apposta dal presidente Bush sulla legge che istituisce il nuovo dipartimento per la Sicurezza Interna. Un "superministero" che coordinerà l'attività di 170mila persone - provenienti da 22 agenzie federali, dalla Guardia Costiera al Secret Service - e che sarà guidato con ogni probabilità da Tom Ridge, potente consigliere di Bush per la sicurezza interna.



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