((cr)) e il 25 aprile.
Ascoltavo
ieri le parole di Giorgio Bocca, già partigiano azionista: “I morti sono
tutti uguali, ma non lo sono i vivi e le ragioni che li hanno spinti alla
lotta”. E, tra i vivi, la ragione ce l’aveva una parte sola, ovvero i
partigiani e tutti coloro che lottavano per la libertà. E la
maggioranza di quei combattenti sventolava, al grido “Libertà o
morte” quelle bandiere rosse perché macchiate del proprio sangue
versato, appunto, per la libertà e la democrazia.
Bando
quindi a ogni revisionismo, strumentale, becero e ignorante strumento di
propaganda.
Il
25 aprile è certo una “festa di tutti”, poiché i valori etici della
Resistenza sono universali, tuttavia un conto è conservare la memoria e il
rispetto per chi (uomo o donna, bambino o anziano, comunista ma non solo) ha
imbracciato le armi per lottare contro l’esercito invasore e il tiranno
nazifascista, e distinguere invece chi ha tradito il proprio Paese collaborando
con i nazisti.
“Sugli
eterni valori della Resistenza si fondano la nostra costituzione e la nostra
repubblica”, ha ricordato il Presidente Ciampi celebrando per la prima volta
solennemente l’ Anniversario della Liberazione al Quirinale, assente il nostro
Presidente del Consiglio, per motivi di salute (…psichica?).
Da
quando è a capo del Governo (sic) il Berluska non ha mai celebrato
ufficialmente il 25 aprile. Non dev'essere facile per l’uomo Berlusconi
vedere, e non solo una volta all’anno, fiumi di popolo che si riversano nelle
strade sventolando le bandiere rosse di cui sopra. Ma questo è un inevitabile
FATTO della Storia: la guerra di Resistenza è stata vinta dai Partigiani,
mentre il Fascismo era una dittatura di destra. Punto. Tertium
non datur.
I milioni di morti
continuamente citati dal Berluska quali vittime del komunismo (e sarebbe più
corretto dire “delle dittature comuniste“), sui quali potremmo in altra
occasione aprire discussioni infinite, non c’entrano NULLA con la Liberazione,
è solo squallida propaganda.
Personalmente
sono innanzitutto felice e, poi, orgoglioso delle bandiere rosse che (certo,
anche con l’aiuto degli Alleati) hanno liberato il mio Paese
dall’oppressione nazifascista e mi commuovo, mentre scrivo, nel vedere la mia
bandiera sventolare dal balcone, 58 anni dopo. Con buona pace del piccolo
Silvio, che ha comunque la libertà di avere il controllo dell’informazione in
Italia, la libertà di ritagliarsi leggi ad hoc, la libertà di appoggiare
illegittime guerre preventive e infinite, la libertà di definire bolscevico
chiunque non la pensi come lui, compresi i Padri della Patria, la libertà di
attaccare duramente lo stato sociale e di reprimere le manifestazioni di
dissenso…
Buon
25 aprile a tutti!!!
((cr))
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