NIGERIA,
UNA STRAGE SCATENATA DALL'IGNORANZA DELL'OCCIDENTE
di
Igor Man
da "Il Nuovo", 23 novembre 2002
Zapping
è una (benemerita) trasmissione della nostra radio che il suo conduttore, Aldo
Forbice, ha portato al successo in virtù dell'understatement col quale
affronta argomenti spinosi: ultimo, in ordine di tempo, il “Caso Safiya”.
Vale a dire la nigeriana contadina di 35 anni condannata alla lapidazione
(secondo la sharia, il corpus legislativo musulmano che i vari califfi si
sono dati nel corso del tempo per rafforzare il loro potere) perché
"adultera".
Giustappunto una campagna mediatica internazionale, che ha visto in prima fila Zapping,
ha salvato Safiya Hussaini - ma ora è in pericolo Amina Lawal, ragazza-madre
nigeriana, condannata alla lapidazione per aver concepito una bambina fuori dal
matrimonio. In base alla sharia, in vigore in 12 stati, o distretti,
della Nigeria, una donna che concepisce figli "illegalmente" è
colpevole d'adulterio (Zena) e dunque deve morire lapidata.
Giovedì scorso partecipavo alla trasmissione (Zapping) sferruzzata dalle
terribili notizie che giungevano dalla Nigeria e che in queste ultime ore fanno
titolo: il concorso di Miss Mondo la cui finale è (era) in corso ad Anuja
(Nigeria) ha scatenato l'ira degli integralisti islamici. Da qui una caccia al
cristiano risoltasi in una strage: circa 200 morti, un numero incalcolabile di
feriti. Colti di sorpresa dal primo
assalto, i cristiani hanno poi reagito. L'intervento dell'esercito dovrebbe
scongiurare il peggio. Dovrebbe.
Va detto subito che la Nigeria (130 milioni di abitanti) è lo Stato più
popoloso e più grande dell'Africa occidentale, è un complesso mosaico di
gruppi etnici (250) ed è, in fatto, spaccato a metà dalle due più diffuse
fedi: il cristianesimo, l'islam. Nel Nord la popolazione è a maggioranza
islamica, nel centrosud è prevalentemente cristiana. Non pochi gli animisti.
Presidente della Nigeria è il cristiano-anglicano Olusegun Obasanjo (a fine
mandato) da sempre contrario alla sharia, tanto che nel marzo scorso
l’ha messa al bando riattivando la legge federale di stampo anglosassone.
Negli stati confederati del Nord, tuttavia si continua ad applicare
ferocemente la sharia. Nel febbraio del Duemila, a Kaduna, si scontrarono
islamisti e cristiani: un massacro, più di tremila i morti. C'è da dire che la
religione c'entra fino ad un certo punto, diventa un terribile stendardo: gli è
che i cristiani sono, in genere, agiati quando non sono ricchi , mentre gli
islamici sono poveri, quando non sono miserabili. Lo scandalo vero della
Nigeria, ha ben descritto Domenico Quirico, non è l'integralismo islamico,
quanto la corruzione. La Nigeria produce 22 milioni di barili di greggio al
giorno, ha riserve per altri 23 miliardi di barili di petrolio oltre a tremila
miliardi di metri cubi di gas e tuttavia muore di fame. Perché le "autorità"
rubano e spediscono il maltolto in Svizzera, perché l'utilizzo distorto del
petrolio ha fatto morire una florida agricoltura. “Enti internazionali hanno
fissato ad un dollaro al giorno la soglia burocratica che divide il pauperismo
dalla fame. Il 70 per cento dei nigeriani sfida ogni parametro logico resistendo
al di sotto di questa soglia; tra vent'anni una terra che galleggia, trasuda,
scoppia, affoga nell'oro nero sarà il paese più povero del pianeta”.
Ma cosa c'entra la fame con l'odio religioso e quest'ultimo con una strage
provocata dalla finale di Miss Mondo, in corso all'Hilton di Abuja? Vediamo.
Per affermare l'indipendenza della donna, per manifestare solidarietà ad Amina
(la ragazza madre in pericolo di vita) anime chiare come "Nessuno tocchi
Caino" e la stessa Zapping han pensato bene, in assoluta buona fede,
dunque di tenere, appunto, la finale del protoconcorso di bellezza femminile in
Nigeria. Non tendendo conto che per i musulmani in genere e gli integralisti del
lumpenproletariat nigeriano l'ostentazione di nudità femminili, per di
più in pieno Ramadan, altro non figurava se non come PROVOCAZIONE.
Il Ramadan pei musulmani non è semplicemente un digiuno di quaranta giorni. Il
Ramadan è uno dei Pilastri dell'Islàm, non si digiuna soltanto, si medita, si
prega, si legge insieme coi familiari, gli amici, il Corano, il Libro: al 'Quran:
la parola, di Dio.
E che cosa dice il Corano a proposito della grazia muliebre? "Alle credenti
si raccomanda la modestia. Che abbassino gli occhi, che custodiscano celate le
loro intimità, che non ostentino le loro belle grazie eccetto quel che di fuori
appare, che non le mostrino se non ai mariti", così recita il Corano
(XXIV-31). L'iniziativa Miss Mondo in Nigeria, ripeto: in buona fede, è figlia
dell'ignoranza. Ma non sempre "ignoranza è sapienza". Ma vallo a dire
a spregiudicati apprendisti stregoni che altro non guardano se non ai propri
interessi e alle oramai vicine elezioni presidenziali. E' bastato che un
quotidiano in lingua inglese, This Day, scrivesse, stupidamente, che le
figliuole scosciate "sono talmente belle che lo stesso Muhammad (cioè il
Profeta Maometto) probabilmente ne avrebbe presa una facendola sua sposa",
per scatenare l'uragano. Maometto, per la precisione, fu sempre fedele alla sua
Kadigja. Dopo la morte di essa, Maometto contrasse non pochi matrimoni dettati
perlopiù da motivi politici. Forse il profeta avrebbe, riservatamente,
apprezzato, si fa per dire, ma dirlo, scriverlo, è da incoscienti e leggerlo
diventa persino molesto al punto da diventare "indigeribile" persino
per il più blando dei credenti. Che, poi, la genuina indignazione sarebbe
subito diventata pretesto per mettere nei guai il presidente cristiano, è un
altro discorso. Rimane il fatto che gli offesi siano riusciti a scatenare in
tempi rapidi giovani, giovanissimi, proiettandoli contro cristiani
"strettamente legati all'ipocrisia dei mercanti del disonore, nemici del
corretto vivere, e di Dio il clemente, il misericordioso". C'è da dire
ancora che gli "indignati" corsi alla caccia dell'"infedele"
sono disgraziati morti di fame che forse neanche conoscono il Corano. Conoscono
però la fame, la disperazione quotidiana:con pochi spiccioli, esattamente con
cento Naire (circa 80 centesimi di euro) te li accatti.
In conclusione diremo, ci sia consentito, che ci lascia sbalorditi il fatto che
tutti i commentatori (con le solite eccezioni) si fermino sul terribile
accadimento senza indagare un secondo, senza riflettere che, a parte la
PROVOCAZIONE, è in ogni caso "discutibile" questo vero e proprio
mercimonio del corpo femminile che con mille pretesti mondani si fa nel
civilissimo Occidente, fiero della sua Carta dei diritti dell'Uomo. Certamente
è una bestemmia scomodare la religione per Miss Mondo, e in nome di essa
uccidere. Ma l'emancipazione della donna rimane una battaglia lunga e dura. Che
non si può pensare di vincere a colpi di natiche e di tette. La bellezza non va
ostentata né strumentalizzata ovvero commercializzata. Va rispettata
nell'ammirarla per quel che è: un dono del Creatore, non un optional.
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