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PAGINA DELLA SETTIMANA N. 1



Il paese finto tollerante dove se viene presa una banda di ragazzetti figli di mamma che ha ammazzato a sprangate una vecchietta per rapina ci sono subito un prete e uno psicologo e un sociologo che corrono in televisione a dire che bisogna perdonarli e capirli e non criminalizzarli oltre misura perché in fondo sono anche loro vittime della società e dei tempi.
Il paese finto libero dove alla prima manifestazione di strada la polizia può assumere comportamenti sudamericani e massacrare di botte e torturare per giorni la gente che ha arrestato.
Il paese finto evoluto dove ogni copertina di settimanale d’informazione e ogni pubblicità di automobili o di scarpe o di pasta e ogni show televisivo per famiglie esibisce almeno un corpo di donna nuda usato per vendere. Il paese regno della mamma e delle sante, con il numero più basso di donne nel parlamento e il numero più alto di prostitute importate dai paesi poveri nelle strade.
Il paese più ricco al mondo di opere d’arte violentato con una capillarità spaventosa da geometri e committenti e amministratori totalmente privi di senso estetico.
Il paese finto democratico che si è lasciato governare per vent’anni da un pagliaccio violento travestito da guida del popolo e si è fatto trascinare dalla parte sbagliata in una guerra da cinquanta milioni di morti e quando l’ha persa ha fatto finta di essere sempre stato dalla parte giusta in cuor suo. E poi, in modo ricorrente, ha cercato di gettarsi nelle braccia del primo despota o capomafia o protocapitalista o trafficante su larga scala che appare sulla scena con il suo seguito di avvocati e faccendieri e squadristi e uomini di fiducia.
A. De Carlo, “Pura Vida”, 2001.
A voi che paese viene in mente?…









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