Il lavoro strutturato

   Il lavoro strutturato consiste in
attività programmate particolarmente utili per prendere confidenza con la facilitazione prima di iniziare una vera e propria comunicazione libera, oppure per dare uno stacco più "leggero" nel corso della Comunicazione Facilitata nel caso in cui il facilitato risultasse stanco o facesse troppi errori.
   È anche, essenzialmente, uno strumento utile per il facilitatore al fine di
conoscere meglio le capacità e le difficoltà della persona facilitata che sta per introdurre alla nuova tecnica di comunicazione: "è il modo attraverso il quale il facilitato praticherà il metodo e il facilitatore avrà un quadro chiaro delle difficoltà di movimento sperimentate dalla persona facilitata". In questo senso, li si può concepire come dei tests di valutazione preliminare, come dicevamo, per stabilire le modalità e la gradualità di approccio alla tecnica.
   Questi sono alcuni esempi di lavoro strutturato che facilitatori e facilitati hanno già ampiamente sperimentato con un certo successo:

  • scrivere il proprio nome o quello di un familiare o di un amico, magari indicando anche una relativa figura della persona in questione;
  • far rispondere a domande a scelta multipla;
  • far sperimentare l'uso di parole incrociate;
  • far accoppiare parole e figure
  • far completare parole a cui mancano delle lettere;
  • far raggruppare parole per gruppi o classi;
  • far completare una frase a cui manca una parola ("riempimento di spazi");
  • far risolvere piccoli problemi di matematica;
  • far rispondere a domande in base a una lettura precedente di qualcosa;
  • far descrivere figure od oggetti (più difficile).



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