Le strategie iniziali

   Particolarmente delicata è la fase iniziale della vera e propria Comunicazione Facilitata: a seconda di come muove i suoi primi passi si può determinare la possibilità o meno che questa tecnica possa produrre i suoi risultati più auspicabili.
   È sempre il prof.
Biklen, dell'Università di Syracuse, a redigere alcune procedure di base iniziali, sperimentate nel suo Centro con successo per oltre sette anni sia con bambini che con adulti. Ne propone 18, che sintetizziamo qui sotto nel seguente modo:

  1. Identificare se il facilitato usa prevalentemente la mano destra o sinistra.
  2. Esaminare quanto supporto necessiti effettivamente la persona.
  3. Trovare una posizione di lavoro confortevole per entrambi.
  4. Selezionare una varietà pluriforme di attività.
  5. Far lavorare anche con le parole e, se possibile, con frasi intere.
  6. Spiegare che si sta per far vedere un modo di comunicare ce si è rivelato utile per altre persone che l'hanno già sperimentato.
  7. Scusarsi per il fatto di dover all'inizio usare esercizi troppo semplici e forse noiosi, ma sicuramente utili per poter iniziare.
  8. Trattare la persona come perfettamente competente.
  9. Parlare al facilitato in maniera normale, evitando toni di voce insoliti e non trattandolo come un bambino.
  10. Essere attenti di non frustrare il facilitato mentre si sperimenta con la Comunicazione Facilitata per le prime volte.
  11. Fare in modo, al contrario, che la persona sperimenti il successo.
  12. Cercare di non essere ripetitivi nel proporre il materiale di lavoro.
  13. Se il facilitato digita velocemente e impulsivamente, chiedere di ripetere nuovamente e sentirsi pure liberi di ritirare indietro il braccio o la mano.
  14. Se il facilitato si alza, picchia o cerca di ritirarsi mantenere un atteggiamento tranquillo e gentile ma invitare con fermezza al compito assegnato.
  15. Già dalle prime sessioni di lavoro provare a ridurre il supporto fisico di un poco, facendo però sempre attenzione a non causare in questo modo troppe esperienze frustranti.
  16. Accertarsi che il facilitato possa accedere agli strumenti di comunicazione.
  17. Il facilitato ha diritto alla discrezione dei suoi messaggi: fargli sapere che la può chiedere ed ottenere.
  18. Filmare le prime sessioni di lavoro per verificare il proprio operato e stile in maniera il più possibile obiettiva.



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