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Gli strumenti dell'informatica
La Comunicazione Facilitata si avvale dell'uso di uno "strumento", qualunque esso sia. L'informatica ha prodotto numerose realtà sia a livello hardware che a livello software proprio per venire incontro alle più svariate forme di disabilità. Molti affermano che una buona parte delle persone con autismo presenta facilità di approccio all'uso del computer. Tra i motivi vi sarebbero soprattutto le seguenti ragioni:
le persone con autismo presentano, in generale, difficoltà notevoli a elaborare le informazioni che giungono (solo) per via acustica; quindi quella visiva sarebbe una via privilegiata; il computer propone le informazioni secondo sequenze visuo-spaziali definite e lineari, fornendo un feedback visivo chiaro, controllabile, con eventuale supporto di sintesi vocale: dunque rappresenterebbe uno strumento di facilitazione; evocando l'attenzione e seguendo questo tipo di strategia primariamente "visiva", può proporsi anche per l'insegnamento di abilità.
Dobbiamo ricordare, comunque, che l'obiettivo finale dovrebbe restare un uso "sociale" del computer, che favorisca l'integrazione piuttosto che l'isolamento. Relativamente all'uso del computer per la Comunicazione Facilitata, va richiesto che le macchine presentino le seguenti caratteristiche:
facile trasportabilità, per favorirne l'uso in diversi ambienti; resistenza; tasti attivabili con poca pressione, ma con opzione di non-ripetizione in caso di pressione prolungata; schermo chiaro, caratteri abbastanza grandi; possibilità di sintesi vocale; possibilità di predizione dei vocaboli; programmi utili per compiti specifici (apprendimento di lettura e scrittura, calcolo, disegno, geometria ecc.) da potersi usare anche senza uso del mouse; accesso totale alle funzioni anche senza uso del mouse, ma tramite sensori, scansione ecc…; costi contenuti o adeguata, parziale copertura dei costi.
La cosa che, nonostante tutto, non si può chiedere alle macchine è quella di risolvere il problema della comunicazione: queste persone non hanno semplicemente bisogno di una buona "protesi". Nei meccanismi di facilitazione della comunicazione intervengono molti fattori che attengono alle risorse umane che non possono essere trascurati o demandati a una macchina. Non si può, inoltre, chiedere alla macchina di sostituirsi al nostro compito di educatori efficaci. La Comunicazione Facilitata non può, infine, legittimare l'assenza di un progetto abilitativo-riabilitativo più ampio che chiami in causa un'autentica professionalità e l'opportunità di non dare nulla per scontato. Risulta quindi sempre interessante l'esperienza di insegnanti che, senza facilitare direttamente lo studente, si sono posti con successo il problema di sfruttare le sue abilità comunicative per costruire percorsi di insegnamento e apprendimento più efficaci. Le offerte tecnologiche sia a livello hardware che a livello software, con l'odierno sviluppo dell'informatica, offrono un buon ventaglio di possibilità rispetto a pochi decenni fa.
Gli strumenti più diffusi, oltre al normale PC, sono: Comunicatore Canon
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