Mario Luzi
Da Al fuoco della controversia

***

A che pagina della storia, a che limite della sofferenza-
mi chiedo bruscamente, mi chiedo
di quel suo "ancora un poco
e di nuovo mi vedrete" detto mite, detto terribilmente

e lui forse è là, fermo nel nocciolo dei tempi,
là nel suo esercito di poveri
acquartierato nel protervo campo
in variabili uniformi: uno e incalcolabile
come il numero delle cellule. Delle cellule e delle rondini.

 

***

Il fiume fermo nella sua pelle luminosa
aggricciata dal controvento, un'ultima
ritrosia del fiume poco prima dei ponti-
chi sa come mi lascia il tuo silenzio
all'interno balenio di quel ricordo
d'una sosta d'altri tempi, e in esso
sfolgora la città disfatta in acqua,
ne brucia di felicità la mente quasi possano
un attimo, uno solo
accaduto e inaccaduto rifondersi,
finchè insendibilmente non c'è altro,
quel fuoco, quell'acqua, quegli elementi.

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MARIO LUZI

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