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  romanzi  

 Il Morso sul Collo
 Simon Raven

1960 

il morso sul collo

Doctors Wear Scarlet

Gargoyle Books, 2009
- Euro: 13,00
- Traduzione di Paolo De Crescenzo
- Con un'introduzione di Stefano Martello
- Grafica di copertina: Grafema

I Risvolto
Che fine ha fatto Richard Fountain, archeologo di successo, ex-militare e accademico votato a una brillante carriera? Dalle claustrofobiche atmosfere di un college d'Oltremanica alle colline assolate e sperdute della Grecia, infestate da un'inquietante presenza, fino al ritorno in Inghilterra, desiderato e temuto a un tempo, l'indagine e il ritrovamento del protagonista da parte di un manipolo di colleghi e amici si rivelerà non privo di colpi di scena mozzafiato.
Dalla ricostruzione del passato - che muove dall'indagine e dagli incalzanti interrogativi dell'ispettore Tyrrel - Anthony Seymour, voce narrante della vicenda e primo fra gli amici di Richard, sarà costretto a una corsa contro il tempo, finendo per il confrontarsi con un mito tenebroso, quello del vampirismo, che sembra un'invenzione di letteratura e cinema e intreccia invece le proprie radici con gli arcani riti di una civiltà che è abituata da secoli a nascondere i propri segreti. Tutto sembra risolversi al meglio, ma Anthony e gli altri non conoscono il destino che li attende: solo durante la cerimonia inaugurale dell'anno accademico presso il Lancaster College di Cambridge troveranno le risposte definitive...

II Risvolto
Dal necrologio di Simon Raven pubblicato sul quotidiano londinese The Guardian il 16 aprile 2001: «La morte di Simon Raven all'età di 73 anni, conseguente a un devastante attacco cardiaco, è la prova del fatto che il diavolo si prende cura dei propri accoliti. A regola, sarebbe dovuto morire di vergogna a 30 anni, o di una sbronza a 50. Invece è sopravvissuto per dare alle stampe 25 romanzi... numerose sceneggiature, otto volumi di saggi e memorie...
Militare, insegnante, giornalista, uomo di spettacolo, guadagnò molto e spese fino all'ultimo centesimo in cibo, vini, gioco d'azzardo e sesso, senza fare distinzione tra etero e omo.
Dettò il suo stesso epitaffio in questi termini: "Divise volentieri la propria bottiglia e, finché era giovane e avvenente, il proprio letto".
È noto l'aneddoto relativo a quando ricevette dalla moglie trascurata un telegramma che avvertiva: "Tua moglie e il bambino muoiono di fame STOP Manda del denaro prima possibile STOP", e rispose con un altro telegramma: "Spiacente, non ho una lira STOP Suggerisco di mangiare il bambino STOP"».

IV
...Da un lato c'era la superstizione, secondo la quale si trattava di un contagio che le vittime ereditavano in modo automatico; quando una di essa veniva meno, si dovevano prendere precauzioni per proteggere le altre, benché sussistesse la speranza che, eliminata la causa originaria... l'infezione svanisse e tutte le vittime venissero finalmente sciolte dall'oscuro legame. O, almeno, così mi sembrava di rammentare.

D'altro canto, bisognava fare i conti con la scienza medica: una verità che, da persona civile e ragionevole, non potevo non tenere in considerazione. Ma di quale verità si trattava? Piers ne era a conoscenza? E a quale delle due sarebbe stato incline a credere?