STAGIONE 2001/02

 


STAGIONE 2001/2002

La stagione 2001/2002 verrà ricordata come una delle stagioni più belle della lunghissima storia della Pallacanestro Cantù, iniziata nel 1936.

La piccola Cantù, è riuscita ad impaurire tutte le grandi potenze del basket italiano e a divertire vecchi e piccini, riuscendo a far appassionare centinaia di giovani allo sport che noi amiamo. Sembra un sogno, ma con questi “prima uomini, poi giocatori” come dice il presidente, il Pianella è tornato quello dei tempi d’oro: gremito in ogni ordine di posto, con all’interno un entusiasmo che sembra esplodere ad ogni canestro, ad ogni piccolo passo che la squadra intera ha compiuto, verso i risultati sorprendenti che noi tutti conosciamo.

Emozione e orgoglio per la maglia, mischiate alla professionalità e naturalmente al talento, scansando tutte le voci maligne che pronunciavano il poco attaccamento ai colori sociali da parte degli americani. Cantù ha dato la svolta, la smentita più totale a tutto ciò. Nel mezzo di queste parole ci sta anche l’intraprendenza del presidente Corrado che con poco è riuscito a fare tanto, quasi troppo. Ma alla base di tutti i successi straordinari della Oregon l’uomo chiave è senza dubbio il coach, Pino Sacripanti: un uomo venuto dal nulla, sta diventando uno degli allenatori più capaci e affermati d’Italia, anzi d’Europa. Ed infine ci sono i tifosi. Sembra una banalità, una frase già detta o scritta da qualche parte, ma che racchiude tutta l’importanza del pubblico, il sesto uomo in campo. Dove pensate che fosse Cantù se avesse giocato in un Pianella deserto? Lascio a voi la risposta. I numeri dicono che il rapporto di partite vinte/perse è di 27-9: inimmaginabile. I playoffs con la serie vinta ai danni del Monte dei Paschi di Siena, e la tribolata serie di semifinale con la Fortitudo fanno sentire l’odore del tricolore a tutti i tifosi.