CRESCITA SPIRALEGGIANTE
(di Arturo Guidoni, tratto dal libro "Piante grasse" di Giancarlo Sleiter, 1990)

 

La modificazione del portamento delle succulente non si esaurisce con le fasciazioni, le dicotomizzazioni e le mostruosità. Si può assistere ad esempio, soprattutto in specie colonnari, ad una crescita spiraleggiante. Solo poche, come Euphorbia groenwaldii, presentano normalmente questa caratteristica. Il fenomeno è comunque rarissimo e se a questo si aggiunge la difficoltà di propagazione degli esemplari che ne sono affetti, ci si rende conto perchè questi sono rintracciabili solo negli orti botanici o nelle collezioni più specializzate. Si è accennato al fatto che sono le specie colonnari a mostrare una maggiore tendenza a spiraleggiare, anche se alcune globulari hanno mostrato questa affezione. Fra queste ultime si possono citare Copiapoa cinerea, Astrophytum myriostigma e Notocactus crassigibbus.

Anche qui la spiegazione del fenomeno va probabilmente ricercata in modificazioni genetiche che interessano l'apice vegetativo e che portano ad una crescita del centro del fusto più lenta rispetto a quella dei tessuti più esterni. Il risultato è che questi ultimi vengono compressi ed indotti a disporsi obliquamente fino quasi ad adagiarsi rispetto alla direzione di crescita.

 

 

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