UN PO' DI STORIA................

A LITTLE BEAT OF HISTORY

UN PEU DE HISTOIRE

UN POCO DE HISTORIA

LA DANZA CORTESE

Nel XIII secolo fiorisce la ballata, costruita apposta per la danza, ovvero con parti rispondenti ai ritmi ed ai movimenti coreici: le evoluzioni della ruota e della catena.

Simile alla ballata è il ballonchio, cioè una ronda in cui si inscena una pantomima, o un minuscolo dramma. Le ballate italiane si dividono in semplici e figurate, aristocratiche e popolari. Una ballata antica è in genere composta di tre parti: l'invito e l'omaggio alla danza, l'esecuzione di questa e l'esaltazione finale di Madonna, che riceve, col vassallaggio amoroso del sovrano quello di tutto il coro. Le antenate delle danze rinascimentali sono: rotta, saltarello e trotto. La rotta è una interruzione vera e propria o ritornello del coro, o terza parte, che rompe l'esecuzione dei primi due lenti saltarelli. Il saltarello è il ballo italiano per eccellenza. in questa epoca è veramente saltato, si esegue in passi doppi eseguiti in tempo rapido, mentre le dame ondeggiano. Piva e saltarello sono l'origine dell'alta danza, cioè dello stile brillante e vivacissimo che permette il virtuosismo.

Il trecento, reca le grandi basi per la danza con l'elaborazione dei motivi folclorici della società comunale urbana. mentre Dante e Beato Angelico muovono sublimi carole nei cieli paradisiaci, anche nel costume si avvertono i profondi mutamenti che schiudono la rinascenza: i giustacuori ed i vestiti dei giovani si accorciano sino alla vita e sopra il ginocchio, mentre la sopravveste femminile, col suo corsetto aderentissimo al corpo, divien esempre più aperta e scollata, permettendo una più sciolta facoltà di movimenti. Col quattrocento, con l'affermarsi di signorie e corti in tutta Europa, la danza entra nella vita mondana e nell'educazione, trionfa alle feste e si subliam grazie alle belle dame del rinascimento. L'Italia è maestra incomparabile di arti e buone maniere. Nasce in questo periodo la didattica, la trattatistica in genere ed il professionismo. Si definiscono in questo periodo le sei regole basilari dell'atto del danzare: misura (concordanza di tempo e passo), memoria (attenzione), partizione del terreno, maniera (stile), movimento corporeo e aere (portamento del ballerino). Ci sono poi il tempo, o unità orchestica di movimento e la riverenza, cioè la prima serie di figure che apre la danza. Si sviluppa la pratica dei maestri di ballo, sia acquista eleganza di movimento e si sviluppa il tipo del perfetto cortigiano: al modello proposto da Baldassare Castiglione corrisponde la danza. Spesso le suites del quattrocento abbinano e combinano i diversi tipi di danza.

Il fatto di gran lunga predominate e che costituisce il riassunto delle correnti antiche e medievali è la nascita del balletto, che raduna in sé tutto: dalla danza alla musica, alla poesia, dalla coreografia alla scenografia. Il balletto nasce dagli intermedi e dagli sviluppi degli elementi pantomimici. L'alternanza della moeresca e delle danze passeggiate costituisce la prima parte del balletto, ci sono poi le danze vere e proprie della seconda parte.

Tra XV e XVI secolo si oppongono la sfera astratta della danza, con i suoi movimenti stretti e le danze di carattere. Con la crescente complessità e difficoltà della danza si sviluppa una tratattistica e la didattica. La coreutica in Francia acquista sempre più importanza e i ballerini emigrano, portando la scuola italiana alla decadenza, come per le altre forme artistiche l'Italia sembra esaurirsi dopo aver dato le forme fondamentali a danza e balletto.

ULTIMO AGGIORNAMENTO 28 FEBBRAIO 2002

pagina creata e curata da Sara Buratto

mesi precedenti