UN PO' DI STORIA................

A LITTLE BEAT OF HISTORY

UN PEU DE HISTOIRE

UN POCO DE HISTORIA

SYLVIA E COPPELIA

La prima parte dello spettacolo che faremo a giugno 2003ormai lo sapete, è Esmeralda ( mando i nuovall'http://digilander.iol.it/burattodanza/storiafeb02.html per saperne di più su quest'opera di Pugni), la seconda è dedicata a Délibes, in particolare a Sylvia, con qualche pezzetto di Coppelia, senza dimenticare anche che è il compositore della meno nota "La Source".
Sylvia, o la ninfa di Diana, balletto in 3 atti la cui prima rappresentazione è del 1876 a Parigi, racconta l'amore del pastore Aminta per Sylvia, la ninfa di Diana: all'inizio è respinto, ma, grazie a Eros la ninfa cambia d'avviso, ma l'amore di Aminta sarà più volte messo alla prova. Diana perdonerà l'infedeltà della ninfa e benedirà le sue nozze con il pastore. Nella mitologia antica Sylvia già compare nel mito della fondazione di Roma, le sue caratteristiche richiamano la dea greca Artemide (per i romani Diana). Aminta invece, non ha origini così antiche, è un personaggio letterario inventato da Tasso nel 1573: il protagonista di una dramma pastorale, "Aminta" appunto, che risponde al gusto del Rinascimento italiano, poiché è stato scritto per divertire gli Este. Troviamo nuovamente traccia della Sylvia della mitologia, proprio nel dramma di Tasso: quest'opera, andrà ad influenzare i poeti francesi della Pleiade e dopo di loro una tradizione letteraria che arriverà al XVIII secolo. Questa storia ha avuto la fortuna di aver tentato Délibes e di avergli ispirato questa splendida partitura che con la sua vivacità, invenzione melodica facile ed amabile ancora ci cattura. Influenzata da Wagner, la musica è piena di poesia e sensualità anche se non risponde ai cliché dell'epoca. La musica segue perfettamente la storia, è esatta con una costante varietà di rievocazione. E' come un dialogo delle voci della natura, mai un musicista di balletti aveva seguito il movimento scenico da così vicino: sviluppi svariati e vivi, un colore strumentale caldo e nutrito, è veramente una sinfonia mimata e reca in sé tutte le incongruenze e soprattutto il pesante meccanismo del balletto d'azione di fine 800. Sylvia, segna l'abbandono del balletto romantico e con esso svanisce l'immagine eterea della donna fatata, o sylfide, per lasciare spazio alla guerriera. Questo balletto, è stato ripreso più volte anche in differenti versioni: all'opera di Parigi, dove nacque ed è in repertorio, con la coreografia di Staats nel 1919, a Vienna nel 1877 e a Berlino nel 1884. Il coreografo italiano Giorgio Saracco riprodusse, con inevitabili varianti, la coreografia al Teatro alla Scala nel 1896, protagonista la celebre Carlotta Brianza che 6 anni prima aveva interpretato Aurora in Bella Addormentata. Altre versioni furono: Ivanov-Gerdt nel 1901 a S. Pietroburgo, 1911 a Londra la versione di Farren e ancora aParigi nel 1941 quella di Lifar, senza dimenticare la curiosa versione del 1949 di Milloss e quella di Ashton del 1952 con la splendida Margot Fonteyn. Ultimo, ma non meno interessante della serie, un passo a due realizzato da Balanchine nel 1950. Forse Sylvia sarebbe stata dimenticata nella sua veste originaria di balletto se non avesse avuto una partitura che è da considerare un piccolo capolavoro musicale.
L'altro balletto sempre di Délibes al quale attingiamo, è la più nota Coppelia, balletto pantomimico in 3 atti la cui prima rappresentazione risale al 1870 . Situato in una immaginaria Galizia, Coppelia, racconta la vicenda di Swanilda gelosa del fidanzato Franz che sospetta innamorato di una misteriosa creatura, Coppelia, che legge imperturbabile il suo libro dietro la finestra dell'officina di Coppelius. Per accertarsi della sua rivale, Swanilda penetra nell'atelier e capisce che Coppelia altri non è che una bambola. Poco dopo, entrano anche Coppelius ed un incuriosito Franz, Coppelius gli offre da bere e nella sua follia vorrebbe addormentare il giovane per rubargli l'anima e trasfonderla alla sua bambola. Coppelia si alza e inizia a ballare un vertiginoso walzer, in realtà è Swanilda che si fa beffa dello stregone e fugge con Franz lasciando Coppelius nella più atroce delusione. Swanilda e Franz convolano a giuste nozze.
Se Giselle è il dramma per antonomasia sulla scena del balletto, Coppelia ne è la più grande commedia. Tutte e due sono storie d'amore contrastate e stravaganti fra sogno e realtà fra fantasmi e creature in carne ed ossa, tra spiriti ed automi, gli uni e gli altri sospesi nella fantasia, ma non tanto da non permettergli di arrivare fino a noi, nel nostro tempo. Coppelia è la bambola che fa cadere in amore , ed anche in inganno, chi si invaghisce di lei, ma è Swanilda il personaggio femminile principale. C'è nella musica di Délibes un miglioramento rispetto alle musichette solo orecchiabili dei suoi contemporanei (Minkus, Drigo e compagni), un indubbio passo avanti rispetto al collega Adam , proprio nella varietà ritmica e nella ricchezza timbrica, e si può ben capire come, in un certo senso, potesse preludere al grande evento Ciaikovskiano. Altro fatto importante: il mondo degli automi avrà dopo Coppelia una filiazione: dallo Schiaccinaoci, a Petruska ,alla bottega fantastica, tanto per fare alcuni esempi. Furono Délibes e Saint Leon a scoprire un mondo congeniale al balletto e alle possibilità dei movimenti marionettistici (deliziosi per questo al serie di danza degli automi, a ghisa di carillon e il walzer della bambola). La musica di Coppelia partecipa al dramma-danza come mai prima, sorregge la trama e dà nuova dignità alla danza. Per questo è importante riavvicinarsi non tanto alla storia della bambola meccanica, ma al prototipo di perfezione formale che ha avuto fortuna nella storia del balletto degli ultimi 100 anni e ad un genere che ha servito ai successori per migliorarne la qualità e per portare avanti l'inestinguibile progressivo discorso sui rapporti musica danza. Anche di Coppelia ci sono state svariate versioni, una delle ultime che si ricordano per una vena scapigliata e spumeggiante è quella di Roland Petit con i balletti di Marsiglia.

 

ULTIMO AGGIORNAMENTO 1 Febbraio 2003

pagina creata e curata da Sara Buratto

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