LUIGI BOTTA PER SAVIGLIANO

CULTURA

I CONCERTI DI CASA VILLA

Quando parliamo del passato della nostra città, siamo indotti con orgoglio a ricordare (e a immaginare) due periodi storici che riteniamo più di altri significativi: la prima parte del Seicento, quando sotto la tutela di un principe illuminato come Carlo Emanuele I, fiorirono le arti e segnatamente la pittura per opera di Antonio Molineri e della sua scuola; gli ultimi decenni dell'ottocento, quando un altro uomo pervaso di sensibilità artistica, Maurizio Villa, diede vita nel suo teatro privato (purtroppo recentemente perduto) ad una vasta attività concertistica.

Questo secondo periodo saviglianese è stato spesso mitizzato, anche perché le notizie storiche erano sommarie o difficilmente reperibili. Ci voleva una studiosa di musica e compositrice musicale come Rita Portera ad affrontare l'argomento. La sua tesi di laurea dal titolo "I concerti di Casa Villa a Savigliano (1884-1892)", di cui è stato relatore il prof. Giorgio Pestelli, ben noto storico della musica, è in effetti uno studio accurato che rivela attraverso una prosa tersa scrupolo documentario e capacità di descrizione ambientale. Possiamo giovarci così non soltanto di una tesi tecnicamente ben costruita, ma altresì di un tentativo riuscito di rievocazione storica. Oltre alla cronologia dei concerti ed ai vari indici dei compositori e degli interpreti (tra cui un Toscanini ancor giovane), la tesi propone attraverso la figura di Maurizio Villa, musicofilo e musicologo (nel 1888 diede anche alle stampe "I miei violini. Monografia sui liutai antichi e moderni", edita dalla Tipografia e Libreria Bressa di Savigliano) nonché amministratore pubblico per lungo tempo e animatore impareggiabile della vita culturale cittadina, una pittura d'ambiente che ritrae un periodo apparentamente felice della nostra città, non a caso coevo di quella "belle epoque" la cui eco dovette presumibilmente giungere e attecchire anche a Savigliano.

La passione per la musica improntò tutta la vita di Maurizio Villa. Egli seppe circondarsi di giovani musicisti onde creare un quartetto d'archi, attorno al quale ruotarono "ensemble" dall'organico più o meno vasto. Mentre presso il teatro civico (l'attuale Milanollo) si svolgeva un'attività di musica operistica e cameristica talvolta alternata a memorabili serate di ballo, a Casa Villa si faceva musica strumentale. Ben novantanove sono stati i concerti nelle nove stagioni principali di attività, dal 1884 al 1892. Anche la moglie di Maurizio, la saviglianese Natalina Teresa Cardellini, era pianista dilettante, così come lo sarà Matilde Sella, la futura sposa del loro figlio Giovanni, avviato dal padre fin da giovanissimo al violino ("il violino è il principe tra gli archi", sosteneva con grande convinzione Maurizio).

La carriera politico- amministrativa di Villa, fitta di riconoscimenti, iniziata nel 1875, culminerà nel 1904 con la sua quarta rielezione a sindaco della città, quando già da nove anni era rimasto vedovo, ed infine nel 1910, con la quinta ed ultima elezione a sindaco. Morirà nel 1919, a causa d'una polmonite, nel periodo in cui la "grande guerra" aveva offuscato anche a Savigliano l'attività culturale.

Un capitolo a sé merita la biblioteca di casa, costituita da due corpi distinti: una biblioteca di cultura generale, di 4.000-4.500 unità bibliografiche, che conserva anche opere di autori di interesse locale, ed un fondo musicale di particolare rilievo. Quest'ultimo è composto da libri rari e da spartiti musicali dell'epoca, manoscritti e a stampa, relativi ai concerti di Casa Villa (Maurizio stesso fu autore di "lieder" e di testi messi in musica da compositori saviglianesi).

Qualche anno fa gli attuali eredi, tramite il prof. Giovanni Carlo Villa, docente presso l'Università di Pisa, si mostrarono intenzionati a donare il fondo librario del loro illustre avo alla Biblioteca Civica della nostra città; senonché l'insufficiente ampliamento di quest'ultima, nonché lo scarso entusiasmo dimostrato da parte dell'attuale Amministrazione comunale, non ne hanno consentito l'acquisizione.Nel frattempo il maggior fautore della donazione, il prof. Giovanni Carlo Villa, è deceduto, e vi è pertanto da temere che il patrimonio librario di Maurizio Villa non possa diventare pubblico.

beppe mariano

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