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Missione Hippocampus

I cavallucci di mare (Hippocampus) stanno scomparendo. Underwater Life Project, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia Evoluzionistica Sperimentale dell’Università degli Studi di Bologna, sta avviando il censimento delle popolazioni mediterranee di cavallucci marini. Foto © Gianni Neto
Gli ippocampi, meglio noti con il nome di "cavallucci di mare" per la loro grazia e forma particolare, sono stati al centro di miti e leggende fin dai tempi più antichi. Essi sono stati utilizzati per la preparazione di afrodisiaci, di medicine contro l’incontinenza e la caduta dei capelli, di pozioni magiche. Oggi sono ancora pescati per adornare gli acquari domestici e per produrre vari oggetti ornamentali. Foto © Gianni Neto
I cavallucci, diffusi in tutti i mari temperati e caldi del mondo, sono presenti in Mediterraneo con due specie Hippocampus hippocampus e Hippocampus ramulosus. I cavallucci del nostro mare vivono di preferenza nelle verdi praterie di posidonia. Sono predatori di piccoli crostacei e, terminata la caccia, spesso si attaccano alle foglie della pianta mediante la codina prensile. Foto © Gianni Neto
Foto © Gianni Neto Una peculiarità biologica degli ippocampi riguarda il modo di riproduzione: è il maschio, infatti, che incuba le uova e che partorisce i piccoli. In primavera, quando l’acqua inizia a riscaldarsi, i cavallucci "vanno in amore". Dopo diversi giorni di corteggiamento, durante i quali le coppie compiono lenti e flessuosi movimenti, gli ippocampi si accoppiano. La femmina, intrecciando la coda con quella del maschio e ponendo il ventre a contatto con quello del compagno, emette le uova mentre il maschio rilascia gli spermatozoi. E fin qui è tutto normale. Le uova fecondate sono poi raccolte in una borsa incubatrice che il maschio possiede sul ventre, alla base della coda. Le uova, con un diametro di un paio di millimetri, aderiscono alle pareti interne della borsa, ricevendo attraverso di esse le sostanze nutritizie. Dopo circa due mesi di gestazione i maschi partoriscono i piccoli che subito nuotano attivamente, disperdendosi nelle praterie di posidonia.
In ecologia, gli ippocampi sono considerati dei validi indicatori della qualità ambientale, in quanto sono organismi stanziali che vivono in habitat in stato di equilibrio naturale. Il ritrovamento di popolazioni numerose di cavallucci marini in determinate aree, è indice di una loro buona qualità ambientale. Foto © Gianni Neto
Foto © Gianni Neto Purtroppo, i cavallucci sono oggi animali in forte regressione in tutti gli oceani, tanto che sono indicati dalla World Conservation Union come animali a rischio di estinzione. La pesca per uso ornamentale e farmaceutico e, in Mediterraneo, l’impoverimento delle praterie di posidonia sono cause della diminuzione numerica delle popolazioni di ippocampi.
Underwater Life Project, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Bologna, sta avviando il censimento delle popolazioni mediterranee di cavallucci marini. Tale progetto, denominato "Missione Hippocampus Mediterraneo", avrà una durata di tre anni. Responsabile scientifico sarà il sottoscritto Stefano Goffredo, ricercatore del gruppo del Prof. Francesco Zaccanti. La ricerca si avvarrà anche della partecipazione del Prof. Corrado Piccinetti del Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano.
L’idea è quella di utilizzare le migliaia di immersioni ricreative che i subacquei sportivi compiono ogni anno in Mediterraneo, per effettuare un monitoraggio ambientale. I sommozzatori, infatti, accuratamente sensibilizzati, possono diventare un efficace e potente mezzo d'indagine scientifica. Foto © Gianni Neto
I subacquei sportivi saranno quindi gli artefici di questa ricerca. Dopo l’immersione ricreativa, compileranno semplicemente l'apposita scheda di rilevamento qui presentata. Le schede saranno raccolte da Underwater Life project che registrerà i dati su fogli elettronici di calcolo. I ricercatori del Dipartimento di Biologia dell'Università di Bologna elaboreranno i dati.
Nell’arco di tre anni, raccogliendo un numero elevato di schede, si potrà ottenere un dato aggiornato sulla presenza dei cavallucci marini del Mediterraneo. Tale dato potrà essere utilizzato come punto di partenza per la progettazione d'interventi di conservazione di quest'animale e per la valutazione della qualità ambientale. Foto © Gianni Neto
È molto importante che tutti i subacquei diano un concreto aiuto al monitoraggio dell’ambiente. La "Missione Hippocampus Mediterraneo" offre la possibilità di dimostrare che la subacquea ricreativa può diventare anche una attività di ricerca, utile all’indagine scientifica e alla conservazione di habitat in equilibrio naturale.

Le foto di questa pagina sono opera di Gianni Neto http://digilander.iol.it/netofotosub/

Il sito SSI di "Missione Hippocampus"

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Ultimo aggiornamento : 26 ottobre 2001