Svisti dai vicini (3)

(Louis Hymans Souvenirs de voyage, Bruxelles 1880)

Genova la Superba, la città dei palazzi, la città di marmo, la patria dei Doria, degli Spinola, di Colombo. Dimenticarlo sarebbe da ingrati dal momento che mai, nemmeno arrivando a Venezia di sera quando la luna illumina il Canal Grande e piazza San Marco, ho provato un'impressione simile a quella ricevuta sbucando in quel bel golfo del Mediterraneo e contemplando il panorama della città, bianca, rosa e disposta ad anfiteatro tra il mare che bagna la spianata del porto e le montagne che sfumano tra le nuvole...

Un treno diretto mi ci ha portato da Torino in cinque ore...Il tempo di lasciare i bagagli all'hotel ed eccomi andare a caso per le strade, in mezzo alla folla in cui ognuno parla, gesticola, s'interpella, si sfiora con un' aria e un portamento che non esistono in alcuna capitale. C'è nella popolazione genovese un'esuberanza di vita che getta lo straniero in una sorta di sbalordimento...

Presso il porto, nel quartiere dove si concentrano gli affari, strade ancora più strette delle nostre più strette stradine, ma piene di botteghe dove formicolano i clienti, qualcosa come un alveare ma una dolce frescura in pieno mezzodi per l'assenza del sole intercettato dalle alte case e per la brezza proveniente dal mare; marinai di tutti i porti del meridione e del Levante, tipi ammirevoli per vigore e grazia antica, facchini dai petti nudi ed abbronzati, attacchi bizzarri di buoi, cavalli, asini e muli accoppiati, vetture che avanzano nella ressa, tanto che ha del miracoloso che nessuno resti schiacciato. Cappuccini, recolletti, monaci in differenti tonache e di tutte le età, il movimento della città di Londra ma in strade sinuose che ad ogni svolta offrono uno spettacolo nuovo, e in sovrappiù la vivacità, il diavolo in corpo, un'atmosfera che distilla buon umore.

Come ingresso in Italia, questo spettacolo di Genova non ha prezzo. Si vivesse cent'anni non lo si scorderebbe. Vi è nota la ricchezza proverbiale di questa città, antica rivale di quella dei Dogi. Essa è sulla strada per riguadagnarla. In un quarto di secolo la sua popolazione è raddoppiata e per la costruzione del nuovo quartiere dove sorge la galleria Mazzini il terreno ha toccato 500 franchi per metro quadro. Eppure ha una certa aria desolante, perché sottrae alla città dei palazzi una gran parte della sua originalità. Banali facciate di hotel parigini, caffè come sul boulevard des Italiens, negozi pretenziosi che non hanno più niente delle vecchie botteghe allineate lungo le stradine della città vecchia. Il quartiere nuovo comprende, oltre alla galleria Mazzini, via Roma, larga come rue Royale e che porta al parco di Acquasola, situato in collina...

I soli personaggi seri che si notano per le strade sono gli agenti di polizia. Meritano una menzione per la loro divisa. L’uniforme è composta da una redingote nera, abbottonata fino al mento e che scende fino al calcagno: ha tutta l'aria di una tonaca; portano un cilindro di cuoio bollito, impeccabili guanti bianchi e sono dotati di un bastone dal pomo argentato come quelli dei cerimonieri ecclesiastici. I loro connotati corrispondono all'incirca a quelli di Javert, l'agente dei Miserabili, ma con la differenza che hanno l'aria bonacciona. Li si direbbe guide più che guardie municipali...

Ho visitato il Campo Santo di Staglieno, posto a una mezza lega da Genova, nella valle del Bisagno. – Strada disagevole, dissestata, senza ombra e che costeggia il letto secco del torrente. Per la corsa si pagano cinque franchi ma li vale tutti; soprattutto per chi non ha mai visto un cimitero italiano...Il cimitero di Genova è un museo. Al centro di un quadrilatero s'innalza una statua colossale della fede, e nel giardino circostante si trovano le tombe dei poveri, strette in poco spazio e sormontate da una croce di marmo. Da supporre che il marmo costi meno del legno...Nelle gallerie ogni tomba è un monumento in marmo di Carrara, e si percorre un'esposizione di sculture cui mancherebbe solo un catalogo, se questo non fosse vantaggiosamente sostituito dagli epitaffi scritti sulle tombe. Dal momento che in questo luogo di riposo la supremazia appartiene al denaro, forzatamente è diventato una specie di fiera delle vanità in cui la pietà delle famiglie riveste un carattere ostentatorio che rasenta il ridicolo. Ecco per esempio la statua di un personaggio che una Fama incorona d’alloro, e si tratta, molto semplicemente, di un esperto negoziante che ha dato prova d'una prospera virtù in commerci. Gli epitaffi vi informano su tutte le decorazioni ottenute dai defunti, e c’è gran quantità di cavalieri di San Maurizio e Lazzaro... Questo genere di statuaria deve essere una professione molto lucrativa. Insomma, pur ammirando il talento dispiegato dagli artisti, da si esce con una sensazione di pena. Questa glorificazione del vitello d'oro ha qualcosa di urtante e la cattiva impressione s'accentua quando i guardiani del cimitero reclamano una mancia come ricompensa del singolare spettacolo...

Allo stesso modo del Campo Santo, la chiesa più splendente di Genova, l'Annunziata, non è adatta al raccoglimento. Dorata all'interno, dal basso in alto, non ha niente da invidiare all’Opera di Parigi quanto a ricchezza di decori. Piuttosto moderna, conserva alcuni quadri ma l'oscurità che regna nelle navate laterali li rende pressoché invisibili.

Una volta contemplate queste due mostre vistose, si prova un vero sollievo nel visitare le gallerie severe e colme di capolavori di alcuni palazzi della vecchia nobiltà genovese. Datano in maggior parte al XVI secolo, portano nomi illustri: Spinola, Doria, Brignole-Sale, Ferrari, Durazzo, Balbi, Senarega, Pallavicini e sono colmi di tesori artistici. Ci vorrebbero alcuni giorni per studiarli tutti, perché sono visibili solo in certi orari, essendo la più parte abitati...La mia ultima impressione di Genova è uguale a quella ricevuta arrivandovi, e non credo che si possa immaginare una prefazione più ammirevole per un viaggio in Italia...

Il treno impiega quattro ore circa per raggiungere il porto di La Spezia, principale arsenale marittimo del regno, situato nel golfo e tanto abilmente riparato che, anche col tempo cattivo, il mare resta calmo e tranquillo quanto i laghi svizzeri in un bel giorno estivo. La prima parte del percorso è piacevole. Si costeggiano da un lato campi di mais, uliveti, vere limonaie, frutteti esposti al vento dei monti; dall’altro lato costeggiamo il Mediterraneo che sfortunatamente, per i tanti tunnel scavati nella montagna, rimane sottratto alla vista. Il paese è ricco e popolato da villaggi e borghi con casette dipinte a colori vivaci come a Genova. Numerose ville sono sparse sulle colline tra le fresche ombre e la brezza del mare in questa stagione mantiene la temperatura ad un livello che non supera i 20 gradi. Scoppia un temporale verso la fine del viaggio e mi fa vedere il mare che infuria sulla costa. Questa strada da Genova a La Spezia è nota come Riviera di Levante e vale, per lo splendore dei panorami, la Riviera di Ponente che porta a Nizza. – Arrivato a la Spezia un omnibus mi porta all' Hotel de la Croix de Malte, ancora una sorta di palazzo di marmo, posto sul bordo del mare tra una vegetazione lussureggiante. Nuovo motivo di sorpresa e compiacimento per un abitante delle nostre contrade, abituato a vedere una spiaggia di sabbia assediata da dune incolte. -Devo però riconoscere che le nostre coste, per un altro aspetto, hanno la meglio su questo litorale. Fare un bagno qui equivale a farlo in una piscina. Non ci sono flusso e riflusso, e nemmeno quello sferzare delle onde in cui consiste l'elemento igienico di un bagno nel mare del Nord o nell'oceano. Hotel eccellente, pulizia impeccabile, camere grandi, riparate dal sole con persiane, pavimentazione in marmo e mosaico dal pianterreno al secondo piano. Tavolata allegra e vivace...La Spezia è un luogo piacevole dove ci si riposerebbe volentieri per qualche giorno se non si dovesse andare avanti, al fundo, come dicono gli italiani ogni momento. Al teatro, al ristorante, nelle stazioni, dappertutto vi mandano al fundo...