Critica

 

Le radeau de la peinture

[...]  Ogni opera è un progetto di base spaziale, un quadro di attrazione per le infinite meteore viaggianti. La combinazione prevede una base di tela grossa, a vista, cucita e strappata, solida ed eloquente, che garantisca la permanenza dopo l'atterraggio, una base resistente all'urto, e poi segni di due nature un tempo distinte: l'una energetica, gestuale, missilistica con i corallari spaziali di nebulose e costellazioni di scie, gocciole, sgorbi e tracciati di perdite; l'altra impressiva di lettere, numeri, parole in forma di pittura, immagini che scardinano la petulanza metropolitana per diventare reperti dell'epistolario solitario dell'artista. [...]   La pittura come una zattera vagante nello spazio, forte di tela, cucita e ricucita, su cui saltano i segni, gocce e cifre si mettono in salvo parole e vapori, buchi neri e timbri doganali e poi un corso periglioso, nella tempesta, tra il vento e i flutti scompost.i         Ogni opera è, alla fine, una zattera dopo la tempesta, a mare aperto, mare piatto: la luce chiara dell'aurora rivela ogni cosa, tutti i segni imbarcati in una deriva che si trasforma in pittura.

                                                                                                        VIRGINIA  BARADEL

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