Il Messaggero on Line - (23 gennaio 2001)
Città SantAngelo. Tra un mese e mezzo il
verdetto sul progetto per la centrale elettrica
Limbarazzo del turbogas
Comuni e partiti divisi in attesa della valutazione
ambientale
di BRUNA DI DOMENICO
CITTA SANTANGELO - Con la consegna dello studio tecnico
da parte della società Southern al Comune di Città SantAngelo, è iniziato
ufficialmente il procedimento di valutazione di impatto ambientale della centrale turbogas
a Piane di Sacco. Un mese e mezzo di tempo per studiare le carte che stanno dividendo il
paese e le forze politiche; poi, dopo il parere della Regione, la palla passerà ai
ministeri di ambiente, Industria, Sanità, Trasporti per il verdetto definitivo.
Nellattesa, il sindaco Bruno Catena, indicato tra i sostenitori dellimpianto
turbogas, dice: «Se la Via sarà negativa, il Comune non sarà disponibile ad alcun
margine di discussione, mentre in caso di parere positivo verrà verificato il da farsi,
auspicando che la Regione elabori nel frattempo un Piano energetico». La questione ha
agitato parecchio le acque in casa diessina, il aprtito del primo cittadino. Il segretario
provinciale, Massimo Luciani, pur precisando che nulla è già deciso o irreversibile,
pone laccento sulla necessità del Piano energetico, la cui assenza «costituisce un
elemento di grande handicap perché manca un tassello fondamentale di programmazione in un
momento in cui le procedure di liberalizzazione hanno determinato un forte aumento delle
richieste di autorizzazione. Ci sono i tempi per avere un piano prima della fine della
procedura della Via per la centrale turbogas».
Sulla proposta dinsediamento della centrale turbogas interviene anche il segretario
del direttivo dei Comunisti italiani di Città SantAngelo, Fernando Fabbiani:
«E necessario gestire questa opportunità dinsediamento, tutelandosi da
eventuali inquinamenti e rischi per la qualità dellambiente e della salute dei
cittadini. Dobbiamo avere la garanzia che limpatto ambientale rientri nella
normalità di un insediamento industriale che non modifichi la qualità dellaria e
delle falde acquifere, né comprometta futuri insediamenti». Fabbiani aggiunge: «La
ricaduta occupazionale per i residenti dellintero bacino dellimpianto, che non
dovrà essere di secondordine, non potrà assolutamente condizionare una scelta di
tale portata. Inoltre La centrale dovrà dare impulso alle attività industriali
dellintera vallata e costi dellenergia più bassi non solo per le imprese ma
anche per i Comuni di Città SantAngelo, Elice, Collecorvino e Picciano».
Sulla possibile installazione della centrale, intanto, prosegue lopposizione del
comitato Davide" e di alcuni consiglieri provinciali, cui si aggiungono i
sindaci di Elice e Picciano, anche se con questi ultimi non sono ancora stati avviati
contatti ufficiali da parte dellamministrazione angolana.z Città
Sant' Angelo, 20 gennaio 2001
Alla cortese attenzione:
Greenpeace Italia
WWF Italia
Oggetto: richiesta informazioni su potenziali pericoli di inquinamento derivanti da
istallazione centrale elettrica turbogas mgw 370 su territorio comunale.
Nel territorio del mio comune di residenza, Città SantAngelo in provincia di
Pescara, nella zona industriale Piano di Sacco, ancora scarsamente utilizzata
e sita nella valle del fiume Fino, inserita per altro in un contesto di terreni agricolo
di buon pregio, vigneti uliveti ed altro, la Southern Energy ha avuto assegnati 13 ettari
per realizzare una centrale elettrica turbogas da mgw 370, lamministrazione comunale
(di sinistra) è favorevole allinsediamento, per i seguenti motivi:
posti di lavoro 80/100, opere pubbliche a carico della S.E. per 10 miliardi,
rilancio dellarea industriale infelicemente collocata, pressoché nulli pericoli di
inquinamento.
Mi sarebbe gradito ricevere, prima possibile, ragguagli tecnici e quantaltro
possibile per valutare meglio linsediamento, i suoi eventuali aspetti negativi e se
del caso eventuali suggerimenti.
Grazie.
Marcello Di Gregorio
Corso Vittorio Emanuele n.25
65013 Città SantAngelo (PE)
telefono fax 085/969244
email: digregorio@inwind.it
RISPOSTA di Greenpeace: Si tratta di un tipo
di insediamento di notevole impatto sull'area e pertanto immaginiamo che il Consiglio
Comunale se si è già pronunciato in modo favorevole abbia effettuato tutte quelle
analisi richieste dalla normativa. In particolare è importante la Valutazione di Impatto
Ambientale dell'impianto e degli eventuali elettrodotti di raccordo con la linea. Se tali
studi sono già stati effettuati qualunque cittadino potrà richiederne una copia ai sensi
del diritto all'informazione in materia ambientale e dunque verificare la situazione.
IL PICCOLO giornale di Trieste
lunedì 20 novembre 2000
«Fianona III non verrà realizzata»
Sembra così tramontare lipotesi della costruzione di una nuova
termocentrale
FIUME. La termocentrale Fianona III non sha da
fare. Parola di ministro. La rassicurante ma anche impegnativa dichiarazione è stata
formulata nel corso di una tribuna pubblica ad Albona, promossa dal Partito liberale, di
cui Bozo Kovacevic, ministro dellambiente, è lunico rappresentante in sede di
governo. Il ministro ha fatto tappa in questo fine settimana, oltre che ad Albona, anche a
Fiume, per (ri)stabilire un contatto più diretto con gli elettori, come spiegato da
esponenti liberali.
Dopo aver visitato il Cementificio di Valmazzinghi e le
centrali termoelettriche di Fianona Porto, il ministro ha precisato che questultime
sono «in regola con le leggi» per quanto concerne il suo dicastero (vedi possesso delle
licenze edili richieste in materia). Kovaceciv si è detto soddisfatto dei risultati
riportati dalle misurazioni sullemissione di gas e sostanze inquinanti da parte
delle termocentrali, trattandosi di valori che non superano i normativi di legge.
Centrale a TORVISCOSA
http://www.verdinrete.it/friuli-veneziagiulia/
E tempo di scelte importanti
nella politica energetica della regione. Un intervento di Alessandro Bon, Presidente della
Costituente verde regionale (6 maggio 2000)
A seguito di alcuni situazioni contingenti che stanno delineando il futuro della
produzione energetica della nostra regione (privatizzazione centrale termoelettrica di
Monfalcone, realizzazione di una centrale a turbogas a Torviscosa) ritengo sia utile
tentare di definire un quadro dassieme sulle scelte - anche politiche - che saranno
necessarie per evitare di perdere delle occasioni forse uniche per risolvere problemi che
forse da troppo tempo vengono ignorati.
Innanzi tutto è bene ricordare il quadro politico nazionale e internazionale dove
lapplicazione del Pprotocollo di Kyoto impone scelte precise chiare: è noto che
lItalia dovrà ridurre, entro il 2012, le proprie emissioni nella misura del 6,5%
rispetto ai livelli del 1990. Per conseguire questo importante obiettivo il Cipe ha emesso
da tempo una delibera nella quale si individuano gli assi strategici di intervento,
evidenziando, fra gli altri, la necessità assoluta di aumentare dellefficienza del
parco elettrico esistente.
Ora è altrettanto noto fino dai tempi della vicenda del terminal SNAM che
la centrale termoelettrica di Monfalcone alimentata a carbone e olio combustibile
necessita di una riconversione sia per gli impatti in termini di emissioni sia per
lefficienza complessiva dellimpianto. Allora si parlò a lungo di una
sostituzione di una delle due linee con una alimentata a metano, che indubbiamente risulta
meno impattante in tutti i sensi rispetto al carbone fossile.
Contemporaneamente oggi ci troviamo dinanzi a un progetto per la realizzazione di una
nuova centrale termoelettrica a turbogas, da realizzarsi nel comune di Torviscosa
nellarea dellex Chimica del Friuli, che per caratteristiche tecnologiche
(limpianto a gas ha un rendimento migliore di circa 1/3 rispetto al carbone) risulta
accettabile, ma che potrebbe avere degli impatti collaterali non trascurabili in relazione
alla sua ubicazione, in primis il consistentissimo emungimento di acqua da falda
superficiale. Senza poi dimenticare che con questo nuovo impianto si andrebbe a realizzare
una produzione di energia elettrica eccedente di gran lunga il fabbisogno regionale,
facendo così sorgere spontanea la domanda se in unanalisi costi benefici
tale impianto sia effettivamente necessario.
Quindi, anche per motivi logistici di approvvigionamento del gas e fatti salvi gli
interessi economici del soggetto privato, perché non pensare ad una sintesi, che vada
anche a risolvere anticipatamente la potenziale dicotomia che si verrebbe a creare fra i
due poli energetici? La soluzione a mio avviso di largo respiro potrebbe
essere quella di localizzare limpianto a turbogas, anche di potenzialità maggiore
degli 800 MW previsti, nellarea già occupata dalla centrale di Monfalcone: in
questo modo si renderebbe compiuta la sua riconversione, eliminando la linea a carbone,
usufruendo come già avviene, e quindi non alterando uno stato di fatto con nuovi
impatti , - dellacqua del canale prospiciente per i necessari processi di
raffreddamento, e, vista la vicinanza di un area industriale e di una città come
Monfalcone, implementare efficienti sistemi di teleriscaldamento.
In questo modo il bilancio ambientale sarebbe sicuramente positivo, verrebbe evitato un
ulteriore impatto nella già flagellata bassa friulana e, previ opportuni accordi fra i
soggetti privati e pubblici coinvolti, si potrebbero realisticamente conseguire tutte le
finalità che oggi vengono indicate come imprescindibili dagli stessi proponenti della
centrale di Torviscosa.
Da parte dei Verdi ci sarà fin dora il massimo impegno a sollecitare la creazione
di un tavolo di confronto tecnico e soprattutto politico - più vasto possibile su
questo tema, convinti che lazione di mediazione e di indirizzo che le forze
politiche e gli Enti locali possono esercitare sia lelemento fondamentale per
cercare, a partire proprio da una situazione contingente, di diffondere concretamente dei
modelli di sviluppo sostenibili.
COMUNE DI MANTOVA
Ufficio Stampa
18/01/01
Lo
studio di impatto di ambientale di Enipower
Una centrale turbogas per sostituire quella ad olio combustibile in funzione all'Enichem
di Mantova, con la riduzione del 60% delle emissioni in aria prodotte oggi dal vecchio
impianto. E' quanto attesta lo studio di impatto ambientale effettuato da Enipower sul
nuovo impianto che costruirà all'interno dello stabilimento di via Taliercio. L'intera
documentazione è stata depositata in Comune a Mantova; da mercoledì 17 gennaio e per 45
giorni sarà a disposizione dei cittadini per le osservazioni. Che saranno raccolte da una
commissione composta da un magistrato, da un rappresentante della prefettura e da tre
tecnici di fiducia nominati da Regione, Provincia e Comune di Mantova. Questa commissione,
entro 90 giorni, dopo una prima istruttoria, invierà le osservazioni al ministero
dell'Ambiente, a cui spetterà di decidere quali ammettere e quali respingere. Ieri in
municipio si è riunita la commissione per una prima presa di contatto con la materia.
Mancavano, però, il magistrato, il rappresentante della Prefettura e il tecnico della
Regione, non ancora nominati; oltre all'assessore comunale all'ambiente Assunta Putignano
e ai due colleghi della Provincia, Francesco Negrini e Maurizio Sali, c'erano i tecnici di
fiducia degli enti locali: l'architetto Anna Melone di Milano per il Comune capoluogo e
l'architetto Marco Guerzoni di Bologna per l'ente di Palazzo Di Bagno. «Presenteremo le
nostre osservazioni - afferma l'assessore Putignano - e, come Comune, chiederemo
un'audizione all'ufficio di valutazione impatto ambientale del ministero per fornire una
serie di informazioni sull'impatto ambientale complessivo che gli impianti hanno sul
territorio».
ASTRA
Agenzia di Stampa Regionale Abruzzese
martedì 23 gennaio 2001
VALLE DEL FINO: INCONTRO PER LA CENTRALE TURBOGAS
Pescara, 23 gen - L'insediamento nella Valle del Fino di una centrale turbogas a ciclo
combinato e' stato al centro di un incontro tra gli assessori regionali Vincenzo Palmerio
(bilancio), Massimo Desiati (ambiente) e il capogruppo della Nuova Dc, Rocco Giacintucci.
Nella circostanza e' stata riproposta la necessita' imprendiscindibile del massimo rigore
scientifico nell'esame della richiesta avanzata dalla Southern Company, interessata alla
localizzazione dell'impianto in quella zona del Pescarese. Tutti i presenti hanno assunto
il chiaro impegno, confermando una posizione non preconcetta verso tale insediamento, che
il determinante parere della Regione sia confortato dall'esame e avallo di esperti di
prima firma e scienziati di chiara fama.
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