GIANCARLO LENSI

 

 

 

 


RICORDI .... RIMATI


Dedicati: a chi ha più di sessanta.... perché c'era
a chi ha meno.....perché ne senta parlare

 

 

Intro
AMARCORD
PERUGINA
TRAM
ALE' LIVORNO
Inno Amaranto
COPPA MONTENERO
SFERISTERIO
BEOLINI
TIRRENIA
ACQUE DELLA SALUTE
MENS ET CORPORE
AMARCORD 2

 

*****

 

 

Mi ricordo....

Ogni giorno mi accorgo che la mente,
sollecita a scordarsi del presente,
si diverte a tuffarsi nel passato.

D'altra parte "il più pane l'ho mangiato"
diceva un vecchio amico contadino,
siamo arrivati quasi al ... bicchierino
e allora è d'uopo la rievocazione
anche se desta un pò di commozione.

La maggior parte dei miei 'mi ricordo'
riguarda cose che non ci sono più;
ce n'è tant'altre adesso, si, d'accordo,
ma quelle perse non le vedi più!!

Se il giovane le ha sentite dire,
o le avrà lette, le può risentire,
fa un gran bene sapere che Livorno
ha vissuto momenti già famosi
e sta facendo tutto perché un giorno
ne viva altri ancor più prestigiosi...

Chi giovan più non è, al pari mio,
ricorderà qualcosa, dico io,
se non ricorda tutto a menadito,
magari sarà un pò rincoglionito?!?!?

 


AMARCORD

Questi versacci sono dedicati
a chi, con me, ha vissuto i tempi andati
e a tutti quegli eredi, fortunati,
che godon oggi di comodità
che noi non avevamo a quell'età

Per cominciare (questa è storia vera!)
l'acqua corrente nelle case 'un c'era,
per bere e anche per "fare da mangiare"
con le brocche: alla fonte ad aspettare
il giro, riempire e ritornare
(e a casa dentro un coppo conservata);
quella del pozzo, a secchi sollevata,
per far le pulizie e per lavare
(il bu'o alle 'onche sempre da inventare....

Il bagno si chiamava camerino
e lo pulivi con il granatino;
chiuso - di giorno - dentro il comodino
di notte ci serviva l'orinale,
ci si puliva il culo col giornale
che in quanto a 'morbidezza' era un casino:
altro che 'dieci piani'.... un mezzanino!

Per lavarsi s'aveva uno stanzino,
pomposamente detto 'toelette'
sopra il lavabo una catinella,
un bricco d'acqua, un secchio, uno specchino...

Sul camino, fornelli col carbone,
ci preparavan per la colazione:
ai bimbi l'orzo (pane abbrustolito),
e alla napoletana ribollito,
un quarto di caffè, tre di cicoria:
credete, cari miei, che questa è storia!

Ci si prendeva tutti per la mano
e a scuola a piedi ("attenti, andate piano!!")
le bimbe con il fiocco sulla testa
(di colore diverso per la festa).

Le classi, con rigore separate,
alle maestre erano affidate,
dalla terza però, per i maschiotti
c'era il maestro: dava scappellotti
e per consolidar l'educazione
sovente ti mollava lo storcione.

Ai pantaloni corti eri obbligato
fino quasi all'età d'andar soldato
però agli 'avanguardisti' meglio andava:
si mettevano quelli "alla zuava".

Il pomeriggio, fatta la lezione,
o si giocava a palla nel portone
(palla fatta co' fogli in un calzino)
oppure si correva sul pratino
(per noi 'l raggio d'azione era ridotto:
dalla Piazza Magenta al Murorotto);
e i giochi? io ricordo senza sforzo:
la trottola, il ghiné, all'urinforzo,
lo 'ngiroccolo, i salti con la corda......
"Occhio alla pula" -"Bada ch'un ti morda!!"
"Cinquantun per me libero tutti",
"Hai voglia di bé ova", "Bada batti".

Con la famiglia, fuori per la festa,
in fila indiana, genitori in testa,
la "muta buona", tutti ben sciugnati,
i calzerotti (lunghi) arrotolati,
le scarpe belle lustre di ceretta
(ancora da inventare la chiavetta)

C'erano il cinque e cinque e 'l castagnaccio
(quant'era buono specie s'era ghiaccio!!!)
però cambiava nome: era toppone!
occhio a' fortori ed all'agitazione;
se ti sentivi male, addio Pitena!
intanto ti tenevan senza cena,
pel mal di pancia il calomelano,
nei casi più complessi....era Pagliano,
se l'intestino rimaneva schivo
una peretta o peggio un lavativo!!

Sotto i lenzuoli, ch'erano stecchiti,
il trabiccolo o 'l prete, col cardano
ch'era servito come ..... SantoSano
o per fare gli anelli, abbrustoliti.....

D'estate, a veglia, fuori a chiacchierare,
(anche al buio potevan sferruzzare)
"Oddio che caldo, qui ci si ribolle!"
e allora si faceva cenciomolle.....

......Infine, qualche nome che c'ho in mente:
il Serra - ritirava spazzatura,
Paolotto - vendeva segatura
e Celestina l'acqua puzzolente;
Ardesira, Zulimo, la donnina,
Masino, Piacciucci, ed Assuntina,
Egisto il lattaiolo e poi Firmina......

....Tant'altra gente, che oggi non c'è più..
come se fosse a "Biribì chi fù".......

 


PERUGINA

Siamo verso metà degli anni trenta;
per vendere di più cosa t'inventa
la Buitoni con la Perugina?
un bel concorso a premi, a figurina,
da completarci qualche collezione
e collegato ad una trasmissione
di scenette alla Radio, in parodia
di storie, di avventure e così via
come i "Tre moschettieri" di Dumasse
"Giro del mondo in 80 giorni",
manipolati poi con molta classe
da Morbelli e da Nizza, gli autori,
con queste trasmissioni sugli allori!!

Le figurine eran personaggi
coinvolti in improbabili viaggi
dei "Quattro Moschettieri"
nel mondo quel dell'oggi e dell'ieri:
c'era il "gagà" e c'era il "mandarino",
il "calciatore", il "gaucho argentino",
"Shanghay Lil", il "cane pechinese",
la "bella sulimana", il "Lord inglese",
e "Taitù", "Rodolfo Valentino"......

L'idea, innovativa, fu un successo!
di concorsi, anche troppi ce n'è adesso!
ma quello, che fu il primo, ed anche bello
fece impazzir l'Italia: che macello!!
di fuori dei negozi, addirittura,
come in Borsa mettevano i.... listini:
uomini seri, al pari dei bambini,
avevan perso il senso di misura!!!

Ma la caccia ad ogni figurina
(oltre a far guadagnar la Perugina)
tendeva a completare collezioni
che davano diritto a premiazioni:
ogni tot raccolte, premi tanti,
con altre ancora ...premi più importanti...
ma per toccare il segno del destino,
per vincer la famosa Topolino,
ci mancava soltanto un figurino:
l'introvabil "Feroce Saladino"!!

 


TRAM

Il tram passava sotto casa mia
sulle rotaie, al centro della via,
era fra i pochi mezzi a transitare
con qualche bicicletta ed auto (rare).

Malgrado l'equipaggio fosse un paio
("manovratore" con un "bigliettaio")
qualcuno ai respingenti s'attaccava.

Tinto di verde, se ricordo ben,
sferragliava alle curve, s'annunciava
con un suono metallico: den! den!

Non causava il buco nell'ozono,
non inquinava, non facea frastuono
e passava più volte la giornata
risparmiando più d'una scarpinata.

Il traffico era quasi inesistente
consentiva ai ragazzi del rione
di star per strada quotidianamente
giocando tutti allegri.. col pallone.....

Ora il tram non c'è più; al posto suo
tanti motori che han 'spanato il bu'o":
altro che ragazzini col pallone!!
ti metton l'auto 'nfino ..... nel portone!

 


ALE' LIVORNO

Se dell'Inno Amaranto odo le note
(quello che fecer Campi e Montanari)
sento la commozione che mi scuote
più che a sentire l'inno nazionale
e che fa parte del passato stesso...
mi vien la pelle d'oca ancora adesso!!

Perchè ricordo che la nostra squadra
ha giocato tant'anni in serie A,
tanti campioni, "miti" di diritto
tanto per cominciar: Magnozzi e Pitto
(a quei tempi il povero Armandino
non era nato oppure era bambino);

Ma io ho visto anche Uslenghi, anche Caraffa
e Silvestri, Arcarino e Arcarone...
al ricordo mi scende un lacrimone;
pensare che il passato fu glorioso:
mancammo uno scudetto per un nulla
(da mangiarsi le mani dal nervoso!!)

E ricordo la squadra di quell'anno,
nomi che sussultare ancora fanno:
Silingardi, Del Bianco, Lovagnini,
Ostilio Capaccioli - capitano -
Tori, Traversa, Raccis, Degano,
Zidarich, Piana, Stua: beniamini,
allenati da Ivo Fiorentini!!!!!. (°)

Allo Stadio s'andava con passione
a polmoni la squadra s'incitava
e se via via il cazzotto ci scappava,
erano mani, mica era il ....cannone...

Oggi sono catene e lanciarazzi,
mazze ferrate, spranghe, confusione,
non è più sport, andiamo, son dei pazzi!!!
far temer per la vita alle persone...

Fate da' 'na calmata a' ragazzetti,
infiammati dal tifo, ma corretti,
perchè lo sport è una grande scuola..
cantiamo il nostro inno a squarciagola
e che la nostra squadra ne sia fiera....
...."L'Amaranto è la nostra bandiera....."

 

(°) E con riconoscente affetto ricordo i "rincalzi" che furono anch'essi "di gran lusso":
-Miniati (n° 17 presenze) - Assirelli(13) - Soldani (9) - Spagnoli (4) -Emiliani (2) - Martinelli (2) - Grassi (1) - Angelini(1). "

 


Inno Amaranto

Baldi e fieri venite o compagni
l'inno sacro al trionfo s'intoni,
salga l'urlo dei nostri polmoni:
hip hurrà, hip hurrà, hip hurrà!

Campi e prati baciati dal sole,
il bel mare increspato dai venti,
ecco i luoghi dei nostri cimenti,
i teatri del nostro valor.

L'amaranto è la nostra bandiera,
giovinezza la salda speranza,
nella forza la sola baldanza,
fine e premio soltanto l'onor.

Bel colore di nostra divisa,
non piegare un istante giammai,
ma tra gli altri superbo tu vai,
senza macchia, senza ombra, o color!

Per l'Unione Sportiva Livorno
per i suoi baldi, gloriosi campioni,
s'alzi l'urlo dei nostri polmoni:
hip hurrà, hip hurrà, hip hurrà!!


(musica del M.o Montanari,
versi dell'Avv. Campi)

 


COPPA MONTENERO

Ricordo che l'arrivo e la partenza
eran dalla Rotonda dell'Ardenza
dov'erano montate le tribune
gremite per lo più dai ...personaggi
per ammirar delle auto i passaggi.

Il percorso, più volte ripetuto,
comprendeva il Romito, il Savolano,
Castellaccio e Viale d'Antignano
e le auto, correndo a spron battuto,
destavan l'entusiasmo della gente;
per forza! oltre al motore, già potente,
le guidavano gli assi del momento.

E c'erano Fagioli e Borzacchini,
campioni veri, e c'era Varzi Achille
e soprattutto Tazio Nuvolari
che scatenava l'entusiasmo a mille:
amati come lui non c'eran pari...

L'auto in gara? da diventar matti...
Mercedes, Auto Union, le Bugatti,
c'eral'Alfa Romeo, la Maserati,
(parecchi 'marchi' sono tramontati).

Oggi le corse in strada non si fanno,
ci son le piste ultrarecintate,
per gli organizzatori non è un danno,
anzi, ci fan quattrini a cappellate.

O meglio, non si fanno ufficialmente:
o giorno o notte, non importa niente,
gli eredi di quei tempi ormai lontani
si fregan dei pedoni, dei cristiani,
e i bolidi scorrazzano in città
in c.. (barba) ai limiti di velocità.

 


SFERISTERIO

Davanti alla piazzetta del Cantiere
sorgeva, per un gioco di pallone,
lo Sferisterio; bello da vedere!!
era il tempio del "gioco del bracciale"

Mostrava verso il mare un muraglione
pel riparo dai venti occidentali
e sotto c'era un campo, recintato
con alte reti collegate a pali
(perché la notte fosse illuminato).

Al di là delle reti, tante panche
dove sedeva il pubblico pagante...
"Rossi" e "Celesti", con le tute bianche,
si fronteggiavano due squadre ( a tre:
"battitore", la "spalla" ed il "terzino")
la palla la porgeva il "mandarino"
ed Anacleto era il "pallonaio".

Pochi nomi rammento (e questo è un guaio!):
Riccioni, Neno, Lazzeri, Cannone,
Lilleri, Augusto, da tutte le persone
che bazzicavan lì erano amati
da noi ragazzi, al gioco, scimmiottati.

Di bar ce n'eran due , non tanto belli,
la cassatina "Avio - Torricelli"
era il gelato allora preferito,
"De Giacomi" la birra e la gazosa,
il ponce era la cosa più sfiziosa,
però, d'estate, dava ....il sobbollito;
tavolini all'aperto e le signore
intrecciavan tra loro conversari,
ma giocavano al 'totalizzatore'
che aveva un giro forte di denari....

A una cert'ora, dalla Parmigiana
arrivava il Gaiti coi vassoi:
"La pastasciutta è pronta"!!
(di piatti pieni ne restavan po'i).

Sul muro, a metà campo, mi rammento,
c'era una scritta intorno a un fiore rosso,
la frase vale più d'ogni commento
anch'oggi vera, forse più che meno
era: "LIVORNO - ROSA DEL TIRRENO"!!!!

 


BEOLINI

I fossi, che a Livorno fan cultura,
oggi son diventati dei parcheggi
per natanti: ogni tipo, ogni misura,
che sotto le spallette hanno gli ormeggi.

Tutta roba che serve per diporto,
però ai miei tempi (che sono lontanini)
ci passavano i mezzi di trasporto
d'allora... si chiamavan "beolini".

Carichi per lo più di "palettame"
come ghiaino, sabbia, o di mattoni,
di sacchi di cemento o di carboni,
erano neri, neri di catrame.

Appoggiata una pertica al fondale,
lungo fiancata scalzo camminava
e con quel movimento, sempre uguale,
sull'acqua il beolino scivolava...

Pover'uomo, facea tanta fatìa,
era un lavoro, duro e faticoso,
come tutti i lavori, dignitoso;
però a pensarci, c'era poesia
in quel sudar monotono e prezioso.....

 


TIRRENIA

Per andare a Tirrenia o al Calambrone
c'eran due modi soli: le persone
dal lato livornese a quel pisano
armi e bagagli andavan su un chiattone
ed approdavan, dopo attraversato,
in compagnia di gente in biciclette,
di carrozze a cavalli, di carrette...

Oppure si partiva dal Voltone
con un barcone a nafta (che puzzava)
ed attraverso i fossi ci portava
fino alla meta, giusto al Calambrone.

Non c'erano né strade, né trenini,
le Colonie Marine dei bambini
eran sempre di la da divenire
e all'infuori di due o tre baracche
era tutto deserto l'arenile.

Che differenza!! quale cambiamento!!
al giorno d'oggi c'è di più cemento
che di sabbia, anche lungo il litorale;
il traffico impazzito, soste rare,
(secondo dove fermi, poi, anche .....care).

Altro che chiatta! altro che barcone!
ma si è realizzata anche l'unione
delle città e senza malintesi.

E' tacito l'accordo: i livornesi
vanno a Tirrenia, spendono a due mani,
e i quattrini li pigliano... i pisani!!!

 


ACQUE DELLA SALUTE

Nel 'novecentocinque, è storia viva,
veniva inaugurato qui a Livorno
uno Stabilimento per far bere
la minerale acqua che sorgiva
dal sottosuolo, in fondo, qui d'intorno.

"Acque della Salute" furon dette
perché in effetti eran benedette:
acque cloruro-sodico-ioniche
che facevano bene un buggerio:
prostate risanate, magnifiche
per le cistiti ed ogni bendiddio...

Nello Stabilimento del "Corallo"
pieno ogni giorno di visitatori
che degustavan l'acque nei bicchieri,
si suonava, volendo c'era il ballo,
c'eran tennisti, i pattinatori,
proprio come alle Terme più quotate:
da "Vittoria", "Preziosa", da "Sovrana"
(così quell'acque eran nominate)
di più salute, più vita mondana!!
ed il turismo, a noi concittadini,
ci faceva sembrar.. Montecatini!!

Poi, con la guerra, c'é sparito tutto:
l'acqua é scomparsa tutta, ma di brutto;
è tornata laggiù, in fondo, in fondo,
forse ancora a "bagnar limo infecondo".....

Qualcuno, che di polle è competente,
fece sapere che a scavar per bene
potrebbe ritrovar, come qualmente,
le sorgenti scomparse e quelle vene
d'acque preziose potrebbero tornar!!

Quanti vantaggi potrebbero arrivar !!!
salute, più turismo,alberghi pieni
di gente che vien qui per "passar l'acque"..
sarebbe un bel lavoro, ne convieni??

Si dice che al Comune non gli piacque:
"non se ne parli proprio del progetto!!!
l'acque son diuretiche, s'è detto??
se pisciano dell'altro a questi anziani
ci tocca .....riaprirgli i vespasiani!!!"

 


MENS ET CORPORE

Si predicava in epoca lontana
il bello di goder di 'mens sana'
da ottenersi però in 'corpore sano'
come si conveniva al buon 'ariano'.

A cominciare dall'elementare
per arrivare su al 'premilitare'
la ginnastica era nei progetti
per farci diventar tutti perfetti.

Ed ogni anno, ad hoc preparato,
si svolgeva un bel 'saggio' presentato
ai capi principali, ai Federali
per trovare conferma agli 'ideali'

Nelle scuole ci avevano insegnato
uno per uno tutti i movimenti,
quelli che avremmo - dopo - completato
insieme al resto dei partecipanti.

Gonne o calzoni neri, bianche maglie,
sul petto grossa EMME (Mussolini),
ci preparavan tutti alle battaglie
che volevam per allargà 'confini.

A completare quella gran 'cultura'
si cantavano inni a squarciagola
e per fare sugli altri più figura
ce li 'nsegnavan anche quelli a scuola....

"Ma, ....con la sua iniziale vestivate,
...gli cantavate lodi sperticate,
.....le sue frasi, i suoi motti eran Vangelo,
si può sapere dopo tanti anni
quel 'signore' dell' EMME come fosse?
"

...........'corpore sano' penso ce l'avesse,
ma come 'mens' era terra-terra:
se ce l'aveva 'sana'..... entrava in guerra?!?

 


AMARCORD 2

Il portone che in strada s'affacciava
dagli altri appartamenti era isolato
era quindi un ingresso riservato
soltanto a chi ....sapeva dove andava.

Le finestre, da fuori, eran notate
per le persiane chiuse, incatenate;
il nome del locale (la vetrina)
nel pittoresco era indicativo:
Isolotto, Spunzoni, Palmirina,
Bomboniera, gli Specchi, la Vetrata...
e qualche altra che ho dimenticata....

Al primo piano spesso situato,
per accedervi c'era uno scalone
che andava ad introdurre in un salone
col pavimento, rosso, verniciato:
d'intorno sedie e panche, un divanetto
largo poco di più di una poltrona,
nell'angolo la cassa: era un banchetto
ma dietro... troneggiava la Padrona.

Di solito veniva dalla "vita"
o coi guadagni suoi s'era arricchita
o col padrone s'era accompagnata....
comunque era temuta e rispettata...
era lei che la casa dirigeva,
che dava le marchette e riscuoteva
e pregi e qualità magnificava
della sua merce, della quindicina:
"glié proprio bella 'hesta fiorentina!
o le puppe di questa romanina?
per la spagnola vanno ch'è 'n piacere!!
quella é la bolognese, è di mestiere
cià una lingua che pare un formichiere!!"

I clienti, seduti in circolare,
approfittavan per isfranellare,
allungavan le mani per tastare,
palpavano le chiappe o con le dita
qualche seno, per sceglier la gradita....

In genere eran tutti sfaccendati,
giovanotti, soldati, arrapati,
spendere il tempo non costava nulla:
eran contenti d'un po' di franella....


Seminude, col trucco violento,
giravan lo stanzone a passo lento
ammiccando e mimando prestazioni
e la Signora: "allora, franelloni,
vi decidete in camera ad andare?
le signorine devon lavorare...!
ma come va che siete tanto ghiacci?
portatevele a letto, finocchiacci!!!!"

L'arredamento in camera, scarsino:
oltre al letto, un armadio, un comodino,
per l'igiene soltanto un lavandino,
ma che bastava ché le malattie
de' nostri tempi (senza epidemie)
non eran certo l'AIDS di ora,
con quelle non si andava alla malora..
se non prendevi le precauzioni
rischiavi al più lo scolo o du' piattoni.....

L'assortimento delle prestazioni
seguiva prassi ormai consolidate:
la semplice (sveltina fatta in fretta
tanto per guadagnare la marchetta)
poi c'erano la doppia (due sonate)...
"vuoi fare la mezz'ora, cocco bello??
dimmi di si che suono il campanello!!....."

....................

L'hanno chiusi che sono quarant'anni;
ma che davvero non ci son più danni??
se guardiamo le strade all'imbrunire
"ce n'eran meno prima" si può dire;
ci sono d'ogni razza, ogni colore
e ognuna da' quattrini a un protettore...

Salva è la dignità delle persone?
delle donne sfruttate? poverette!
per saziar l'ingordigia del pappone
c'hanno da farne una di marchette....

Però le cose stanno ormai così..
stavan di nidio meglio.... alla Sitrì!!!


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